Pino mugo sull’Alpe. A Villandro un sentiero tra profumi e sapori

L'uscita di Chiusa-Klausen sull'A22 del Brennero offre la possibilità di visitare luoghi suggestivi come il borgo di Chiusa, il monastero di Sabiona e l'Alpe di Villandro con il suo Sentiero del Pino Mugo. Un'esperienza unica tra natura, cultura e gastronomia tipica dell'Alto Adige.

2 agosto 2024

Imboccare l’uscita di Chiusa-Klausen sulla A22 del Brennero vuol dire fare una scelta di campo. E, non solo per dirigersi verso le località gettonate della Val Gardena, nell’Alto Adige tutto il mondo conosce e ama. Perché, ad esempio, uscendo a Chiusa, si può visitare... Chiusa, delizioso borgo tutto da passeggiare e spesso ’snobbato’ dai turisti, o l’affascinante monastero di Sabiona tra storia, fede e cultura. Questo, tanto per iniziare. Ma, volendo percorrere qualche chilometro in più e salendo in quota, merita almeno una giornata per una visita, una passeggiata, un’escursione, l’Alpe di Villandro. E, giunti sull’Alpe – in auto si può sostare al parcheggio ’Saltnerstein’ nei pressi della malga Gasserhütte (1.744 metri) – il ’Sentiero del Pino Mugo’ rappresenta un’esperienza unica offrendo anche un fantastico panorama sulle Dolomiti.

Dal parking il sentiero – facile – conduce a Mair in Plun (1.860 metri) in direzione nord per poi, poco dopo, diramarsi a sinistra fino alla malga Marzuner Schupfe (a 1.933 metri) dove viene gestita una distilleria di pino mugo, che si può visitare. "Queste torbiere – afferma la guida ambientale Rosmarie Rabanser – rappresentano un unicum in Alto Adige per l’immensa varietà dei biotopi protetti delle aree paludose. L’Alpe di Villandro – si estende su 20 chilometri quadrati ed è uno degli altopiani alpini più grandi d’Europa – è un luogo magico da vivere in ogni stagione. In estate per fantastiche passeggiate, in inverno per lo sci di fondo o le ciaspole.

Non manca il lato ’goloso’ della visita a queste latitudini. Un pranzo alla malga Rinderplatzhütte (www.rinderplatz.com/it) è un viaggio infinito nei sapori altoatesini. Merito dei padroni di casa Manuel e sua moglie Maria, ’custodi’ di piatti tipici della tradizione con spunti contemporanei. Un rifugio sempre aperto, semplice da raggiungere e un approdo sicuro per chi cerchi cibi genuini e gustosi, dopo una giornata di trekking o un’escursione in mountain bike. Il luogo giusto per una ricarica di energia. A ogni ora del giorno, in ogni momento dell’anno.

D.Cas.