Ville storiche a Vicenza: eccone 5 non solo palladiane da visitare
Sebbene i progetti di Palladio siano i più numerosi, sul territorio vicentino esistono anche altre celebri costruzioni non progettate dal celebre architetto, ma che si rifanno alla sua scuola e meritano una visita
La provincia di Vicenza è in assoluto la zona in cui si trova la stragrande maggioranza delle ville palladiane, le dimore storiche progettate da Andrea Palladio e inserite dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità. Oggi quelle costruzioni sono pubbliche o private, ma mantengono inalterato il loro fascino. Sebbene i progetti di Palladio siano i più numerosi, sul territorio vicentino esistono anche altre celebri costruzioni non progettate dal celebre architetto, ma che si rifanno alla sua scuola e meritano una visita. Ecco 5 antiche dimore – non solo palladiane – che si trovano in provincia di Vicenza.
1. Villa Almerico Capra Valmarana (la Rotonda) – Vicenza
È per eccellenza l’espressione migliore dell’architettura del Palladio ed è considerata un vero e proprio capolavoro. La Rotonda, è questo il nome con cui è conosciuta ai più, fu costruita da Andrea Palladio nel 1570 per Paolo Almerico e doveva essere il perfetto compromesso tra abitazione privata e luogo istituzionale per gli incontri di questo nobile imprenditore dell’epoca. Dall’esterno ricorda dei luoghi religiosi, poiché la sua parte centrale è circolare. Nulla, nella posizione e nella realizzazione di questa dimora, è stato lasciato al caso: il luogo scelto, appena fuori dalle mura di Vicenza, garantiva un’aria pulita e la giusta distanza dalla confusione del centro; gli angoli esterni dell’abitazione sono rivolti verso i punti cardinali per evitare un’esposizione eccessiva ai venti e ai raggi del sole; i chiaroscuri che nascono dall’alternanza di pieni e vuoti le regalano estrema eleganza. La villa vicentina, inoltre, si auto-sostiene grazie a un sistema di archi e volte a crociera. Dal 1994 Villa Almerico è patrimonio UNESCO e dal 12 marzo 2022 riapre regolarmente al pubblico.
2. Villa Angrano – Bassano del Grappa
Sulla riva destra del Brenta, poco lontano dal centro di Bassano del Grappa, si trova Villa Angarano, una dimora storica commissionata da Giacomo Angarano ad Andrea Palladio nel 1548. Anche questa, come altre ville palladiane, è patrimonio UNESCO ed anche in questo caso la collocazione geografica della dimora è stata studiata ad hoc. La vicinanza al fiume e l’immersione totale nella natura sono stati una precisa scelta del committente, che la destinò da subito alla funzione non sono abitativa ma anche agricola. La particolarità di questa villa – che si discosta un po’ dalle altre costruzioni del Palladio – è la presenza delle due barchesse: un edificio tipicamente veneto destinato agli ambienti di lavoro, che distingueva la zona della villa destinata ai contadini da quella dedicata ai signori. Oggi questo luogo è di proprietà della famiglia Bianchi Michiel e le cinque sorelle (Carla, Giovanna, Anna, Maruzza e Isabella) lo gestiscono come azienda vinicola. La villa è anche un’importante location scelta per eventi pubblici e privati.
3. Villa Chiericati – Grumulo delle Abbadesse
Giovanni Chiericati commissionò al Palladio questa villa che si trova nella frazione di Vancimuglio, sul territorio di Grumulo delle Abbadesse. Per decenni l’attribuzione del progetto ad Andrea Palladio fu dubbia a causa soprattutto della realizzazione delle finestre molto vicine agli angoli, particolare non riconducibile ai trattati architettonici del maestro. Con il tempo si concluse che probabilmente le fasi finali della costruzione non furono seguite personalmente dall’architetto ma che il progetto iniziale è sicuramente suo. Villa Chiericati, anzi, rappresenta anche un’importante tappa nella produzione artistica palladiana: è infatti la prima dimora in cui venne inserito il pronao di un tempio antico, una caratteristica che si ritroverà in altre costruzioni successive. Attualmente la dimora appartiene alle famiglie Porto e Rigo ed è visitabile solo su prenotazione e con il consenso dei proprietari.
4. Villa Cordellina – Montecchio Maggiore
Situata sul territorio comunale di Montecchio Maggiore, a pochi chilometri da Vicenza, Villa Cordellina è stata realizzata nel 1742 su progetto di Giorgio Massari, che si ispirò alle tante ville palladiane del territorio. Dopo essere stata un’abitazione privata, nell’Ottocento diventò un convitto per degli studenti e poi sede di un allevamento di bachi da seta. Oggi è di proprietà della provincia di Vicenza ed è anche la sede istituzionale di rappresentanza dell’ente. È anche aperta al pubblico per le visite (Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle 9:00 alle 13:00; Martedì e Giovedì 9:00-13:00 e 15:00-18:00 e sabato e domenica solo su prenotazione per gruppi di massimo 15 persone). Particolarmente celebri e affascinanti sono gli affreschi del salone padronale realizzati nel 1743 da Gianbattista Tiepolo.
5. Villa da Schio – Castelgomberto
Un cortile interno circondato da colonne, le barchesse laterali e una Cappella privata: sono questi gli elementi architettonici tipicamente veneti di Villa da Schio. Realizzata a metà del ‘600, la dimora appartenne alla famiglia Piovene, che la volle realizzata secondo la scuola e lo stile palladiano. Solo molti anni dopo, all’abitazione venne annesso l’ampio giardino che è oggi il punto forte di questa dimora e misura circa 80.000 metri quadri. Il giardino riprende i disegni tradizionali del Settecento e ospita 35 statue in marmo che raffigurano soggetti mitologici o biblici. Una piccola parte dell’immenso parco è un meraviglioso giardino all’italiana, circondato da alberi di limone, con una piscina in pietra alimentata naturalmente dalle acque del torrente Poscola. Attualmente la Villa appartiene alla famiglia Schio ed è visitabile su prenotazione: i turisti possono ammirare il salone centrale, la sala del caminetto, la sala del biliardo e molti altri ambienti che hanno mantenuto intatto il loro fascino seicentesco. La location è anche utilizzata per matrimoni, feste private o convegni pubblici. In una zona della villa, inoltre, sono state ricavate quattro piccole residenze in cui poter anche soggiornare.