Nord e Sud Dakota, viaggio nell'America selvaggia delle grandi praterie

L'epopea dei Sioux e le atmosfere western, il monte Rushmore con i volti dei presidenti Usa e il memoriale dedicato a Cavallo Pazzo. In queste terre sono stati ambientati ‘La casa nella prateria’ e ‘Balla coi lupi’

di MARINA SANTIN
3 gennaio 2024
Le Badlands

Le Badlands

É l’America delle grandi praterie, degli incredibili Mount Rushmore e Crazy Horse Memorial, dei grandi parchi nazionali di Badlands e Theodore Roosevelt. Ma anche della cultura dei popoli nativi Lakota Sioux e delle leggendarie avventure di pionieri, coloni del vecchio west, cowboy e pistoleri.

É l’America dei territori del North e South Dakota, i bastioni delle Grandi Pianure, sicuramente diversa da quella più “turistica” cui siamo abituati, ma altrettanto sorprendente e affascinante. Perfetto connubio di paesaggi sconfinati e cittadine ricche di storia che alleano retaggi della corsa all’oro e cultura dei nativi americani, è la meta perfetta per un viaggio che permette di rivivere la storia leggendaria di questa regione e di scoprire la natura ancora selvaggia di questa zona nel cuore di quella che viene (non a caso) chiamata Real America.

Fargo e Bonanzaville

Bonanzaville

Bonanzaville

Si parte da Fargo, in North Dakota, una vivace cittadina, resa famosa dall'omonimo film dei fratelli Cohen (anche in realtà è stato girato interamente a Minneapolis e nel Minnesota), conosciuta per essere la “porta di West”, virtuale accesso alle pianure tipiche di questo stato. D’obbligo, passeggiare per Bonanzaville, un complesso di edifici storici che, originariamente situati in varie località della zona, sono stati spostati e ricostruiti per dare vita a un originale museo open air capace di portarci indietro nel tempo, alla fine del XIX secolo. Da visitare anche il Plains Art Museum, che riserva ampio spazio alle opere dei nativi americani; la Rourke Art Gallery, dedicata all'arte moderna; il Fargo Air Museum, riservato alla storia dell’aviazione; l’Hjemkomst Centre, che mette in risalto la cultura nordica. Qui vicino si trova anche la Hopperstad Stave Church, replica esatta di quella che si trova Vik, in Norvegia. Gli appassionati cinefili, non dovranno però farsi mancare una sosta al Visitor Center di Fargo Moorhead, per scattare una foto con la “woodchipper”, la famosa cippatrice di 'Fargo'. Leggi anche: Philadelphia: cosa fare e cosa vedere nel 2024 fra street art e storia americana

Nella casa della prateria di Laura Ingalls

La casa di Laura Ingalls, scrittrice americana che raccontò la propria storia ne 'La casa nella prateria'

La casa di Laura Ingalls, scrittrice americana che raccontò la propria storia ne 'La casa nella prateria'

Dopo una prima, brevissima, incursione nel North Dakota, ci si sposta a Sioux Falls, la città più grande del South Dakota, che, fondata nel 1856 sulle rive del fiume Big Sioux River, nella prateria della Great Plains, prende il nome dal popolo Lakota Sioux che un tempo viveva in queste terre. Partiti da Fargo, lungo la strada, vale la pena fare una sosta nella cittadina di De Smet, dove visse Laura Ingalls Wilder, autrice de 'La casa nella prateria', la serie di libri resa famosa dall'omonimo serial, vero simbolo di un'intera epoca.

Falls Park

Il Falls Park in cui si susseguono delle cascate

Il Falls Park in cui si susseguono delle cascate

Arrivati a Sioux-Falls, dopo una passeggiata nel centro della città, ricco di numerosi ristoranti, gallerie d'arte, musei e boutique, è il momento di immergersi nel verde e nella natura. Sioux Falls vanta un network di oltre 70 parchi e percorsi green sparsi per tutta la città. Tra i tanti, spicca il Falls Park, uno straordinario parco urbano, creato attorno alle cascate del Big Sioux River, seguendone il corso, che si estende per circa per circa 50 ettari. L’Outdoor Campus, invece, permette di cimentarsi in molte attività all’aperto come birdwatching, osservazione delle stelle e snowshoeing (la 'ciaspolata').

