Scopri la Via Romea Germanica: guida all’itinerario sulle orme dei pellegrini

Mille chilometri da compiere in 46 tappe attraverso sei regioni, dal Brennero a Roma, seguendo le indicazioni scritte dall'abate Alberto nel 1236. Come ottenere la ‘Credenziale’ e il ‘Testimonium’

di LAURA DE BENEDETTI
20 febbraio 2024

La via Romea germanica dal Brennero a Roma a piedi o in bicicletta

Tutte le strade portano a Roma dice un detto popolare. Che, come sempre, ha un gran fondo di verità. 

Prima Caput Mundi dell'impero romano, poi cuore della cristianità, per millenni la città è stata la meta di eserciti, mercanti, pellegrini. Sono tre le più grandi direttrici che dal nord Europa conducevano a quella che oggi è la capitale d'Italia.

Le tre romee maggiori

La mappa delle tre Romee maggiori che dal nord Europa conducevano a Roma
La mappa delle tre Romee maggiori che dal nord Europa conducevano a Roma

Sono chiamate le tre Romee maggiori e sono in fase di rilancio in occasione del Giubileo 2025 che si terrà appunto nella città del Vaticano il prossimo anno. Sono la via Francigena, che parte da Canterbury in Inghilterra e attraversa le Alpi al passo del Gran San Bernardo, la Romea Strata che da Tallin arriva in Italia attraverso Tarviso, in Friuli Venezia Giulia, e la Romea germanica che da Stade, cittadina tra Amburgo e la foce dell’Elba in Bassa Sassonia, in Germania, conduce fino al capoluogo laziale passando attraverso il valico del Brennero, in Trentino Alto Adige.

Negli ultimi anni è stato fatto un lavoro di valorizzazione di questi camminamenti che, come già quello più strutturato e famoso di Santiago di Compostela, che dal centro Europa porta fino al celebre Santuario sull'atlantico, in un viaggio da est ad ovest, sono considerati antiche vie dei pellegrini. Le tre Romee maggiori conducono dalle Alpi fino alla Santa Sede, confluendo tutte poco a nord di Roma. Si tratta per lo più di percorsi, lastricati o naturali, che è possibile percorrere in gran parte a piedi, in bicicletta o a cavallo, tutte forme di turismo lento che trovano sempre maggiore apprezzamento da parte dei turisti.

La via Romea germanica

L'Antica via Romea germanica esiste dal 1236
L'Antica via Romea germanica esiste dal 1236

La via Romea germanica, nel tratto italiano, comporta un percorso di 1,050 chilometri, che si snoda lungo 6 regioni (Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio), e attraverso 121 paesi, dal Passo del Brennero a Roma. È stato l'Abate Alberto del Monastero Benedettino della Santa Vergine Maria di Stade a lasciare scritto negli Annales Stadenses, una cronaca in latino degli eventi più significativi del suo tempo, quali sono le migliori vie di pellegrinaggio verso Roma. Nel prezioso documento fornisce dunque itinerari dettagliati con indicazioni precise sulla lunghezza delle tappe e sulle condizioni delle strade, fornendo così preziose informazioni tanto ai pellegrini del suo tempo quanto oggi ai posteri che intendono ripercorrere questi cammini. 

Lui stesso, deciso a promuovere una regola più severa del proprio ordine, si era recato in qualità di pellegrino fino a Roma per ottenere il permesso da Papa Gregorio IX; quest'ultimo aveva acconsentito ma al suo ritorno Alberto non riuscì comunque a mettere in pratica la nuova disciplina tra i suoi confratelli e decise dunque di rifugiarsi nel convento francescano a Stade, dove poi scrisse nel dettaglio il suo viaggio. Il manoscritto originale è custodito nella biblioteca Herzog August di Wolfenbüttel, in Germania, ma ora, con il rilancio della via Romea germanica, è diventato uno dei documenti consultabili anche sul sito dedicato il percorso 

La credenziale

Credenziale del pellegrino
Credenziale del pellegrino

La ‘Credenziale’ è un documento a disposizione del viaggiatore, che può farlo timbrare ad ogni singola tappa. Si tratta di una carta che certifica lo stato di “pellegrino”, impegna chi la possiede ad un comportamento rispettoso verso chi presta ospitalità e verso coloro che incontra lungo il cammino, nonché ad avere accesso agli “Ospitali”, strutture di accoglienza per pellegrini o agevolazioni laddove esiste una convenzione tra esercente e Associazione Via Romea Germanica. Nell'atto vengono riportati il luogo e la data di partenza ed il luogo e la data di arrivo, i timbri delle località incontrate e delle strutture di ospitalità, a dimostrazione del percorso compiuto. La credenziale, numerata, personale e registrata, può essere utilizzata solo da coloro che effettuano il pellegrinaggio a piedi, in bicicletta o a cavallo e deve essere rilasciata dall'Associazione Via Romea Germanica ([email protected]).

