Dal 2001 brilla una stella (Michelin) in
Val Venosta, Alto Adige: è quella del
ristorante Kuppelrain che, all’ombra del
Castello di Castelbello-Ciardes, dal 1988 accoglie chi ama il buono e il bello con un giardino in primavera ricco di rose, ed eleganti locali giocati sui colori chiari.
Il ristorante stellato
Il ristorante Kuppelrain
Qui
Jörg Trafoier insieme alla moglie
Sonya Egger viziano i palati con una
cucina raffinata a base di
prodotti del territorio: lui valente chef e lei premiata sommelier (ha ricevuto nel 2022 il Michelin Sommelier Award) sono oggi affiancati dai figli,
Kevin che ai fornelli segue magistralmente le orme paterne,
Natalie provetta pasticcera (da provare le sue praline). Segreto di questi piatti eleganti ma dai sapori sempre riconoscibili, sono i prodotti del territorio: molta
frutta (non possono mancare la pera Pala e le albicocche locali, che crescono fra i 500 e i 1000 metri) e molte
verdure sono dell’orto di Sonya, così come le
uova sono delle sue 50 galline, le
castagne provengono dal castagneto di famiglia, e
salumi, carne e pesce arrivano dalla regione. La
cantina è grande e fornitissima e nell’attigua dispensa fanno bella mostra
conserve e confetture casalinghe. La gentilezza dei ristoratori è alla pari con la qualità dei piatti: al top. Il ristorante gourmet è aperto alla sera ma a pranzo c’è un ottimo. servizio bistrot.
Il maso gourmet
Heiner Pohl con i suoi vini e distillati
Sempre a Castelbello-Ciardes c’è un’altra sorpresa per il turista-gourmet:
Heiner Pohl mostra i suoi vigneti sul pendio del
Monte Sole, percorsi da un
“sentiero delle rogge” che domina la vallata e corre parallelo a un antico piccolo canale di irrigazione. Infatti data la scarsità d’acqua di queste zone, furono costruiti i
Waal, dei
canali artificiali per portare l'acqua dalle cime delle montagne al fondovalle già nel XII secolo: anche oggi, come un tempo, un
Waaler, un custode, è il responsabile mantenimento di questi canali che si trovano sui due versanti della valle, sul Monte Sole e sul Monte Tramontana. Heiner Pohlk nel suo
maso Marinushof propone i suoi premiati
vini: un fruttato
Pinot Nero, uno speziato
Zweigelt, un raffinato
Riesling, un corposo
Pinot Bianco con
Kerner e un fresco e leggero
Pinot Grigio. Produce anche raffinati
distillati, molto richiesti quelli di
albicocca e pera Pala. Si può anche pernottare in due piccoli ed eleganti appartamenti. Passeggiando fra i sentieri lungo i canali irrigui, da Stava e da Castelbello/Ciardes, si arriva agevolmente a
Castel Juval, del 1278 e oggi residenza estiva dell’alpinista
Reinhold Messner, che ne ha fatto la sede del suo MMM Messner
Mountain Museum. Nei dintorni di Castel Juval Messner ha un’attività agricola dove produce pregiati vini. (info Tel. +39 348 4433871 o +39 0471 631264). LEGGI ANCHE -
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La valle della frutta
Pere Pala
I prodotti locali tanto cari a Jörg Trafoier sono un vanto della Val Venosta, e ci se ne accorge arrivando, quando la strada corre fra file interminabili di
meleti, quasi numericamente superiori ai
vigneti, che pure sono tanti e pregiati. Ma solo qui, proprio in questa zona, cresce una rarità, la
pera Pala, già nominata come pera Pilli Palli nel "Churburger Anger" del 1755: considerata salubre, veniva prescritta dal medico, ma oggi la si impiega soprattutto in cucina, per dolci come il
Weihnachtszelten con Palabirnschnitz (un panforte natalizio alla pera) oppure il
"pane alla pera pala". Sonya Egger ricorda quando da bambina tagliava le fettine di questo frutto per farlo essiccare, procedimento in uso anche oggi.
Essiccazione
Mela Weirouge
Spostiamoci da Castelbello di 20 km, a
Lasa, nota per le sue
cave di marmo bianco che si estraeva già in epoca romana e proviene dalla la cava Acqua Bianca a quota 1.526 metri, che si estende diversi chilometri all’interno della montagna con una
rete labirintica di gallerie. A Lasa Nadja Luggin nel suo
maso Kandlwaalhof fa
essiccare la Pera Pala per ricavarne
snack deliziosi, aceto, senape, succhi. Produce anche altre prelibatezze bio con frutta e verdura coltivate nel maso, come
succo di mele naturale, aceto invecchiato in botti di legno e senape aromatica. Qui incontriamo un’altra rarità locale, la
mela Weirouge, dalla polpa rossa, ricca di antociani dalle proprietà antiossidanti. Il suo gusto aspro non la rende adatta al consumo da cruda, ma Nadja la fa essiccare, e prepara anche ottimi succhi.
