Pioraco al bacio: una passerella per gli innamorati

Un piccolo ma grazioso centro montano, intriso di un fascino particolare, in parte dovuto ai molti canali d’acqua che scorrono tra le casette in pietra

di CHIARA GIACOBELLI
2 febbraio 2025
Uno scorcio di Pioraco: canali e casette in pietra

Uno scorcio di Pioraco: canali e casette in pietra

Se Rasiglia è la piccola Venezia dell’Umbria, Pioraco lo è delle Marche. Questo minuto ma grazioso centro montano è intriso di un fascino particolare, in parte dovuto ai molti canali d’acqua che scorrono tra le casette in pietra, in parte grazie alla tradizione della carta. I documenti attestano, infatti, che Pioraco e Fabriano furono i più antichi centri d’Italia in cui si diede avvio alla produzione della carta, nel 1264, probabilmente quando i Crociati tornarono in patria con questo materiale per l’epoca molto pregiato.

Il borgo, oggi definito ’Città della Carta e della Filigrana’, si trova in una zona ideale per il funzionamento delle cartiere, tuttora attive, in quanto è collocato tra le due gole generate dal fiume Potenza e il torrente Scarzito, tra i monti Primo, Gemmo e Gualdo. L’acqua fresca dei ruscelli scorre veloce sotto il ponte romano rimasto intatto – accanto al quale è possibile seguire un breve tratto dell’originaria via Flaminia –, si incanala tra gli edifici in travertino dando vita a bacini di un blu intenso un tempo utilizzati come lavatoi e per secoli è stata la forza motrice delle ruote che, girando, azionavano i macchinari con cui si battevano gli stracci.

Se in passato Pioraco era un centro di commerci e esportazioni nel mondo, oggi è una perla turistica: è infatti meta di camminatori, viaggiatori, scopritori di bellezze storico-naturalistiche, trovandosi peraltro lungo la Via Lauretana e sulla strada di quello che qui viene chiamato il Cammino di Francesco, collegamento per il vicino Sefro. Chi arriva fin qua non può dimenticare di imboccare il Sentiero de li Vurgacci, un facile tragitto di circa un chilometro che, anche grazie a ponticelli di legno, consente di camminare all’interno delle gole, scoprendo cascate, laghi naturali, scorci da immortalare nel verde intenso della natura e del muschio, con qualche roccia artisticamente trasformata in mostri del bosco. Non si tratta, tuttavia, dell’unico motivo per raggiungere Pioraco: il Museo della Carta e della Filigrana – fino a marzo aperto solo su prenotazione – accoglie gruppi, turisti e curiosi con visite guidate che ripercorrono la storia cittadina e mostrano come prendeva vita un foglio, dalla rottura degli stracci sino alla collatura finale.

Pioraco è la meta ideale per le coppie e gli innamorati, tanto che il sindaco Matteo Cicconi ha avuto l’idea di carpire l’anima romantica del borgo grazie alla ’Passerella del Bacio’. Una location perfetta per selfie, foto e condivisioni social. Da ultimo, ricordiamo che purtroppo Pioraco è una cittadina terremotata con un numero elevato di cantieri aperti, tra cui lo splendido e accessibile Chiostro di San Francesco, con l’omonima chiesa (quest’ultima inagibile insieme al Palazzo Comunale): i lavori sono finanziati dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli. Sono invece aperte la Chiesa di San Vittorino e la millenaria Chiesa della Madonna della Grotta, scenicamente ricavata a ridosso di una parete rocciosa.