Good Earth State Park

Il Corn palace

Il Corn palace

Anche i dintorni della città sono ricchi di meraviglie da esplorare. A nord-est di Sioux Falls, si trova il Palisades State Park, caratterizzato da formazioni rocciose in quarzite che creano delle scogliere verticali alte fino a 50 metri lungo il corso dello Split Rock Creek. A sud-est, invece, c’è il Good Earth State Park, un importante sito culturale e storico (anticamente abitato dalle tribù della tradizione Oneota) nonché un rifugio naturale popolato da una ricca fauna, perfetto connubio tra natura e storia dei popoli nativi americani. Da Sioux Falls, si riparte verso Chamberlain, cittadina del South Dakota, adagiata sulle sponde del fiume Missouri. Lungo il percorso, merita davvero fermarsi a Mitchell per ammirare una delle curiosità dello stato, il Corn Palace, uno straordinario palazzo con le pareti esterne interamente ricoperte di mais. Meraviglia della folk-art, viene ridecorato ogni anno con granturco (in tredici colori differenti), altre granaglie ed erba, secondo un tema sempre diverso, per renderlo “the agricoltural  show-place of the world”. Leggi anche: Western Australia: agli antipodi per vedere il lago rosa e la baia dei canguri

La storia di Lewis e Clark

Il Centro dedicato ai due esploratori Lewis and Clark

Il Centro dedicato ai due esploratori Lewis and Clark

Chamberlain è il luogo ideale per scoprire la cultura dei nativi americani della regione e conoscere la storia di Lewis e Clark, i primi esploratori che percorsero gli Stati Uniti da est a ovest. Prima tappa del tour cittadino infatti, l’Akta Lakota Museum &  Cultural Center, che ripercorre la storia delle tribù indigene locali dai primi insediamenti ai nostri giorni. Altra visita fondamentale, il Lewis and Clark Interpretative Center, una delle location più visitate dello stato. Attraverso dipinti e antichi cimeli, permette di rivivere il mito dei due storici esploratori. Immancabile una passeggiata sull'American Memorial Bridge, un ponte pedonale che attraversa il fiume Missouri da cui si gode una vista panoramica sul fiume e, se si è fortunati, si possono osservare la flora e la fauna locale.

Native American Scenic Byway

Nativi americani durante le danze tipiche della loro cultura

Nativi americani durante le danze tipiche della loro cultura

Da Chamberlain, percorrendo la strada panoramica Native American Scenic Byway, lungo il fiume Missouri, e attraversando i paesaggi mozzafiato delle Grandi Pianure e delle riserve dei nativi americani di Standing Rock e Cheyenne River, si torna nel North Dakota per raggiungere Bismarck, incantevole cittadina sulle rive del Missouri e capitale dello stato. Per godere di una vista mozzafiato di tutta la città e del fiume, basta salire all’ultimo dei diciotto piani del palazzo del Campidoglio, dotato di una piattaforma panoramica. Per ripercorre l’intera storia dello stato, invece, si deve visitare l’Heritage Center & State Museum, situato nel campus di Bismarck Capitol, che ospita mostre temporanee e permanenti dall'era glaciale ai giorni nostri, con, pezzi forti, numerosi fossili e scheletri di dinosauri. A nord della città, da visitare anche il North Dakota Lewis & Clark Interpretative Center, che permette di comprendere meglio l'importanza della spedizione di Lewis e Clark e la loro interazione con i popoli nativi americani.

Dai Nativi Mandan al Generale Custer

Accanto al centro si trova Fort Mandan, una ricostruzione dello storico accampamento creato per ospitare la spedizione durante l’inverno de 1804-1805. Più a sud, da non perdere, il Fort Abraham Lincoln State Park, tappa fondamentale durante un viaggio alla scoperta dei Dakota’s, che permette di andare a ritroso nel tempo per rivivere la storia dell’intera area, dai Nativi Mandan al Generale Custer. Immersi in un paesaggio di rara bellezza, ospita il sito originario dell’On-a-Slam Village, il villaggio Mandan, la Custer House, la casa del Generale Custer e numerosi fortini esattamente identici a quelli originali. Dirigendosi verso ovest ci si immerge gradualmente nel cuore dei paesaggi aspri, quasi lunari, delle Badlands. Un'antologia di panorami unici, frutto dell’erosione dell’acqua e del vento che ha modellato intere miglia di pianure ricoperte d’erba, canyon di roccia e fango, pendii di argilla, formazioni rocciose, pinnacoli e colline dalle forme stravaganti. 

