Trieste mare e colori al profumo di caffè
Trieste ha fama di essere la città più cosmopolita d’Italia, con le radici nel passato asburgico, gli incroci di lingue, popoli e religioni che qui convivono, e con un cuore tricolore. Non è un caso che la più bella delle sue piazze sia dedicata all’Unità d’Italia. La storia e la letteratura si intrecciano a Trieste, e passano dai caffè, ritrovi negli anni di intellettuali come James Joyce, Italo Svevo, Umberto Saba. Ma anche di patrioti: il caffè Tommaseo si trova nell’omonima piazza dal 1824, nel 1848 fu dedicato allo scrittore e patriota dalmata Niccolò Tommaseo, e fu importante per il Risorgimento. Una lapide ricorda che da questo luogo carico di storia “nel 1848 si diffuse la fiamma degli entusiasmi per la libertà italiana”. Non solo, ma tra i suoi avventori illustri ci furono Stendhal, Umberto Saba e Italo Svevo e Claudio Magris qui realizzò la sua opera più famosa “Danubio”. Dagli anni ’50, il caffè è tutelato come monumento storico, da visitare assieme ad altri locali come il caffe degli Specchi – aperto nel 1839 in piazza dell’Unità – il caffè San Marco di via Battisti e, in piazza della Borsa, l’Urbanis aperto nel 1832. Per i caffè e non sono passati i figli illustri (anche adottivi) della città, a loro Trieste ha dedicato tre statue che meritano di essere viste. Quella di Svevo si trova in piazza Hortis, a Umberto Saba è invece dedicato un monumento in via San Nicolò, mentre Joyce (lo scrittore irlandese visse qui per oltre un decennio e fu un assiduo frequentatore del caffè San Marco) ha la sua statua sul ponte del Canal Grande. Passeggiando scoprirete questi personaggi e molto altro. Tappa obbligata di ogni visita consapevole è piazza Unità d’Italia coi suoi bei palazzi e il suo spettacolare affaccio sul mare, con il Molo Audace, lungo addirittura duecento metri. Non lontano si trova appunto il già citato Canal Grande: dove un tempo c’erano le Saline, oggi gli edifici riflessi nelle acque regalano scorci suggestivi e carichi d’emozione. Da non perdere una visita alla trecentesca cattedrale di San Giusto, alla fortezza-museo del castello di San Giusto e alle vestigia romane, l’arco di Riccardo e il Teatro Romano, del II sec. d.C. La storia meno antica racconta poi dell’imponente faro della Vittoria sul colle Gretta, dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Il faro, il vento, le onde. Non va dimenticato che Trieste è prima di tutto città di mare e gli stabilimenti balneari arrivano a lambire il centro. Uno dei più noti è in fondo alle Rive dopo il porticciolo della “Sacchetta”. A un altro, nei pressi, è stato dedicato il film “L’ultima spiaggia” che ha partecipato al Festival di Cannes. Sulla strada che porta al castello di Miramare si trova un bello stabilimento antistante la Riserva Wwf. Oltre il castello, un altro stabilimento è raggiungibile percorrendo il sentiero che conduce al porticciolo di Grignano. Se il girovagare per Trieste e dintorni non via ha ancora del tutto sfiancati, è divertente prendere parte alle visite guidate di PromoTurismo FVG. Un esempio? Il tour di due ore “Le leggende e i misteri di città vecchia” al calar del sole è tutto un programma.