Venosa: vino, natura e cultura sulle colline del Vulture

La cittadina fondata dai Romani è il regno dell'Aglianico, ma dalle terme a laghi vulcanici non mancano le attrattive oltre l'enogastronomia

di GLORIA CIABATTONI -
26 dicembre 2023
L'eredità romana a Venosa

L'eredità romana a Venosa

Parliamoci chiaro: Venosa, 10mila abitanti, adagiata tra le colline del Vulture, è uno dei 'Borghi più belli d’Italia’. Fu fondata nel 291 a.C. dai Romani che, sconfitti i Sanniti, la dedicarono a Venere, da qui Venosa. C’è però chi fa derivare il nome dal latino ’vinosa’, in omaggio ai nettari già famosi 2.000 anni fa, come l’Aglianico del Vulture, frutto perfetto del terreno di origine vulcanica e della fortunata esposizione climatica dei colli.

Il vino

Vendemmia alla Cantina di Venosa

Da queste radici nasce la Cantina di Venosa  fondata nel 1957 da 27 soci che oggi sono 350 e coltivano 800 ettari di Aglianico, Malvasia di Basilicata, Moscato bianco, Merlot. Producono 2 milioni di bottiglie, più 60% di vino sfuso: ben 21 le etichette, la maggioranza di Aglianico del Vulture sia Doc che Docg. L’ultimo nato è lo spumante metodo classico Tansillo Pas Dosè, un rosè da uve aglianico in purezza. Pluripremiati sono Carato Venusio Superiore Aglianico del Vulture Docg e Gesualdo Aglianico del Vulture Dop. La cantina vanta l’Oscar Green di Coldiretti – categoria giovani under 40 – per il progetto di mappatura satellitare dei vigneti, curato dall’enologo Donato Gentile. "Cantina di Venosa vuole essere anche un volano per il turismo, coinvolgendo ristoranti, luoghi, musei e così via, in modo che il visitatore si goda Venosa a tutto tondo" spiega il presidente Francesco Perillo.

La cittadina

Casa di Orazio Flacco (foto Wikipedia)

E ce ne sono di cose da vedere. A iniziare, in centro, dall’imponente castello, voluto nel 1.470 dal duca Pirro del Balzo il cui stemma, il sole raggiante, spicca sulla torre ovest. Di fronte troviamo la piazza porticata e la fontana monumentale. Poco distante, nell’omonima piazza c’è la statua di Quinto Orazio Flacco, il celebre poeta che qui nacque l’8 dicembre del 65 a.C. Alle porte della città Maria Minutiello, appassionata guida turistica, ci fa scoprire delle vere meraviglie: le Terme romane e l’abbazia benedettina incompiuta, e l’attigua Chiesa della SS Trinità, più antica (XI sec). È di grande fascino, essenziale nelle linee architettoniche, e ci porta indietro nella storia: sotto queste volte silenti troviamo i sepolcri degli Altavilla, Roberto il Guiscardo, la sua prima moglie Alberada di Buonalbergo (1033-1122), Guglielmo Braccio di Ferro.

Natura

Lago piccolo di Monticchio

Mezz’ora d’auto e da Venosa si arriva ai laghi vulcanici di Monticchio, sulla falda sud occidentale del monte Vulture: sono il Lago Grande e il Lago Piccolo, e ci si specchia, bianco e solenne, il convento francescano di San Michele Arcangelo. Sorge su alcune grotte scavate nel tufo, e dove c’erano le scuderie oggi c ‘è il Museo di Storia Naturale del Vulture, suggestivo coi suoi passaggi sotterranei, che ha una sezione sulla farfalla Bramea, che vive qui ed è considerata un fossile vivente, unico esemplare in Europa.

Mangiare e dormire

Vicino ai laghi l’Hotel Villa Maria, un bel 3 stelle con 31 camere e piscina, ha un ottimo ristorante che serve un gustoso cinghiale. Troviamo abbinamenti coi vini della linea Verbo a 'Il Brigante’ a Venosa, dove la pizza è regina, buonissima la ’scrocchiarella’, originale il peperone crusco. Sempre a Venosa, 'Al Baliaggio’ è un locale raffinato che rivisita la cucina locale.