Badlands

Gli splendidi scenari delle Badlands

Gli splendidi scenari delle Badlands

Attraversate le Badlands, si fa sosta a Medora, una pittoresca cittadina dal fascino old west, situata alle porte del Theodore Roosevelt National Park. Da vedere, il castello del marchese de Morès alias Antoine de Vallombrosa, emblematico fondatore di Medora. Più simile a un ranch, questa residenza del 1883 dispone di 26 camere e conserva gran parte del mobilio originale. Per entrare nello spirito della città - tra cow boys e polverosi saloon - basta assaggiare la specialità locale, il Pitchfork Steak Fondu, l’equivalente della fonduta bourguignonne, con un’unica differenza: la carne viene immersa nell'olio con l'aiuto di una forchetta.

National Park Theodore Roosevelt

Bisonti nelle praterie del South Dakota

Bisonti nelle praterie del South Dakota

Non lontano da Medora, il National Park Theodore Roosevelt (chiamato così in onore dell’omonimo presidente degli Stati Uniti che nel corso della sua vita visitò più volte queste zone innamorandosene perdutamente), offre paesaggi incredibili, un mix sublime di canyon, prati verdi e formazioni rocciose colorate scolpite da calanchi e da profondi solchi lasciati dall’erosione del vento e dell’acqua sul dorso di queste montagne prevalentemente argillose. Il parco, che è strutturato in tre zone distinte (North Unit, South Unit e Elkhorn Ranch), con strade panoramiche e sentieri da percorrere a piedi o cavallo, è rinomato anche per la sua fauna selvatica poiché ospita un’ampia popolazione di alci, cani della prateria, cavalli e oltre cinquecento bisonti. Nella South Unit si può percorrere la scenografica Scenic Loop Drive, lunga circa 58 chilometri e ricca di punti panoramici spettacolari come Badlands Overlook, Skyline Vista e Boicourt Overlook. Leggi anche: New York low cost: ecco cosa fare spendendo al massimo 10 dollari

Painted Canyon Nature Trial

Theodore Roosevelt National Park

Theodore Roosevelt National Park

Lungo il percorso, facendo una piccola deviazione, si può visitare il Painted Canyon Nature Trial, il canyon dipinto, caratterizzato da colori affascinanti. Da non perdere anche il Petrified Forest Trail, un sentiero ad anello di circa 16 chilometri in cui si possono osservare i resti di un’antica foresta fossile, e il Wind Canyon Trail, un loop di meno di un chilometro dove scoprire scorci unici con rocce modellate dal vento e il corso del Little Missouri River, che scorre placido a valle. Nella North Unit, la parte meno visitata del parco (ma solo a causa della sua posizione, leggermente più scomoda rispetto all’area a sud), la strada panoramica che permette apprezzarla al meglio è la North Unit Scenic Byway (45 chilometri andata e ritorno). Gli altri percorsi per visitarla sono tutti piuttosto lunghi e impegnativi, fatta eccezione per il Prairie Dog Trail, un sentiero che porta alla Prairie Dog Town, una prateria dove non mancano gli animali, compresi gli onnipresenti bisonti. Tra le due unità, in un’area leggermente isolata raggiungibile solo attraverso una strada sterrata, si trova l'Elkhorn Ranch, fatto costruire nel 1884 dal presidente Theodore Roosevelt quale sua dimora. Qui tutto è rimasto come allora e anche se degli edifici ci sono solo le fondamenta, il luogo è comunque incantevole. Per sfruttare al meglio i panorami offerti dal parco, si può scegliere di percorrere il Maah Daah Hey Trail, un sentiero escursionistico lungo 232 km che collega le sue tre diverse zone. 

