Turismo olfattivo, viaggiare seguendo il naso: le destinazioni migliori per lasciarsi inebriare

Farsi guidare dall’olfatto nella scelta dei luoghi da visitare, mettendo al centro aromi e profumi. Il nuovo trend in tema di vacanze, che trova riscontro nella scienza

di MARINA SANTIN -
10 giugno 2024
Il Sentiero dei Limoni in Costiera Amalfitana

Il Sentiero dei Limoni in Costiera Amalfitana

Il turismo olfattivo, ovvero lasciarsi guidare dall’olfatto per scegliere una meta o seguire un itinerario, è il nuovo trend in tema di viaggi. E se fosse un profumo a farci scegliere la meta delle nostre prossime vacanze?

Se fosse il sentore dei campi di lavanda della Provenza, l'odore salmastro delle scogliere irlandesi, l’aroma dolce dei croissant parigini o gli effluvi delle trafficate strade newyorkesi a portaci un luogo, a farci andare in una direzione piuttosto che in un’altra come se stessimo seguendo un’immaginaria mappa sensoriale? Se fosse così, un viaggio non sarebbe solo ammirare i monumenti, gustare la gastronomia locale o conoscere le tradizioni e la storia del luogo, ma anche coglierne l’essenza più vera affidandosi all’olfatto. É questo il concetto alla base del turismo olfattivo, un nuovo modo di concepire la vacanza che sta iniziando a prendere piede un po’ ovunque, in tutto il mondo. Davvero suggestivo, mette al centro aromi e profumi trasformando la vacanza in un momento multisensoriale capace di suscitare mille emozioni o di rievocare ricordi d’un tempo imprigionati nella memoria.

Campi di lavanda in Provenza
Campi di lavanda in Provenza

“L’olfatto è l’unico senso direttamente collegato alla memoria e ai centri di apprendimento emozionale del cervello - spiega Rachel Herz, neuroscienziata della Brown University ed esperta della scienza psicologica del profumo - e tra i cinque sensi è quello più sviluppato, tanto che il 75% delle emozioni che proviamo ogni giorno solo legate all’olfatto. Inoltre, la sua capacità di suscitare sensazioni è maggiore rispetto a tutti gli altri perché gli stimoli olfattivi hanno un impatto diretto sul sistema limbico, il luogo dove risiedono l'amigdala, la ghiandola responsabile delle emozioni, e l'ippocampo, il responsabile della formazione dei ricordi”.

Se già da alcuni anni hotel, ristoranti e boutique utilizzano profumi personalizzati per rendere l’esperienza dell’ospite o del cliente unica e memorabile, portandolo alla fidelizzazione, solo di recente musei, spazi espositivi e perfino città si sono avvicinati al mondo dei profumi. Qualche esempio? Nel 2022, il Museum of Craft and Design di San Francisco ha ospitato ‘Living with Scents’, la prima mostra dedicata esclusivamente al design olfattivo, con oltre quaranta oggetti di designer e artisti provenienti da tutto il mondo che integravano al loro interno profumi, invitando a “usare il naso” e a riflettere sulle implicazioni etiche, sentimentali e strumentali dell’olfatto.

Il Museo di Ulm, in Germania, invece, in collaborazione con il team del progetto di ricerca dell'Ue Odeuropa, ha ideato il tour ‘Follow your nose’’ che associava ad alcune opere d’arte che ritraevano elementi odorosi come giardini in fiore o una tavola imbandita, profumi ricreati dai nez di International Flavours and Fragrances. Il visitatore aveva così la possibilità di ‘annusare’ i quadri vivendo un’esperienza ancora più immersiva e coinvolgente. Lo stesso esperimento è stato fatto anche dal Louvre di Parigi, che aveva lanciato una nuova serie di tour olfattivi con protagonista la propria collezione di nature morte, e dal Museo del Prado, a Madrid, che, per la sua mostra ‘I cinque sensi’, ha incaricato gli esperti della casa di profuni Puig di ricercare le fragranze di dieci dei tanti oggetti ritratti nel quadro ‘The Sense of Smell’(L’olfatto) di Brueghel, parte di un ciclo di opere dedicai ai cinque sensi realizzato a quattro mani dal maestro olandese e Rubens.

In Italia, invece, fino allo scorso maggio 2024 nell'ex chiesa di Santo Stefano di Mondovì, era possibile scoprire i capolavori del Barocco e di Caravaggio attraverso l’olfatto. Ancora non basta? Versailles ha festeggiato il 400esimo anniversario della nascita dell'architetto dei giardini di Luigi XIV con l'apertura della Cour des senteurs, un'area dedicata alla cultura del profumo sviluppata insieme a Thierry Wasser, il naso di Guerlain, che comprende giardini fioriti e la Maison des parfums. Realtà attuali, invece, ‘City Sniffers: A Smell Tour of Amsterdam’s Ecohistory’, camminata urbana autoguidata, organizzata dal Museo di Amsterdam in partnership con Odeuropa, per sperimentare in modo diverso la città, seguendo l’itinerario di una mappa ‘scratch’, da grattare e annusare, con diversi odori storici, dal tanfo dei canali all’invitante aroma di waffles passando per i sentori del tradizionale pomander (o pomo d’ambra), una sfera profumata che un tempo si pensava potesse proteggere dalla peste.

