Cantina Furletti, tra lago e montagna quel microclima che rende unici i vini trentini

di SOFIA SPAGNOLI
22 dicembre 2023
gabriele furletti

gabriele furletti

In Trentino, a Riva del Garda, c’è una piccola cantina gestita da un vignaiolo tanto giovane quanto esperto, in grado di trasformare uve in ottimi vini. Lui è Gabriele Furletti, 29 anni, e la sua cantina, di cui si prende cura insieme al fratello minore, è Cantina Furletti, un’azienda fondata nel 2019, che sorge in un luogo strategico: il Garda Trentino, punto di incontro tra le Dolomiti di Brenta e il lago di Garda. Qui il microclima unico contribuisce a produrre materie prime di eccellente qualità, che si possono degustare sorseggiando un calice dei loro vini.

La storia

Cantina Furletti

Quella di Gabriele è stata una strada chiara fin dalla giovane età: “Non sono figlio di vignaioli, ma ho sempre voluto ripercorrere i passi di nonno Mario, che coltivava viti nella zona dell’Alto Garda sin dagli anni Quaranta”, commenta. Così, appena compiuta la maggiore età, Gabriele si è diplomato in viticoltura ed enologia per poi proseguire gli studi all’università di Udine. Durante questo periodo ha svolto esperienze in realtà vitivinicole nelle più importanti regioni europee. È stato enologo per un’azienda viticola per tre anni, fino a quando, nel 2018, ha iniziato a vinificare, e poi, nel 2020 ha cominciato l’immersione totale nella sua personale attività: “Ho ripreso in mano la vecchia vigna del nonno sulle sponde trentine del lago di Garda, poi, nel tempo, ho proseguito con l’affitto e l’acquisto di nuovi appezzamenti per arrivare a una sorta di anfiteatro naturale rivolto a sud, che gode del clima temperato del lago”, commenta Furletti. “Per quanto riguarda la cantina, partendo dal nulla, mi sono dovuto adattare, trovando uno spazio idoneo all’interno della casa di famiglia, a Varone". In questi anni Gabriele ha acquistato una seconda cantina dai vicini di casa e continua a migliorare e ampliare l’intera azienda.

Bacca bianca e bacca rossa

L’azienda è attualmente composta da cinque ettari di vigneti, suddivisi tra terreni d'altura (a 400/500 metri sul livello del mare) e appezzamenti prossimi alle sponde del lago. Le prime si caratterizzano per terreni calcarei e sbalzi termici rilevanti, ideali per la freschezza delle varietà a bacca bianca e del Pinot nero. I vigneti a bacca rossa, invece, crescono nel pedecollinare, dove i terreni sono più profondi e di matrice argillosa con un clima mitigato dalla presenza del lago che permette una maturazione lenta e regolare. Tra i vitigni a bacca rossa, Cabernet Franc, Rebo, Merlot e appunto Pinot nero. A bacca bianca, invece, Chardonnay, Incrocio Manzoni e Pinot Grigio.

Il Violor

Una bottiglia di Violor

Cantina Furletti ha presentato di recente un nuovo vino, che è un condensato del lavoro di tre professioni diverse ma sinergiche, che si sono unite per dar vita a un blend in grado di costruire un percorso di bellezza, creatività e passione. Gabriele aveva a disposizione dei vini di riserva della vendemmia 2019, messi in bottiglia ma mai usciti in commercio e senza ancora un nome. Da lì l’idea di creare un prodotto nuovo, coinvolgendo un celebre arista, Stefano Bombardieri, che si è dedicato alla realizzazione dell’etichetta, e Manuele Menghini, sommelier e responsabile del ristorante Senso Lake Garda by Alfio Ghezzi, al 5 stelle lusso Eala, a Limone sul Garda. Il vino, di cui ne esistono soltanto 99 bottiglie, ha un blend fatto per il 60% di uve Merlot e 40% di uve Cabernet Franc, raccolte in un vigneto con qualche pianta di Carmener per dare complessità, a Brione, tra Riva del Garda e Torbole. 'Violor' è un nome evocativo: in dialetto significa 'alloro', lo stesso albero che si trova al centro della cantina Furletti, e che il nonno di Gabriele ha piantato quando nacque il padre. Un nome che rinnova, insomma, un legame con la terra e con la famiglia.