Deadwood e la corsa all'oro

La Main street a Deadwood

La Main street a Deadwood

Dopo aver scoperto il North Dakota, si torna nel South Dakota. La meta è Deadwood, una piccola cittadina in pieno stile western, dove il tempo sembra essersi fermato. É stata infatti,  costruita negli anni settanta dell’800, nel periodo definito Black Hills Gold Rush, ovvero la corsa all’oro che si sviluppò nella regione delle Black Hills dopo la scoperta di alcuni giacimenti minerari. Perfetta per immergersi nelle tradizioni e nelle atmosfere del Far West una passeggiata lungo l’Historic Main Street, la via principale, ancora segnata dal passaggio di Wild Bill Hickok, mitico pistolero assassinato al Nuttal and Mann’s Saloon mentre stava giocando a poker.

Wild Billy e Calamity Jane

La sedia su cui venne ucciso il pistolero Wild Billy Hickock, esposta in un saloon

La sedia su cui venne ucciso il pistolero Wild Billy Hickock, esposta in un saloon

Il saloon ha chiuso, ma sempre su Main Street, in una posizione diversa, ha aperto il Salon#10, che ne conserva molti degli arredi, tra cui la sedia su cui era seduto Wild Bill quando è stato ucciso. Ad animare la via, anche spettacoli di attori in costume che rievocano i passaggi fondamentali della storia della città e mettono in scena i Main Street Short Outs, i celebri duelli dei pistoleri. Incamminandosi lungo i viali del cimitero di Mount Moriah, si scoprono molti altri personaggi leggendari che hanno legato il loro nome alla città, come la famosa Calamity Jane e lo sceriffo Seth Bullock. Deadwood inoltre, ha una posizione incredibile. Essendo circondata dalle montagne punteggiate dalle fitte foreste delle Black Hills permette di ammirare paesaggi di sogno. Ad esempio, quelli della Spearfish Canyon Scenic Byway, un percorso panoramico che circonda questa gola stretta e profonda, scavata da migliaia di anni di erosione. Da non lasciarsi sfuggire, anche la visita delle miniere d'oro Broken Boot, nel cuore delle Black Hills, una testimonianza unica della storia della corsa all'oro. Gli appassionati di moto, invece, potranno visitare Sturgis, famoso quartier generale dei Bikers e location dello Sturgis Motorcycle Rally, il più grande raduno di moto e motociclisti degli Stati Uniti.

Mount Rushmore National Memorial

Il Monte Rushmore su cui sono incisi i volti di 4 presidenti americani

Il Monte Rushmore su cui sono incisi i volti di 4 presidenti americani

Restando nel cuore delle Black Hills, prima di raggiungere la piccola cittadina di Custer e il Custer State Park, lungo la strada, non si possono perdere delle vere icone degli States. Primo tra tutte, il Mount Rushmore National Memorial, uno dei monumenti più imponenti e patriottici degli Stati Uniti, la cui costruzione ha richiesto quattordici anni di lavoro. Sulle pareti della montagna, scolpiti nel granito, ci sono i volti di quattro presidenti americani - George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln - ad incarnare gli ideali dei primi 150 di storia americana.

Cavallo Pazzo, che sconfisse Custer

Il memorial dedicato a Crazy Horse, Cavallo pazzo

Il memorial dedicato a Crazy Horse, Cavallo pazzo

Accanto al monte Rushmore, un’altra opera, simile per progetto ma antagonista in termini storici, tuttora in costruzione. Si tratta del Crazy Horse Memorial, monumento che i Sioux hanno dedicato al capo indiano Cavallo Pazzo (vincitore della battaglia di Little Big Horn contro il Generale Custer), in risposta all’invasione del popolo bianco nei loro territori, che mira quindi a restituire ai nativi americani il dovuto posto nella storia della regione. Una volta terminata (i lavori sono iniziati nel 1948), la scultura sarà la più grande mai realizzata nella roccia (basti pensare che la sola testa del cavallo può contenere l’intero monumento di Mount Rushmore). 

