Appuntamento a Verona per più di cento aziende
Con 107 aziende e oltre 1.000 metri quadrati il vigneto marchigiano si dà appuntamento alla 54esima edizione di Vinitaly. Presente l’en plein delle Doc regionali in uno spazio coordinato dalla Regione Marche e che vede l’Istituto marchigiano di tutela vini Imt capitano della squadra regionale con 38 aziende riunite in una collettiva e 38 che espongono singolarmente. Tanti gli appuntamenti in calendario, a partire da Verdicchio e brace, la cena di domenica riservata alla stampa e dedicata alla Docg Castelli di Jesi Verdicchio Riserva alla prova del fuoco con le affumicature in cucina dello chef stellato Errico Recanati.
Si prosegue martedì con ‘Da 1.000 a 25.000 hl: la nuova Docg Castelli di Jesi Verdicchio’, il tasting guidato da Marco Sabellico, giornalista e curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, che vede protagonista il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore pronto a traslocare da Doc a Docg il prossimo anno come previsto dal nuovo disciplinare di produzione. In degustazione, 11 tra le migliori etichette premiate dalle principali guide di settore dell’autoctono marchigiano. Dalla fiera al centro di Verona con ‘Brindisi in alta quota’, l’appuntamento di Vinitaly and the City - il fuorisalone di Vinitaly (8-11 aprile) - che ospita una selezione di vini della regione per delle degustazioni dall’alto sulla Torre dei Lamberti, con vista panoramica sulla città scaligera. Le Marche del vino arrivano a Vinitaly a seguito di un’ottima annata sul fronte dell’export. Secondo l’Istat, è infatti del 5,4% la crescita a valore delle esportazioni enologiche marchigiane nel 2021, per un corrispettivo di oltre 57,6 milioni di euro. Si tratta di un aumento significativo che segna la ripartenza per il settore vitivinicolo dopo le difficoltà dovute all`emergenza sanitaria. Una performance sostenuta soprattutto da Stati Uniti, Germania, Svezia, Giappone, Regno Unito, Cina e Norvegia. Conferme positive giungono ugualmente dall’imbottigliato: sono quasi 200mila gli ettolitri in bottiglia nel 2021 delle denominazioni tutelate da Imt. In una regione sempre più a trazione bianchista, exploit lo scorso anno del Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Docg e del Verdicchio di Matelica Riserva Docg. Forte anche l’identità green della regione: a livello nazionale le Marche occupano il secondo posto per incidenza bio sul vigneto, con una quota percentuale altissima (35,6%) dietro solo alla Calabria (39%), doppiando anche la media italiana che si ferma al 17,5%. Apa Cia-Agricoltori Italiani, intanto, è all’opera per il grande ritorno di Vinitaly, dopo due anni di stop and go agli eventi fieristici causa pandemia. Tutto pronto, quindi, al Padiglione 10 Stand D2 del Salone internazionale dei vini e distillati, dove Cia attenderà operatori commerciali, nazionali e stranieri, insieme a 19 aziende associate di sette regioni d’Italia. Nello spazio espositivo Cia con enoteca, area riservata agli incontri con i buyer e spazio meeting, in programma undici eventi di degustazione, organizzati insieme a una collettiva di aziende associate e supportati da sommelier professionisti. Ci saranno etichette di Piemonte e Lazio, regioni rappresentate anche dai giovani del vino. Cantine di Toscana, Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna. E ancora, le produzioni vitivinicole solidali delle aziende aderenti alla rete del Forum Nazionale Agricoltura Sociale e quelle delle donne del vino di Piemonte e Marche. ‘La scuola del palato’ proporrà, infine, più momenti degustativi delle differenti Tintilie del Molise. Domenica alle 16 nell’Area Meeting Spazio Mipaaf, Cia dedicherà alla giornata inaugurale del Vinitaly anche il convegno su ‘La qualità delle produzioni vitivinicole a partire dal materiale di moltiplicazione. Stato dell’arte e prospettive promuovendo il confronto, in chiave innovativa e sostenibile, con tecnici ed esperti del settore. Prima di cominciare, fino a sabato, spazio con Cia anche al tour incoming per operatori commerciali esteri.