Sardegna, un'eccellenza riconosciuta nel mondo
Con ‘Mediterraneo’, Oscar del 1992, Gabriele Salvatores si era già immerso nell’atmosfera sospesa di un’isola. In quel caso, l’isola sperduta dell’Egeo dove aveva voluto ambientare l’auto-esilio di chi desidera la fuga da un sistema immodificabile. Quest’anno il regista ha nuovamente portato il set su un’isola del Mediterraneo, la Sardegna, ma per omaggiare il ‘Saper Fare’ antico di chi dalle radici non ha voluto allontanarsi. Tra le eccellenze sarde sono stati scelti la lavorazione del marmo a Orosei, il radiotelescopio di San Basilio e l’arte dolciaria. Tre simboli raccontati con sguardi differenti: uno alla terra con l’estrazione nelle cave oroseine del marmo apprezzato in tutto il mondo per pavimentazioni interne ed esterne, rivestimenti, componenti e finiture architettoniche; uno allo spazio con il Sardinia Radio Telescope, strumento all’avanguardia dal punto di vista tecnologico costruito nella località di Pranu ’e sànguni in territorio di San Basilio, 35 chilometri da Cagliari; uno infine alla tradizione gastronomica esaltata dall’arte dolciaria, con le creazioni dell’artista-pasticcera Anna Gardu di Oliena.
Tra i contenuti visibili nel Padiglione Italia sino al 31 marzo 2022, nella sezione ‘Belvedere’ ci sono location come Bosa, la Barbagia e Porto Flavia nell’area mineraria del Sulcis. Area geografica situata nell’estremo sud-occidentale della Sardegna, comprende i 23 Comuni della provincia di Carbonia-Iglesias e quattro realtà della provincia di Cagliari. Abitata già cinquemila anni fa, la zona fu battuta soprattutto da fenici e cartaginesi che, per primi, scoprirono i ricchi depositi minerari presenti nel sottosuolo e iniziarono a sfruttarli. In gran parte abbandonati nei secoli successivi, questi giacimenti costituiscono oggi una testimonianza significativa di archeologia industriale tanto da essere inseriti nella ‘Tentative List’ dell’Unesco. Sulcis, oggi sant’Antioco, era un’antica città punica che oggi dà nome all’omonimo Parco Naturale caratterizzato da paesaggi selvaggi e incontaminati. Sulla costa, merita un tuffo, o solo una passeggiata, il golfo di Gonnesa, con le sue acque cristalline o sulla splendida spiaggia di Portixeddu, meta favorita dai surfisti. Celebri il Pan di Zucchero vicino a Iglesias, la pineta di Porto Pino, il Golfo di Palmas, le saline di Sant’Antioco, l’Isola di San Pietro, chiamata “isola verde” per la sua natura rigogliosa.
Top 5 della Sardegna
1 I DELIZIOSI DOLCI DI OLIENA
A Oliena (Nuoro) la pasticciera di quarta generazione, Anna Gardu, porta avanti l’antica tecnica familiare di decorazione dei dolci. Come un’orafa cesella la pasta di mandorle e crea capolavori di inestimabile fattura. L’origine della tradizione di famiglia risale al prozio Nicola Colli, che nel 1890 per la prima volta inserì i decori nei dolci tipici sardi.
2 MONTE SIRAI E IL CENTRO PUNICO
Monte Sirai è un museo archeologico a cielo aperto: costruito su un antico insediamento nuragico, il centro fortificato punico fu utilizzato anche dai Romani. Antas ospita a sua volta numerosi templi e testimonianze fra cui il maestoso tempio punico-romano costruito sui resti di un luogo di culto cartaginese.
3 L’ORO BIANCO DI OROSEI
Il marmo di Orosei ha conquistato il mondo, dalla Cina alla Russia, dall’India agli Emirati Arabi, dal Brasile agli Stati Uniti. Pietra pregiata vecchia di milioni di anni, rimasta per secoli nascosta sotto la macchia mediterranea, è diventata l’oro di Orosei.
4 LE DOMUS DE JANAS E UN PASSATO ANTICO
L’entroterra sardo racconta un nobile passato. A Seruci (Gonnesa, Carbonia-Iglesias) è presente un’antica reggia nuragica. A Villaperuccio, località Montessu, è situata la più importante necropoli di domus de janas (le ‘case delle fate’ o ‘delle streghe’) della Sardegna meridionale. Si tratta di tombe, scavate nella roccia, che hanno oltre 5000 anni.
5 SUL TEMO IL BORGO DI BOSA
Bosa (Oristano) è uno dei borghi più pittoreschi d’Italia. Dominato dal castello medioevale dei Malaspina e caratterizzato da case multicolori (il quartiere storico sa Costa), sorge lungo la foce del fiume Temo che la divide in due ed è l’unico corso d’acqua navigabile in Sardegna.