Negli States, invece, l’artista e docente Kate McLean ha creato, traducendo gli odori dei luoghi iconici in mappe di “paesaggi olfattivi" disegnate a mano, gli ‘smellwalking’ (dall’unione delle due parole inglesi “smell”, olfatto, e “walking”, camminare), tour guidati a piedi in diverse città del mondo. Tra i suoi più recenti progetti “Two Centuries of Stink: Smell Mapping Widnes, Past and Present”, che, finanziato dall’Arts Council England, su incarico del Catalist Science Discovery Centre, esplorerà e mapperà gli odori, i profumi ei miasmi della città inglese dal 19° secolo a oggi.

Ma dove fare turismo olfattivo ? Le destinazioni sono davvero tantissime. Si può iniziare, ad esempio scegliendo una meta appartenente al progetto europeo MAPPAE, acronimo di Medicinal ad Aromatics Plants Pathways Across Europe, che mira a creare un percorso tematico multisensoriale, turistico e culturale che colleghi i paesi europei legati da una comune tradizione nel campo delle piante medicinali e aromatiche (MAP). La partnership coinvolge sei nazioni - Francia, Italia Malta, Croazia, Bosnia-Erzegovina e Cipro - e per ciascun paese sono proposti due differenti itinerari per un totale di 150 luoghi mappati alla ricerca delle venti piante che accomunano tutto il bacino del Mediterraeo: elicrirso, cappero, pino di Aleppo, ginepro rosso, ginestra, rosa, finocchio, prezzemolo, timo, salvia, rosmarino, aneto, lavanda, ginepro comune, calendula, origano, camomilla, alloro, menta e basilico.

In Italia MAPPAE ci porta in Piemonte e in Liguria. Nella terra dei Savoia sono ben trenta le piante aromatiche coltivate da 140 aziende su oltre 600 ettari di terreno, tanto che la regione da sola, rappresenta il 30% della produzione di piante aromatiche e medicinali di tutta l’Italia. L’itinerario, di tre giorni, parte da Torino con il suo orto botanico all’interno del Castello del Valentino, per poi proseguire al Castello di Racconigi con il suo giardino disegnato da André Le Notre, che ha realizzato anche Versailles, o al giardino dei fiori edibili di Chierasco, facendo sosta al Muses, Accademia europea delle essenze, per sperimentare il suo percorso sensoriale interattivo che celebra la tradizione piemontese della produzione di oli essenziali, profumi ed erbe officinali.

Il Castello di Racconigi (foto MAPPAE)
Il Castello di Racconigi (foto MAPPAE)

In Liguria, invece, ci si sposta tra il mare e l’entroterra per coglierne i mille odori: dai carruggi di Genova, al giardino botanico di corso Dogali, ai parchi di Nervi, allungandosi fino al parco naturale di Portofino (dove visitare anche un’interessantissima eco-farm), e alle Cinque Terre, dove inebriarsi con i profumi del basilico, re incontrastato, ma anche delle vigne, dei limoni, del timo e del rosmarino e dei capperi.

Il parco naturale di Portofino
Il parco naturale di Portofino

Sempre in Italia, un’altra meta ideale per un itinerario olfattivo si trova in Costiera Amalfitana. Qui infatti, si inerpica il Sentiero dei limoni, un suggestivo percorso panoramico di circa sei chilometri che collega Maiori e Minori, snodandosi tra scalini, gradoni, antichi pergolati, terrazzamenti e limonate profumate. A modellarlo, secolo dopo secolo, agricoltori, contadini e le iconiche portatrici di limoni, in particolare dello sfumato amalfitano, caratteristico di questo luogo, che portavano i frutti fino alle spiagge dove le navi salpavano per la Spagna, la Francia, l’Inghilterra e il resto d’Europa. Altre location perfette, la Valle dei Templi di Agrigento, dove ammirare lo splendido spettacolo dei mandorli in fiore, e le Eolie, dove il profumo dei capperi e delle erbe aromatiche intride l’aria, in particolare a Salina, la più verde delle sette isole.

Alberi di arance in una piazzetta di Siviglia
Alberi di arance in una piazzetta di Siviglia

Spostandoci all’estero le mete si fanno sempre più intriganti ed esotiche. Se già le distese di lavanda della Provenza o i 25.000 alberi di arance nelle stradine e nei cortili di Siviglia, incantano, che dire della valle delle rose, punteggiata dai boccioli delle profumatissime rose damascene, nel deserto del Marocco, tra i villaggi berberi nella valle del Dedès? O della Via dell’incenso, nel Dhofar, in Oman, una strada carovaniera millenaria con quattro siti diventati patrimonio dell’Umanità Unesco? E ancora del bazar delle spezie a Istanbul e di Lussino, l’isola profumata della Croazia caratterizzata da immense distese di pini d’Aleppo? Le possibilità per farsi guidare dagli odori sono tante, basta lasciarsi guidare dall’olfatto.

Mare e macchia mediterranea sull'isola di Lussino (© Frank Heuer)
Mare e macchia mediterranea sull'isola di Lussino (© Frank Heuer)