Nel Ternano tra percorsi di fede e laici. L’esperto Gian Luca Diamanti ci guida alla scoperta degli itinerari dei ‘Borghi Silenti’
Natura, ambiente, spiritualità, benessere, socializzazione, ma anche turismo, economia, sviluppo e rilancio dei territori, soprattutto i più nascosti: c’è tutto...
Natura, ambiente, spiritualità, benessere, socializzazione, ma anche turismo, economia, sviluppo e rilancio dei territori, soprattutto i più nascosti: c’è tutto questo e forse più nel proliferare dei Cammini, religiosi e non. L’Umbria e in particolare l’area ternana non fanno eccezione, rappresentando terre di storia e religiosità che si estendono tra borghi incontaminati, conventi inesplorati e itinerari ancora da scoprire.
Gian Luca Diamanti – giornalista, scrittore, autore tra gli altri di Una patria in salita. Dèi e meraviglie in Appennino (Rudis Edizioni) – spiega: "A Terni, nell’Umbria di San Francesco, sono diversi i Cammini religiosi propriamente francescani. Uno è La via di Francesco che conta più itinerari che si diramano dal Ternano alla Sabina, toccando Piediluco, Stroncone e Greccio, nel Reatino. Quindi il Cammino Di qui passo’ Francesco, che in comune con il precedente ha alcuni Conventi francescani come la Romita e il passaggio tra Stroncone e Greccio. Inoltre il Cammino dei Protomartiri francescani, ideato da Alessandro Corsi e che tocca i luoghi di provenienza di quei primi seguaci di San Francesco, poi martirizzati. Tra le tappe Terni, Narni, Stroncone, la Romita. Poi c’è il Cammino di San Valentino, patrono di Terni, che si dirama tutto nel territorio in un anello che comprende e mette al centro la Cascata delle Marmore e il suo splendore. Infine ma non ultimo il Cammino della Luce, che passando per Avigliano si snoda lungo le antiche Vie Romea e Armerina".
Non mancano, i Cammini ’laici’. "Il Cammino dei Borghi Silenti – prosegue Diamanti – abbraccia i Monti Amerini, Guardea, Sambucetole, Avigliano e si è fatto apprezzare a livello nazionale, promuovendo una parte dell’Umbria autentica ma poco conosciuta e coinvolgendo popolazione, enti e aziende locali. Il Sentiero dei Sensi Ridesti si sviluppa invece intorno a un altro gioiello del territorio come la Foresta fossile di Dunarobba. Nel Ternano passa anche la Via Amerina, che tocca Orte , Amelia e Todi ed è tracciata come Cammino".
"Il primo Cammino dell’Umbria, che allora si chiamava Trekking – racconta Diamanti – risale al 1990 e lo inventò la Regione Umbria. Il Martani trekking partiva da Cesi e arrivava a Giano dell’Umbria percorrendo i Monti Martani, abbracciando le due province umbre. Un Cammino non più attivo e dimenticato, ma per il quale c’è ancora un progetto di rilancio che coinvolge otto Comuni. Mi piace ricordare a proposito Stefano Zavka (alpinista ternano disperso sulla vetta del K2 il 20 luglio del 2007 e a cui è intitolata la sezione di Terni del Cai ndr), con cui percorsi il Cammino dei Martani di cui lui era un grande estimatore".
"I Cammini in Italia ora sono tanti e ci sarebbe bisogno di un collegamento tra loro – conclude Diamanti –. Il segreto del loro successo, sia per i pellegrini che per i semplici appassionati, è l’accoglienza. Si può stare nella cella di un vecchio Convento senza luce o in una normale camera d’albergo, ma il Cammino autentico deve raccontare qualcosa e creare relazioni positive tra le persone".