Pianosa, comunemente chiamata “
l'isola del silenzio”, fra le isole dell'
Arcipelago Toscano è quella più vicina all'
Isola d'Elba ed è parte del Comune di
Campo nell'Elba, cui dista circa 14 km. Ha una superficie di 10,2 kmq e una altitudine massima di 29 m: è la quinta isola per grandezza fra le 7 dell'Arcipelago. Il nome Pianosa, chiamata dagli antichi
Planasia, deriva dal fatto che è un territorio perlopiù pianeggiante. Fino al 1997 l'isola di fatto era inaccessibile a causa della presenza del carcere di massima sicurezza. Una volta dismesso, l'isola di Pianosa è passata alla gestione dell'
Ente Parco. Dal 1996 fa parte del
Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. LEGGI ANCHE -
Parco regionale della Maremma: la Toscana selvaggia sulle tracce dei butteri È millenaria la storia dell'isola del silenzio. E ancora oggi è possibile ammirare tracce del passato come ad esempio i
resti di una villa in epoca romana o il bellissimo
porticciolo, fino alle
catacombe. In età medievale Pianosa è stata abbandonata. In età Napoleonica, poi, è stato costruito il Forte Teglia. E sempre durante il periodo di Napoleone, l'isola è passata sotto il Granducato di Toscana.
Il carcere di massima sicurezza
Istituito nel 1856, è diventato
carcere di massima sicurezza nel 1968. Per quattro lunghi anni, fra il 1931 e il 1935, fra i detenuti per motivi politici c'era anche Sandro Pertini, che poi è diventato Presidente della Repubblica nel corso degli anni. Relegato inizialmente a esponenti delle organizzazioni terroristiche, in seguito agli attentati del 1993 ai magistrati
Falcone e Borsellino, Pianosa è diventato carcere per esponenti della mafia. È stato chiuso nel 2011. Oggi rimane un piccolo presidio dell’Amministrazione Penitenziaria presente sull’isola, che cura progetti di inserimento di detenuti nel mondo del lavoro. Dalla chiusura in poi ne ha beneficiato ovviamente tutta l'isola. E dall'allora l'Ente Parco ha iniziato a promuovere l'isola attraverso visite guidate, eventi, mostre fotografiche o escursioni.
Com'è cambiata dal 2013
È stata inaugurata la nuova
Casa del Parco a Villa Literno che, non solo è utilizzata come foresteria per i ricercatori, ma è anche centro informazioni per il patrimonio naturale e storico-architettonico dell'isola. Dal 2013, poi, il Parco ha aperto in via sperimentale la possibilità di fare immersioni a con i diving accreditati dal Parco. La fruizione subacquea è contingentata e regolamentata, ma offre la possibilità di scoprire la ricchezza di biodiversità sottomarina. La vegetazione presente a Pianosa è una tipica macchia mediterranea di ginepro fenicio. Mentre come fauna sono presenti perlopiù mammiferi. Ben trenta uccelli marini nidificano a Pianosa, come il rarissimo gabbiano corso, la berta minore e maggiore e il falco pellegrino. A largo di Pianosa, invece, è possibile avvistare i delfini e le tartarughe
Caretta Caretta.
Come raggiungerla e visitarla
Visitare Pianosa non è semplicissimo e il numero dei turisti ammessi è limitato (250 unità giornaliere) così come limitate sono le attività che possono essere fatte sull’isola (tutte guidate, in bici, in carrozza, a piedi o in autobus. Si possono fare escursioni in kayak, snorkeling e immersioni). A Pianosa non sono presenti abitazioni private, poiché tutto è demanio pubblico e tutta l'isola è sottoposta a vincolo archeologico sotto la protezione della
soprintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno. Sull'isola sono presenti soltanto un ristorante e un piccolo albergo. È possibile girare autonomamente soltanto nel piccolo borgo e nella spiaggia di
Cala Giovanna (unico luogo dov'è consentito il bagno poiché le acque dell'isola sono protette); per il resto bisogna essere tassativamente accompagnati da un guida del parco. Si paga un biglietto di accesso all’isola.