Tra Toscana ed Emilia: storia, sport e natura sull'Appennino
Tutti l’aspettano, la desiderano. Non vedono l’ora che arrivi. Anche sull’Appennino la stagione sciistica è ormai alle porte e i vari comprensori si preparano ad accogliere la neve e gli appassionati degli sport invernali. Nel frattempo, anche in queste settimane, l’Appennino emiliano romagnolo offre una miriade di esperienze e di scoperte. Per esempio, un trekking spettacolare lungo il Cammino di San Francesco, che da Rimini si inoltra nell’entroterra fra Romagna e Toscana e nel parco delle Foreste Casentinesi, fino al santuario della Verna (sul sito www.appenninoslow.it ci sono varie idee), o lungo i sentieri a Sant’Annapelago, sulle alture modenesi. O magari una visita a castelli e luoghi di fede che sono preziose testimonianze del tempo e della civiltà, come il santuario della Pietra di Bismantova (che Giosuè Carducci definì ‘la vedetta dell’Appennino’) e il suo eremo rinato dopo un importante intervento di restauro con l’impegno di creare un centro per la custodia del Creato, oppure l’abbazia di Badia Cavana, lungo la Via di Linari a Lesignano de’ Bagni (Parma), fondata attorno al 1100 dalla congregazione benedettina di Vallombrosa. Nei giorni scorsi già si è affacciata la neve. Fra poco dunque... tutti sulle piste. Il Cimone (da Sestola a Fanano a Lama Mocogno e nelle altre località del Modenese) è il principale carosello sciistico del territorio emiliano romagnolo, con oltre 50 chilometri di piste fruibili con un unico skipass, tante opportunità di sport sulla neve, un circuito dedicato per le discese su bob, oltre alla possibilità di immergersi con le ciaspole nel silenzio dei boschi, oppure di effettuare escursioni sulle e-bike. Sono stati investiti 5 milioni di euro per un nuovo impianto ecosostenibile di innevamento programmato che produrrà il 30% in più di neve con la stessa quantità d’acqua, consumando il 30% di energia in meno. La zona della Polle 2 a Riolunato è dedicata ai bambini, con nuove attrazioni al baby park e più giornate d’apertura. E dopo lo sci, gastronomia e musica alla Tana del lupo. Fra i boschi del Bolognese, il Corno alle Scale propone 36 chilometri di discese, con la pista di 2.600 metri, la più lunga dell’Appennino, intitolata ad Alberto Tomba: viene inaugurata anche una collaborazione con le Terme di Porretta, per chi desidera unire neve e benessere, una sosta davvero rigenerante. Più di cento anni di storia fanno dell’Abetone (Pistoia) e la Val di Luce una delle destinazioni sciistiche più famose: 50 chilometri di piste, 17 impianti moderni con una portata oraria di 25mila persone. Tanti appassionati amano anche ciaspolare al tramonto o in notturna, oppure andare per sentieri con le speciali mountain bike attrezzate con ruote da neve. E negli ultimi anni ha avuto particolare successo anche l’apertura serale delle piste riservata agli sci alpinisti. Non può mancare poi la visita al Museo dello Sci che rievoca la storia dei grandi campioni come Zeno Colò che hanno portato nel mondo il nome dell’Abetone.