Custer State Park

Un bisonte nelle Badlands

Un bisonte nelle Badlands

Poco distante, lungo il percorso, si trova il Custer State Park, uno dei pochi luoghi selvaggi rimasti nel paese. Riserva naturale di 71.000 acri stupisce con praterie immense, colline ricoperte di foreste di pini, vette di granito, ruscelli e laghetti di montagna popolati da una miriade di animali. Bisonti soprattutto (ospita una delle mandrie più numerose al mondo), ma anche cervi, alci, capre montagna (chiamate bighorn), coyotes, aquile, cani delle praterie e asini, quest’ultimi soprannominati Begging Burros perché elemosinano cibo dai passanti. Tra i vari itinerari scenografici per visitarlo, l’Iron Mountain Road, di 27 chilometri, con ponti di legno e sottopassi rocciosi, soprannominata la strada per Mount Rushmore  perché offre scorci mozzafiato sul monumento; la Wildlife Loop Road, percorso circolare di 29 chilometri attraverso praterie e zone collinari, lungo il quale si concentra la maggior parte della fauna del parco; e la Needdle Highway, una strada di 23 chilometri molto tortuosa, dominata da formazioni rocciose, guglie e pinnacoli, tra cui spicca la Needles Eye, la punta più alta (12 metri), una colonna di granito con una fessura allungata nel mezzo. Wind Cave e Jewel Cave

Dignity Chamberlain

Dignity Chamberlain

A una decina di minuti d’auto dal Custer National Park, ci sono altri due tesori da scoprire: il Wind Cave National Park e il Jewel Cave National Monument, entrambi custodi di un affascinante mondo sotterraneo. Il Wind Cave National Park, offre un doppio spettacolo: all’esterno, un susseguirsi di praterie e colline punteggiate di boschi e popolate da animali selvatici; sottoterra, la Wind Cave, la prima grotta divenuta parco nazionale nonché una delle più lunghe e complesse al mondo. A caratterizzarla, la presenza di formazioni di calcite (boxwork) dalla particolare struttura a nido d’ape. Il Jewel Cave National Monument, invece, è la quinta grotta più lunga al mondo con oltre 350 km di percorsi mappati. A renderla unica, un ecosistema ancora incontaminato con cristalli di calcite scintillanti (cui si deve il nome della grotta), delicati fili di gesso e altre formazioni rupestri.

Rapid  City

Rapid city la città con le statue dei presidenti

Rapid city la città con le statue dei presidenti

A circa un’ora di viaggio in auto, si trova l’ultima tappa del viaggio nei Dakota’s: Rapid  City. A renderla famosa, il City of President, attrazione di punta del downtown, ovvero le statue in bronzo dei presidenti degli Stati Uniti a grandezza naturale, ciascuno ritratto in una posa differente che richiama un aspetto della politica o della vita privata, disseminate sulla Main Street e sulla parallela St. Joseph Street quasi a formare una sorta di Walk of Fame della politica statunitense. Da non perdere anche Art Alley, con entrambi i lati ricoperti di colorati graffiti, e la Chapel in The Hills, una chiesa luterana costruita interamente in legno che rievoca le architetture scandinave. Per conoscere meglio la storia degli States, si può visitare il National Presidential Wax Museum, un museo delle cere in cui sono ricreati momenti storici salienti quali la Conferenza di Yalta o il discorso di George W. Bush tra le macerie del World Trade Center. Per approfondire la conoscenza delle Black Hills, c’è il The Journey Museum, che spazia dalla preistoria ai pionieri, e il Museum of Geology, che accoglie gli scheletri dei dinosauri che popolavano la zona. 

Sul set di Balla coi lupi

Coyote

Coyote

Per concludere il viaggio, non possono mancare due esperienze davvero speciali. A circa di 10 chilometri da Rapid City, percorrendo la Highway 16, si arriva a Fort Hays che, oltre allo zoo di rettili più grande al mondo, ospita il set cinematografico con gli edifici originali del film 'Balla coi lupi'. Raggiungendo Keystone, invece, a circa 40 minuti di distanza da Rapid City, si potrà salire sul 1880 Train - Black Hills Central Railroad, un treno storico risalente al 1880 che collega Keystone a Hills City.