VIA LAURETANA. A PIEDI NEL SOLCO. DELLA FEDE

Il 2025 sarà un anno cruciale dal punto di vista tanto della spiritualità quanto del turismo slow. Sebbene Roma sia...

di CHIARA GIACOBELLI
2 febbraio 2025
Il 2025 sarà un anno cruciale dal punto di vista tanto della spiritualità quanto del turismo slow. Sebbene Roma sia...

Il 2025 sarà un anno cruciale dal punto di vista tanto della spiritualità quanto del turismo slow. Sebbene Roma sia...

Il 2025 sarà un anno cruciale dal punto di vista tanto della spiritualità quanto del turismo slow. Sebbene Roma sia il fulcro del Giubileo, le Porte Sante si trovano dislocate in tutto il mondo e la ricerca di una dimensione interiore più profonda, a contatto con l’elemento del sacro, può avvenire anche percorrendo in silenzio sentieri che si immergono nella natura più selvaggia, valicando montagne, costeggiando fiumi e laghi, giungendo infine per una sosta serena a borghi e cittadine dal fascino antico. In quest’ottica, la Via Lauretana si pone come un punto di riferimento fondamentale per tutti i camminatori del mondo, specie quelli interessati a scoprire l’Appennino centrale.

La sua storia va rintracciata nei secoli, in quanto dalla fine del Cinquecento divenne la principale via verso Loreto, che tuttavia da nord a sud, da est ed ovest, si intreccia con un fitto reticolo di connessioni, deviazioni e percorsi alternativi, dando vita ai cosiddetti Cammini Lauretani.

L’itinerario principale prende avvio da Assisi e, attraversando Umbria e Marche, giunge fino al Santuario della Santa Casa di Loreto. Tra le prime tappe degne di rilievo nel territorio umbro, oltre alla Basilica di Santa Maria degli Angeli dove si trova la cappella della Porziuncola, vi è Spello, uno dei Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione, noto per la sua anima floreale e artistica. Celebri sono le infiorate che si tengono a giugno. Si procede quindi solcando la Valle Umbra: qui suggeriamo di visitare Foligno, scrigno d’arte e di cultura, per poi fermarsi in luoghi di intensa spiritualità come la Chiesa della Madonna di Fiamenga e la Cattedrale di San Feliciano, riaperta poche settimane fa grazie al lavoro del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli.

In questa zona si fanno notare le Cascate del Menotre, il borgo di Pale di Foligno e l’Eremo di Santa Maria di Giacobbe, tutti raggiungibili attraverso meravigliosi trekking nella natura. Camminando ancora verso il confine con le Marche, si esplora il vasto altopiano di Colfiorito, terra di prodotti Dop e Igp con un’ampia oasi naturalistica da scoprire, e si arriva quindi alla Chiesa di Santa Maria di Plestia, un importante simbolo del cammino attualmente in fase di restauro situato proprio a metà tra Marche e Umbria.

Una sosta imprescindibile è poi a Serravalle di Chienti, ricchissima di tesori nascosti come gli affreschi di De Magistris nella Chiesa di Santa Lucia, il MuPA Museo Paleontologico Archeologico, la Botte dei Da Varano, il mulino e la centrale idroelettrica di Gelagna Bassa. Le tappe successive toccano invece città di dimensioni più importanti, come Camerino e Tolentino, oltre a Belforte del Chienti. Tra le abbazie da non perdere segnaliamo invece Fiastra, San Claudio e Rambona, con la vicina Pollenza. L’ultimo tratto, da Macerata a Loreto, è quello che interessa il pellegrinaggio organizzato ogni anno nel mese di giugno, con la partecipazione di migliaia di persone.