Una regione ricca di storia e natura. Dagli antichi fasti del capoluogo agli echi poetici delle campagne tra le Alpi imponenti e il Po maestoso. Borghi antichi e paesaggi senza tempo. Un viaggio nel cuore autentico del Nord e nelle sue suggestive architetture
Riflettori su Torino, prima capitale del Regno d’Italia, e sulle terre attraversate dal Grande Fiume

Riflettori su Torino, prima capitale del Regno d’Italia, e sulle terre attraversate dal Grande Fiume
Napoleone III di Francia definì il Piemonte ’piccolo Stato situato ai piedi delle Alpi’ ed è forse per questo che i suoi abitanti coniarono un proverbio che andò assai di moda e che era ancor più sprezzante nei confronti di quelli che a dire il vero proprio cugini d’Oltralpe non sembrano: "Il Piemonte è la sepoltura dei francesi". Comunque la si guardi una sicurezza esiste: Torino è stata la prima capitale del Regno d’Italia e quello la storia non potrà mai negarlo.
Ma che storia è quella del Piemonte? Al di là di avere avuto sul proprio territorio l’emblema dell’industria italiana, questa Regione di confine è molte cose e la gran parte legate alla natura. Le ha raccontate bene uno scrittore e politico astigiano nativo di Vinchio, vissuto dal 1912 al 1984, Davide Lajolo. "D’inverno – scriveva – il mio è il paese del fango, come in primavera è il paese dei peschi e dei ciliegi in fiore, d’estate è il paese delle lucertole e delle lepri, d’autunno il paese dell’uva, delle vendemmie nere della barbera".
Natura, dunque, adagiata in una vasta valle sulla quale incombono le Alpi dalle quali scaturisce il fiume che caratterizza questo territorio, il Po. "Silva non ti stupir s’el mio discorso | Rivolgo altronde, che volendo anchora | Aprir tu giochi et rivoltar il dorso | Vedrai venir di qua Valla Signora | Specchio, e splendor di questi nostri liti | Le cui innate virtù ogni huom’honora. | Ecco donque Cardè tuoi duol finiti. | Giubila e corre inanti che hor ti lice".
La poesia è cinquecentesca e l’ha scritta Giandomenico Miolo, notaio e scrittore, dedicandola a Cardè, paesino che sorge sull’ansa del Po nell’antico Marchesato di Saluzzo, in pratica il primo borgo di quella che sarà la Pianura Padana.
E proprio questo luogo può essere eletto a simbolo della storia piemontese, dalla qualità del suo territorio alle bellezze architettoniche e artistiche che vi sorgono, alla natura che offre percorsi da godere come quello di 14 chilometri che segue proprio il corso del Grande Fiume. Piemonte vero.