I possibili itinerari alla scoperta dell'Italia sono molti. Dai tour enogastronomici, ai trekking in montagna, passando per le città d'arte fino alle coste lambite dal mare, il Bel Paese riserva sorprese per tutti i gusti. Molti sono anche i viaggi a carattere storico e culturale percorribili da nord a sud come sono diversi i luoghi da scoprire
sulla scia della mitologia. In questa tipologia di viaggio, sicuramente da non perdere sono le tappe di Ulisse che conducono il viaggiatore attraverso paesaggi spettacolari, immersi in un clima fatto di
mito e magia. Trattandosi di mitologia e non di storia, la localizzazione delle tappe è spesso incerta, ciò che è sicuro, tuttavia, è che il viaggio ci porta a
esplorare il sud Italia.
Prima tappa: Sicilia, tra Ciclopi e il dio del vento
La partenza, come ben si sa, è da Troia. Da qui Ulisse e i suoi salpano alla volta di Ismara, in Tracia, per poi approdare sull'isola dei Lotofagi, terra a sud della Tunisia abitata da mangiatori di loto. Ebbri a causa del fiore dell'oblio, l'equipaggio dimentica la patria e approda nella terra dei Ciclopi, luogo abitato da giganti con un occhio solo. È proprio qui che inizia il viaggio in Italia ed è nella parte nord orientale che gli achei incontrano
Polifemo, il gigante monocolo emblema della ferocia che i Greci attribuivano alle popolazioni locali. Per visitare il luogo in cui Ulisse sconfisse il gigante con l'astuzia, bisogna recarsi nella
provincia di Catania e in particolare ad
Acitrezza. Il panorama della costa è inconfondibile e lo sarà ancor di più se lo si collega al mito, che vuole che i faraglioni siano le grosse rocce che Polifemo ha scagliato in mare per impedire la fuga alla nave achea. Nonostante la maggior parte delle fonti accreditino la Sicilia come patria dei Ciclopi, altre interpretazioni collocano l'incontro con Polifemo in campania o in Calabria, paragonando l'occhio del ciclope alle bocche dei vulcani campani e siciliani e riconducendo la descrizione del paesaggio alla Calabria. Dal catanese si naviga
verso le Eolie, dove Ulisse incontra niente meno che il dio dei venti. Assecondando il desiderio di tornare a casa, Eolo regala all'eroe un otre che contiene quasi tutti i venti tranne Zefiro. Ancora una volta è il maldestro equipaggio a dirottare la spedizione e far naufragare la nave, ormai vicina alle coste di Itaca. Un incidente che ci porta direttamente a
Lipari, la più popolata delle Eolie, rinomata meta turistica,
patrimonio Unesco dal 2000 e paradiso per chiunque ami le
immersioni.
Seconda tappa: la costa laziale e il Circeo
Dalle isole Eolie si passa alla terra dei
Lestrigoni, talvolta identificata con la Sardegna in altri casi associata alla costa siciliana, secondo ipotesi più plausibili siamo sulle
coste laziali. Per la p
recisioni ci troviamo tra
Formia e Gaeta una parte di costa non a caso rinominata
Riviera di Ulisse. Promontori rocciosi, parchi e calette nascoste sono solo alcune delle bellezze naturali che caratterizzano il territorio. Tra i borghi più suggestivi, da non perdere ci sono sicuramente
Fondi e Sperlonga, ma anche
San Felice Circeo un piccolo borgo dal sapore marinaresco, avvolto nel mistero delle leggende che lo circondano. Il Circeo altro non può essere che la
dimora della maga Circe. Dal paese dei Lestrigòni, infatti, l'eroe itacese approda sull'
isola di Eea, verosimilmente corrispondente al
promontorio del Circeo, da altri identificata con l'
arcipelago ponziano.
Da Circe alle sirene: tappa in Campania
Seguendo le orme di Ulisse bisogna a questo punto scendere nell'Ade, dove l'eroe ha consultato Tiresia. Per fare ciò è necessario recarsi al
Lago d'Averno, l'attuale Pozzuoli. Il viaggio prosegue poi attraverso la terra delle sirene, che più che una landa è un mare. Per ricordare la celebre scena di Ulisse incatenato all'albero maestro, l'ideale è recarsi sulla costa di
Sorrento, ancor oggi chiamata Terra delle Sirene.
Da Sorrento a Napoli. La leggenda narra che una delle sirene rifiutata da Odisseo, Partenope, addolorata e indispettita si sia lasciata morire e, trasportata dalla corrente fino all’
isolotto di Megaride, luogo in cui oggi si trova il
Castel dell’Ovo, si sarebbe dissolta dando origine alla città di
Napoli.
Tra Calabria e Sicilia: Scilla e Cariddi
La localizzazione del mostro a sei teste, che divora altrettanti compagni di Ulisse, è certa: siamo in Calabria. Salpato dal Circeo, attraversato il mare al largo di Sorrento, l'equipaggio acheo fa rotta verso lo stretto di Messina. Piccolo paese
sulla costa tirrenica della Calabria, Scilla è una meta balenare d'eccellenza in cui il mito e la bellezza del paesaggio si sposano alla perfezione. Situata sul promontorio all’ingresso settentrionale dello
stretto di Messina, Scilla rimanda direttamente a Cariddi, descritta come un'enorme lampreda che genera pericolosi gorghi in mare. Nella mitologia due mostri temibili, nella realtà due luoghi paradisiaci circondati da acque cristalline. Se Scilla si colloca in provincia di
Reggio Calabria, Cariddi è invece la
spiaggia del Faro di Messina, in Sicilia.
Ogigia, l'sola che non c'è
Il viaggio in Italia sulle orme del celebre eroe e la sua flotta potrebbe concludersi a Messina, una volta scampato il pericolo di Scilla e Cariddi, ma la mitologia lascia sempre spazio all'interpretazione e c'è un ultimo luogo omerico che potremmo rivendicare e dunque cogliere l'occasione per andare a visitare. Si tratta dell'
isola di Ogigia, teatro dell'incontro con
Calipso durato ben sette anni. Un luogo imprecisato, lontano dalla terraferma che alcuni studiosi collocano nella penisola di Ceuta mentre altri identificano con
Pantelleria. Avvalorando la seconda teoria, una volta raggiunta la
perla nera del Mediterraneo, basterà andare
cala Sataria e dove c'è la celebre grotta termale. Collocata nella parte sud ovest dell'isola, la grotta di Sataria è accessibile, oltre che dal mare, anche attraverso una scalinata facilmente avvistabile percorrendo la strada perimetrale in direzione Punta Fram.