La Transiberiana d'Italia, suggestioni tra Abruzzo e Molise

Un treno storico da Sulmona a Isernia, che ricalca il percorso inaugurato nel lontano 1897. Un viaggio di 128 chilometri attraverso un paesaggio che ricorda la steppa russa

di CEDITORIALI
25 febbraio 2024
La Transiberiana d'Italia

La Transiberiana d'Italia

Viaggiare nel cuore dell'Italia e sentirsi immersi nelle immense steppe della Russia. È la sensazione che si prova salendo a bordo della Ferrovia dei Parchi, ovvero la tratta di 128 km che parte da Sulmona e arriva a Isernia, collegando Abruzzo e Molise che offre al viaggiatore un incredibile esperienza attraverso favolosi scenari naturali e incantevoli borghi. Un convoglio storico che è stato ribattezzato la Transiberiana Italiana visto che si snoda attraverso un paesaggio praticamente incontaminato fatto di montagne, foreste e strette gole che, soprattutto d'inverno, ricorda la leggendaria tratta Mosca-Vladivostok.

Storia della Transiberiana italiana

La Transiberiana d'Italia lungo un viadotto
La Transiberiana d'Italia lungo un viadotto

Inaugurata ufficialmente il 18 settembre 1897, la linea ferroviaria collegava Sulmona, la capitale abruzzese dei confetti, con il centro del merletto di Isernia in Molise. È sempre stato considerato una meraviglia dell'ingegneria, grazie alle eccezionali caratteristiche tecniche sviluppate per consentire il viaggio attraverso un paesaggio così arduo. Il percorso comprende 21 stazioni e attraversa un'imponente rete di acquedotti, ponti e più di 50 gallerie, la più lunga delle quali misura 3.100 metri. Dopo essere stata completamente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, la linea fu riattivata negli anni '60, ma venne poi progressivamente abbandonata con l'avvento dei treni ad alta velocità. Negli ultimi anni però un gruppo di amici con la passione per le ferrovie ha fondato la onlus "Le Rotaie", con l'obiettivo di restaurare le vecchie carrozze e riportare in vita la linea. Inoltre, hanno collaborato con Fondazione FS, la società che gestisce la rete ferroviaria italiana, per includere il treno nel programma “Binari senza tempo” che preserva e promuove le linee ferroviarie storiche più belle d’Italia.

Un viaggio indietro nel tempo

Il treno lungo il suo percorso
Il treno lungo il suo percorso

L'originaria locomotiva a vapore è stata sostituita da una locomotiva diesel, ma la magia del viaggio rimane immutata. Il treno parte da Sulmona a 328 metri e raggiunge quota 1.268 metri alla stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo prima di iniziare la discesa verso Isernia, che fa di questo piccolo borgo al confine tra Abruzzo e Molise la seconda stazione ferroviaria più alta d'Italia dopo il Passo del Brennero. Anche gli interni del convoglio non tradiscono le aspettative conservando caratteristiche storiche come pastiglie dei freni originali, vecchie stampe e luci antiche. I bellissimi carri d'epoca si dividono in due tipologie di carrozze: le ‘Centoporte’ con originali panche in legno e le più moderne ‘Corbellini’ con poltroncine rosse imbottite e finestrini più panoramici. Il treno storico circola ogni domenica tutto l'anno e, a seconda della stagione, il viaggio prevede diversi percorsi e itinerari tematici, dalle fiere enogastronomiche ai mercatini di Natale.

Gli interni del treno
Gli interni del treno

Il viaggio di ritorno dura in media otto ore e comprende soste per esplorare le delizie storiche e culinarie della zona. Per arricchire ulteriormente l'esperienza in ogni carrozza sono presenti rappresentanti di Le Rotaie che spiegano la storia e la geografia della linea ferroviaria, mentre i musicisti folk mantengono allegra l'atmosfera, coinvolgendo i passeggeri nelle loro esibizioni.

Le tappe più belle del percorso

Lasciata alle spalle la stazione di partenza di Sulmona con i suoi antichi edifici in pietra, i suoi vicoli e i vivaci mercati all'aperto, il paesaggio urbano sfuma lentamente, lasciando il posto alla vista delle maestose montagne, di sterminati pascoli e dei viadotti che attraversano le valli. Dopo circa un'ora è il momento della prima sosta a Palena, un piccolo villaggio immerso nel Parco Nazionale della Majella. Il percorso prosegue e raggiunge la quota più alta presso la stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo, un piccolo gioiello tra le montagne, ricco di tesori artistici tutti da vedere e in stile a metà tra il Barocco e il Rinascimentale, per poi iniziare la lunga discesa attraversando Roccaraso, Castel di Sangro e Capracotta, la stazione che segna ufficialmente l'ingresso in Molise. Il treno prosegue quindi la sua corsa per poi fermarsi a Carovilli, cittadina rinomata per la produzione di caciocavallo e tartufo. Il viaggio riprende il viaggio tra boschi e tratturi, con vista su borghi storici come Pescolanciano, con il suo castello medievale arroccato sulla cima di uno sperone roccioso, e l'antico borgo di Pesche, e infine si fa tappa a Carpinone, un incantevole e tranquillo borgo dominato dai resti del Castello Caldora dell'XI secolo. L'ultima fermata prima del capolinea e fine del percorso: Isernia.