Roma, piazza Navona a 360 gradi: dall'area archeologica ai monumenti simbolo del Barocco
Lo Stadio di Domiziano ospitava le competizioni di atletica leggera e poteva accogliere fino a 30mial spettatori. Oggi l’area è dominata dai capolavori del Bernini e del Borromini
Ai tempi dell'antica Roma, piazza Navona, oggi uno dei luoghi simbolo di Roma, era lo Stadio di Domiziano. Fu fatto costruire dall'imperatore Domiziano nell'85 e nel III secolo fu restaurato da Alessandro Severo.
Oggi la piazza è famosa in tutto il mondo per gli splendidi capolavori del Barocco con opere del Bernini e Borromini. Come un elegante salotto accoglie tutti i giorni migliaia di turisti ma pochi sanno che esiste ancora la piazza Navona sotterranea, l'area archeologica dello Stadio di Domiziano, una delle sette meraviglie della Roma Imperiale (Patrimonio Unesco). I resti dello stadio che aveva un perimetro visibile ancora oggi nella forma della piazza sono a circa 4,50 metri sotto al piano stradale. Si trattava del primo ed unico stadio in muratura costruito a Roma. Oggi sono visitabili i resti del centro (area della Curva) e della parte orientale dell’emiciclo (area della Tribuna).
La storia
Lo stadio Domiziano, noto come ‘Circo Agonalis’ è stato voluto dall’imperatore stesso per portare a Roma le più importanti competizioni di atletica leggera a imitazione delle Olimpiadi greche. L'imperatore li apprezzava molto, i Romani meno perché li consideravano poco virili in quanto non duri e non violenti. L’edificio, costruito in blocchi di travertino e mattoni rivestita di stucco modanato e colorato, misurava 275 metri in lunghezza per 106 di larghezza e poteva contenere circa 30.000 spettatori, per capire le dimensioni basti pensare che il Colosseo poteva ospitare 50/60.000 persone. I giochi erano denominati 'agones' e il nome della piazza da agone divenne agone, innagone, navone e quindi Navona. Lo Stadio fu distrutto da un incendio all’epoca dell’imperatore romano Marco Opellio Macrino. I lavori di restauro furono eseguiti nel 217 d.c. e nel 228 d.c., al tempo di Alessandro Severo. Le gare si svolsero per tutto il IV secono dopo di che divenne invece una sorta di cava di materiali di pregio per altre costruzioni e nel tardo Rinascimento l’area venne allestita per l'addestramento e i ludi cavallereschi. Fu nel Seicento che la Piazza divenne un trionfo del Barocco grazie all’intervento dei Pamphilj e all’opera dei due geni rivali Bernini e Borromini. Visitando le antiche rovine dello Stadio di Domiziano e i sotterranei di piazza Navona, si può conoscere la storia dello Stadio, della piazza e dello sport dell’antica Roma. Si può conoscere la storia del sito a cavallo di più epoche: oltre ai resti di epoca romana si conservano le tracce della bottega di un marmo raro e di un piccolo cimitero di epoca tardo antica, oltre ai resti di abitazioni di epoca medievale e rinascimentale. L’ingresso al sito archeologico è in Via di Tor Sanguigna 3, è visitabile tutti i giorni dale 10.00 alle 19.00.
Com’è oggi Piazza Navona: l’architettura
Piazza Navona mantiene l’antica struttura del vecchio stadio domiziano con la variante del secondo emiciclo apportato nel XVIII secolo. I capolavori dell’architettura barocca ebbero il loro splendore a partire dal XVII secolo con fontane, palazzi, chiese realizzati dai grandi artisti del tempo: Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. Oggi si possono ammirare la fontana dei quattro fiumi (la più grande e scenografica, situata al centro della piazza), la fontana del Moro e la fontana del Nettuno. A delimitare la piazza ci sono straordinari edifici edifici barocchi: la chiesa di Sant’Agnese in Agone, il settecentesco Palazzo Braschi sede del Museo di Roma, lo storico Palazzo Pamphilj. Ogni fontana ha le sue caratteristiche e la sua storia.
Dove alloggiare
Residenza storica di charme situata all'interno del palazzo del Seicento progettato da Francesco Borromini fra il 1654 e il 1659, uno dei più grandi esponenti dell’architettura barocca, c'è Eitch Borromini. Situata in un ramo di Palazzo Pamphilj, il Collegio Innocenziano, ha una vista panoramica sulla piazza da tutti gli ambienti, in particolare sulla Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini, e sullo skyline del centro di Roma: dalla cupola del Pantheon a quella di San Pietro. La stessa vista accomuna anche anche il ristorante Terrazza Borromini, spazio unico ricavato al quarto piano nelle sale impreziosite dagli affreschi del Bernini, dove si trova la Galleria d’arte Borromini, che si affacciano su Piazza Navona, con tavoli anche all’aperto. Il Ristorante propone una moderna e curata cucina romana, cocktail bar ed è aperto ad eventi privati. Al primo piano del palazzo si accede alla biblioteca privata dei Pamphilj, famosa per quantità e rarità di volumi e manoscritti e per l’affresco della volta eseguito da Francesco Cozza. Le camere di diversa tipologia spaziano dalla singola con letto Queen Size, alle Classic, fino alle Superior Suite, Suite Deluxe e Suite Executive con terrazzino privato; alcune sono con vista su piazza Navona o sulle cupole, campanili e palazzi iconici di Roma e altre su via di Santa Maria dell’Anima, con scorci su Tor Millina, torre medievale dai merli guelfi. Le camere sono tutte diverse una dall'altra, date le diverse destinazioni che il palazzo ha avuto nel corso dei secoli: scuola ecclesiastica, abitazione per il clero, libreria e convento