Un weekend a Matera tra cinema e fiction, storia e natura

30 marzo 2023
Matera

Matera

Matera ha tante anime, storica, paesaggistica, letteraria, cinematografica. L’origine è remota e affonda le sue radici nell’età paleolitica. I leggendari Sassi, il nucleo urbano più antico d’Europa, ne sono una straordinaria testimonianza, abbarbicati lungo la gola della Gravina di Matera, sono stati dichiarati, insieme alla città, Patrimonio Unesco nel 1993. "Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza". Ccosì descriveva la città Carlo Levi che ne fece un emblema della realtà lucana in 'Cristo si è fermato a Eboli'. Capitale europea della cultura nel 2019, Matera ha acceso l’ispirazione anche di Mariolina Venezia, che vi ha ambientato il suo giallo 'Come piante tra i sassi', di Carlos Solito, che l’ha scelta come sfondo di una storia d’amore in 'La ballata dei sassi', e di Francesca Barra, nel suo romanzo d’esordio 'Verrà il vento e ti parlerà di me'.

Itinerari dedicati

L’amore tra la città a la cinepresa è nato molti anni fa. Nel 1953 Alberto Lattuada vi girò “La lupa”, adattando la novella di Verga originariamente ambientata in Sicilia, nel 1964 la Città dei Sassi si è trasformata nell’antica Gerusalemme per “Il vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini. Francesco Rosi la scelse per “Cristo si è fermato a Eboli”, pellicola del 1979 con Gian Maria Volontè. Di Matera si sono innamorati anche tanti registi stranieri, da Bruce Beresford (“King David” con Richard Gere nel 1985) a Mel Gibson (“La passione di Cristo” 2004), da John Moore (nel 2006, il remake di “Omen - Il presagio”) a Timur Bekmambetov (un altro remake, il “Ben-Hur” del 2016).  Senza dimenticare “Wonder Woman”, “Il sole anche di notte” dei Taviani, “Maria Maddalena” con Rooney Mara, “007 No Time to Die” e l’esilarante avventura “Moschettieri del re - La penultima missione”. Scaricando l’app “Cinemappa” (da Google play per Android, da Apple Store per IOS) si può esplorare la città passando da un “set” all’altro. Sono ben 76 i film in elenco con circa 370 siti mappati, sette gli itinerari suggeriti: Oblio e rinascita dei sassi; Le chiese rupestri protagoniste del racconto cinematografico; Matera biblica; Turisti per… Cinema; 3,2,1 Ciak, Azione… e che azione a Matera!; I sassi di Matera. Uno straordinario “attore di pietra” e Il Cinema: la macchina dei sogni, delle illusioni e degli inganni.

I Sassi e le chiese rupestri

Passeggiare tra i vicoli e le scalinate e ammirare le abitazioni dei Sassi è un’esperienza che non si dimentica. Di fronte agli occhi c’è una perfetta armonia tra uomo e natura che regala una cartolina unica al mondo. Il rione Civita, il nucleo abitativo più antico, si sviluppa nella parte centrale dei Sassi, vi si trova il Duomo (romanico pugliese in esterno, barocco all’interno) e, nella parte più alta, il Castelvecchio longobardo. Ai due lati si aprono in due valli profonde i rioni Sassi, Sasso Caveoso, dove il tempo sembra davvero essersi fermato, e Sasso Barisano, ricco di botteghe di artigiani. Non c’è un momento migliore per visitarli, ogni ora ha la sua magia, di giorno il sole gioca con le superfici immergendo l’abitato in una luce che accarezza l’anima, la notte l’illuminazione delle case e della cattedrale trasformano la città in un cielo stellato degno di Van Gogh. Sono ben 155 le chiese rupestri, eredità dei monaci benedettini (le più antiche) e di privati committenti (la loro funzione è stata principalmente funeraria). Incastonate nella pietra millenaria, custodiscono preziosi gioielli. San Pietro Barisano è la più grande, Santa Maria de Idris, scavata in uno sperone roccioso, gode di una spettacolare posizione panoramica, Santa Lucia alle Malve risale al IX sec., primo insediamento monastico femminile dell’Ordine Benedettino a Matera, la Cripta del Peccato Originale, situata fuori dal centro abitato, conserva un affresco di rara bellezza dell'arte rupestre del medioevo, che le ha regalato il nome di “Cappella Sistina dell’arte rupestre”. Se amate gli affreschi da non perdere anche la Pecchiara di don Pirro Groya, nota anche come Cripta dei quattro evangelisti.

Il Parco della Murgia Materana

Istituito nel 1990, il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano si estende su una superficie di circa 8.000 ettari. Tra rupi, forre, grotte e gravine, prospera una vegetazione costituita principalmente da bassi arbusti (dal timo arbustivo alla salvia argentea, dal ginepro rosso all’acero minore, dalla rosa di San Giovanni al ciliegio canino) e piante erbacee (dal lino delle fate mediterraneo al barboncino mediterraneo), che vanta la presenza di ben 923 specie, circa un sesto dell'intera flora nazionale e un terzo di quella regionale. In primavera, quando i raggi del sole riprendono a riscaldare la terra, la fioritura della flora mediterranea è uno spettacolo per gli occhi e per l’anima. Tra marzo e aprile spuntano i fiori dorati del citiso spinoso (parente della ginestra), i giallo-aranciati della Violaciocca, il rosa porpora del Malvone arboreo, il ciclamino della Valeriana rossa, il rosso acceso dei campi di papavero. Tutto partecipa alla festa, i campi, le siepi, i muretti a secco.

Sulle tracce di Imma Tataranni

Insieme a “Sorelle” (fiction con Anna Valle e Loretta Goggi andata in onda nel 2017), “Imma Tataranni” è sicuramente una delle più note produzioni televisive ambientate a Matera. Liberamente tratta dai romanzi di Mariolina Venezia, la serie, che vede un’eccezionale Vanessa Scalera nel ruolo della protagonista (affiancata da un cast particolarmente azzeccato), ha riscosso grandissimo successo, tanto che le repliche della seconda stagione, proposte proprio in questi giorni da Rai 1, svettano in cima alla classifica dell’auditel (il 28 marzo con oltre il 21% di share!). La terza stagione, che sarà composta da 8 episodi, si sta girando proprio ora a Matera, le riprese sono iniziate lo scorso 13 marzo. E, chissà, che passeggiando per i vicoli non capiti qualche incontro vip.