Silenzio, natura, storia: la magia della Laguna veneta

di CARLO CAVRIANI
27 febbraio 2023

Chioggia

Un paesaggio magico, dove la voce umana viene appena sussurrata. E dove il mondo e i suoi rumori diventano lontani. La quiete assume dimensioni nitide e leggere. Leggere, come il volo dei germani reali che si muovono eleganti nel cielo della laguna, un paesaggio unico per ritrovare l’autenticità della natura. Valle San Gaetano, la frazione più piccola, ma certamente la più suggestiva di Caorle, in Veneto, sul litorale adriatico, a metà strada tra Venezia e Trieste. Una località, Caorle, fatta di calli e campielli e case affrescate. Famosa per la spiaggia, ma anche per la sua stupenda laguna capace di incantare Ernest Hemingway, quando lo scrittore (accompagnato dal barcaiolo Florindo Silotto) veniva in Veneto per le sue battute di caccia negli anni Cinquanta. Tra questi canneti, ancora oggi, trovano rifugio cigni, aironi, anatre di superficie e quelle tuffatrici che colorano lo specchio d’acqua a cui Hemingway ha poi dedicato alcune delle pagine più belle del romanzo ‘Di là dal fiume e tra gli alberi’. A dominare Valle San Gaetano c’è quella che è stata la casa di caccia dove soggiornò il grande scrittore: una struttura di colore rosso che si affaccia sul bacino della laguna, a pochi passi dalla cavana, la rimessa per le imbarcazioni, ancora approdo per quelle usate nella pesca e nella caccia in Valle Grande. Ma tutta la parte dell’Adriatico veneto offre magnifici luoghi dai nomi conosciutissimi non solo in Italia ma anche all’estero. Proseguendo il nostro viaggio verso sud vediamo quello che sta attorno a Venezia. Se si eccettuano la Giudecca, appendice integrante del centro storico veneziano, e Murano, le cui dimensioni ne fanno, piuttosto che un’isola, un arcipelago, le isole della Laguna sono una settantina. Alcune sono notissime: il Lido, Burano, Torcello, e San Lazzaro degli Armeni, il singolare angolo d’Oriente che fu caro a Byron come la romantica solitudine di San Francesco del Deserto lo fu ad altri poeti. Altre isole sono meno note, da Pellestrina, amata da Thomas Mann, che allinea le sue casette di pescatori e ortolani come in un quadretto naif, al Monte dell’Oro, dove un’antica leggenda vuole sepolto con le sue armi e i suoi tesori Attila, il flagello di Dio. Proseguendo più a sud lungo la costa, troviamo Sottomarina il cui arenile è tra i più vasti e profondi tra tutti quelli che si susseguono lungo le sponde dell’Adriatico. Un cenno speciale merita la vicina Chioggia, la zona meridionale della laguna veneta. Di origine preromana è costruita, come Venezia, su alcune isole unite da ponti. Da secoli arte, folklore, tradizioni popolari e artigianato si fondono con la natura. A Chioggia tutto parla di Venezia, dal romantico Canal Vena, con il variopinto mercato del pesce, al Ponte di Vigo, un piccolo Rialto in pietra chiara. Celebre anche la cucina per i suoi cibi genuini sostenuta dai prodotti degli orti e della pesca. Alberghi, ristoranti e trattorie formano una attrezzatura veramente di primo ordine tanto da richiamare ogni anno un numero maggiore di turisti e di visitatori.
Il consiglio
Un ponte collegato alla terraferma e ci si ritrova all’isola di Albarella: 528 ettari ricoperti di macchia mediterranea con due milioni di alberi di 150 specie diverse. Assolutamente da scoprire a piedi, in bicicletta o a cavallo.