Il ‘Testimonium’

Una volta giunto a Roma il pellegrino può eventualmente recarsi presso la Basilica di San Pietro e mostrare la credenziale con i vari timbri  ottenere il “Testimonium”, una sorta di certificato rilasciato dalla Santa Sede, importante per i viaggiatori più credenti. Il percorso ‘minimo’ per ottenere il testimonium lungo la via Romea germanica è avere percorso a piedi il tratto di 250 km dal Lago Trasimeno passando per Castiglione del Lago, Città della Pieve, Orvieto, Montefiascone,Viterbo, Vetralla, Sutri, La Storta, Roma; Se si è in bicicletta invece, i chilometri devono essere almeno 400, partendo dunque da Santa SofiaLeggi anche: La Via dei Monti (o de Pontremolo): cammino storico tra Levanto e Pontremoli Lunezia, la regione italiana che non esiste. Ma che vuole essere il ‘cuore d’Europa’  

Via Romea germanica: cosa vedere

Uno dei numerosi castelli del Trentino Alto Adige
Uno dei numerosi castelli del Trentino Alto Adige

Percorrere la via Romea germanica compiendo un viaggio tra le Alpi e l’Agro romano, consente di godersi dei panorami mozzafiato, di visitare castelli e chiese e quanto l’Italia ha di meglio da offrire in termini di turismo e gastronomia. Tra gli scorci paesaggistici ci sono, da nord a sud, l’altopiano del Renon, le Piramidi di terra, i laghi di Caldaro, Levico e Caldonazzo, Borgo Valsugana, Bassano del Grappa, le Valli di Comacchio, le Saline di Cervia. Quindi le colline Toscane e il lago Trasimeno, Viterbo, la via Cassia. Dal punto di vista dei beni culturali, Castel Guelfo, Trento e il Castello del Buonconsiglio, Levico e le sue terme, Artesella in Valsugana, Ferrara e il Castello Estense, Ravenna e i suoi mosaici, Arezzo, Cortona – La Città degli Etruschi, il lago Trasimeno ed Annibale, Orvieto, Montefiascone e la Rocca dei Papi e, ovviamente, tutto ciò che Roma ha da offrire. Sul piano maggiormente legato alla tematica religiosa, oltre che culturale, da segnalare il Duomo di Bressanone, l’Abbazia di Novacella, la Basilica di San Antonio a Padova, il Santuario Giubilare Delle Sette Chiese a Monselice, le cattedrali delle principali località e le basiliche romane, tra cui San Pietro, San Paolo fuori le mura e San Giovanni in Laterano.  Infine, per quanto riguarda l’enogastronomia, ci sono tradizioni specifiche culinarie ed anche vinicole nel sud Tirolo, nel Trentino, c'è Bassano con la sua famosa grappa, la cucina dell’Artusi e della Romagna, i piatti tipici a base di pesce del Lago Trasimeno, Montefiascone e il suo vino, Viterbo con la cucina della Tuscia e i sapori romani.

Via Romea germanica: dove dormire 

Padova
Padova

La Via Romea Germanica offre una varietà di servizi lungo il percorso per i pellegrini in cerca di avventura e spiritualità. Lungo questa antica via di pellegrinaggio, sono dislocati ostelli, rifugi e l'accoglienza è garantita anche presso alcune parrocchie. Più in generale sul cammino si trovano numerosi bed and breakfast, hotel e luoghi che offrono ospitalità notturna. Non mancano lungo i 1000 km ristoranti e trattorie dove è possibile degustare le specialità delle diverse regioni. Tutti gli elenchi e le informazioni sono sul sito viaromeagermanica.com.

Via Romea germanica: consiglio di viaggio

Il percorso di poco più di 1000 km è suddiviso in 46 tappe (quindi per il percorso completo serve circa 1 mese e mezzo) dal Brennero fino a Roma, la cui lunghezza media copre una distanza di 23 chilometri. Ma talvolta qualche tratta può estendersi fino a 34 chilometri. La guida della via Romea germanica consiglia comunque di suddividere le tappe più lunghe in percorsi più brevi e, proprio come facevano i pellegrini, suggerisce di prendersi almeno un giorno intero di riposo alla settimana. Molto, è legato, ovviamente, allo stato di salute del viaggiatore, ma bisogna tenere presente anche la stagione e le condizioni meteorologiche. Non da ultimo bisogna considerare che vi sono numerosi tratti con dislivelli significativi lungo l'Appennino, attraversando anche dei passi. È opportuno dunque avere l’attrezzatura necessaria, un kit di pronto soccorso e il numero dell'associazione che offre supporto in caso di necessità.