Sua Maestà lo speck
Speck della Val Venosta
Si può lasciare la Val Venosta senza far provvista del suo “re”, lo
speck? Certamente no, e allora, fra Castelbello e Lasa, ci fermeremo
a Laces, circondata dai meleti, a 639 metri, che beneficia del clima mite, alpino-mediterraneo della valle dell'Adige, e del clima secco-soleggiato del Monte Sole. Laces è base per escursioni alle malghe e alle vette e posto perfetto per gustare lo
speck altoatesino Igp che, come spiega il produttore
Alexander Rinner, viene preparato coi metodi tradizionali, con un’accurata selezione delle materie prime, erbe e spezie secondo una
ricetta di famiglia gelosamente custodita, un’affumicatura delicata con legno di faggio e una stagionatura lenta ed equilibrata che conferiscono un aroma e sapore unici. Da Rinner troviamo non solo speck, classico o alle erbe, ma anch
e pancetta, salsicce e salamini affumicati, carne affumicata, insaccati - da gustare con il tipico pane croccante altoatesino, lo Schüttelbrot - e tanti altri prodotti tipici.
Il piccolo gioiello
Centro storico di Glorenza
Val la pena arrivare alla vicina
Glorenza (Glurns in tedesco), la piccola città vicina al confine con Svizzera e Austria, (900 abitanti) fondata nel 1034, dalla bella
struttura fortificata del XVI secolo, con mura di cinta e tre torri e porte. All’interno della
Torre di Porta Sluderno, su due piani, sono illustrate le
'Tappe di una piccola città': temi centrali sono il commercio, la difesa, il mercato, le professioni nonché la ricostruzione e fortificazione della città di Glorenza nel XVI secolo. L'antic
o centro storico con i portici e le
grandi case padronali testimoniano le antiche ricchezze della città che, lungo
la via Claudia Augusta, fu importante per il commercio del sale. Anche qui la pera Pala è di casa, ne troviamo enormi alberi antichi, i cui frutti sono protagonisti della sagra che si tiene agli inizi di settembre. Il
ristorante Flurin, nell’omonima torre duecentesca, ha un bel giardino esterno e un interno molto raffinato. Il giovane chef Thomas Ortler prepara con prodotti stagionali e locali piatti molto gustosi e accurati, di carne e di pesce.
Dove dormire
Per alloggiare in questa zona della Val Venosta, a Laces c’è l’
Hotel Matillhof un elegante 4 stelle nel cuore del paese. Ha belle camere spaziose, due piscine, un centro fitness e beauty farm ( saune bagno turco, zona massaggi),
mette a disposizione degli ospiti biciclette e organizza gite. Anche in questo caso cucina e cantina sono in primo piano: la prima è curatissima e gustosa, che si avvale di prodotti a km.0. Facendo parte dei
Vinum Hotels Alto Adige, l’hotel Matillhof ha una spiccata vocazione per la cultura vinicola e nella cantina antica di 900 vengono organizzate degustazioni di vini locali.
Come arrivare
La Val Venosta, Vinschgau in tedesco, si estende per
80 km da
Naturno presso
Merano a
Passo Resia (il lago dal quale emerge dalle acque un campanile), là
dove nasce l’Adige, ovvero al
confine con Austria e Svizzera. E’ il paradiso dei turisti gourmet, con il
Parco Nazionale dello Stelvio, le aree sciistiche, e la lunga e panoramica
pista ciclabile, di 80 km, che va da Merano a Malles. Si può arrivare in Val Venosta
in auto, le strade sono ottime, ma anche il treno è un’ottima alternativa, la
Ferrovia della Val Venosta va da Merano a Malles e fa 17 fermate in altrettante località interessanti. I treni offrono la possibilità di
trasportare le biciclette al seguito e in alcune stazioni è possibile noleggiarne, e restituirle in località diversa. Da ricordare che da marzo a novembre (ma in alcuni casi anche d’inverno) la
VenostaCard, rilasciata dagli esercizi aderenti, per utilizzare gratuitamente il treno della Val Venosta e tutti gli altri mezzi pubblici dell’Alto Adige. Il
percorso gourmet di cui sopra va da Merano a Glorenza, 54 km.
Info: www.venosta.net