Magica Venezia, la capitale della sostenibilità

di GIUSEPPE DI MATTEO
24 novembre 2021
Industrial shipyards (Arsenale di Venezia) in Italy, Venice. Loading cranes and docks.

Industrial shipyards (Arsenale di Venezia) in Italy, Venice. Loading cranes and docks.

Venezia è stata protagonista della prima settimana tematica di Expo Dubai, quella dedicata a “Cambiamento climatico e Biodiversità” che ha lanciato la sua candidatura a capitale mondiale della sostenibilità. “La partecipazione negli Emirati Arabi è un’importante occasione di rilancio per la nostra città e per tutto il Paese - ha affermato il sindaco Luigi Brugnaro -. Dopo un anno e mezzo di pandemia, già da questa primavera ci siamo rimessi in moto ospitando eventi internazionali e qui ci poniamo come modello e laboratorio di sperimentazione. Venezia, proprio nell’anno in cui celebra i 1600 anni dalla sua fondazione, guarda al futuro e dimostra di essere luogo di innovazione e d’avanguardia culturale e tecnologica. Gli investimenti per la realizzazione delle linee di intervento di ‘Venezia Capitale della Sostenibilità’ sono stimabili in via preliminare tra i 3 e i 4 miliardi di euro, pubblici e privati, una parte dei quali già stanziati o finanziati dal territorio ai quali si aggiunge il miliardo e mezzo di euro di rifinanziamento della Legge speciale richiesti al Governo - conclude Brugnaro -. Obiettivo sono 8-12mila nuovi residenti e 15-20mila nuovi occupati, oltre a una significativa riduzione delle emissioni inquinanti”.

Tra gli appuntamenti anche un focus su Effetto Mo.S.E.: un laboratorio sulla sostenibilità. Nei giorni di acqua alta il nuovo assetto di paratie protegge dalle inondazioni e di conseguenza può essere un invito a frequentare la città in qualsiasi periodo dell’anno e con ogni tempo. Se si vogliono evitare assembramenti, trasporti promiscui e mantenersi all’aria aperta la città si può percorrere tranquillamente a piedi, partendo dal sestiere più prossimo alla stazione di Santa Lucia. Da Cannaregio ci si può dirigere verso una delle zone più belle di tutta Venezia, il Ghetto Ebraico attraversando il Ponte dei Tre Archi, unico ponte cittadino ad avere questa struttura a tre arcate. Unico anche Ponte Chiodo, per il fatto di essere rimasto senza parapetto. Calle Varisco è invece la più stretta. A suo modo un’attrazione, peraltro non distante dall’iconico Ponte di Rialto.

Campo Santi Giovanni e Paolo è una delle piazze più belle della città. Vi si affacciano due edifici spettacolari: la Scuola Grande di San Marco e la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo. Da qui si raggiunge il Ponte dei Conzafelzi da cui si gode di una vista unica, sull’unico palazzo veneziano con tre lati sull’acqua: Palazzo Tetta. Il sestiere di Castello è la zona meno turistica della città e per questo anche la più autentica. Da qui ci si può dirigere verso il maestoso complesso dell’Arsenale, la cui entrata è segnata da due imponenti torri. La zona è caratterizzata anche dalla presenza di numerose zone verdi, tra cui i Giardini della Biennale, il Giardino della Marinaressa e la Serra dei Giardini. Continuando sempre dritto lungo la riva si giunge in Piazza San Marco e dalla Riva degli Schiavoni in pochi passi si raggiunge Palazzo Ducale. A fine 2019 sono stati riaperti anche i bellissimi Giardini Reali. Da qui si può sostare nella piazza più bella del mondo e poi dirigersi verso il Ponte dell’Accademia per attraversare il Canal Grande. Oltre il ponte la maestosa Basilica della Salute e Punta della Dogana. Tornando indietro lungo Fondamenta Zattere, fino all’omonima fermata dei vaporetti attraverso Campo San Trovaso e Campo Santa Margherita si arriva in pochi minuti al piazzale della Stazione.

TREVISO Le cucine che parlano italiano nel mondo

L’ambiente di lavoro di Dubai dello chef Niko Romito (Bvlgari Hotels) gliel’ha fornito GICO Maestri di Cucine, silver sponsor del padiglione. La società trevigiana parte del gruppo Somec specializzata in impianti per cucine di alta gamma, ha personalizzato il sistema di cucine per Casa Italia in linea con il claim del nostro Paese, ‘La Bellezza unisce le Persone’ ma anche con il tema della sostenibilità: tutte le attrezzature nascono con attenzione ai consumi, sia in fase costruttiva (utilizzati materiali riciclabili al 95%), sia durante l’utilizzo. “La collaborazione di GICO con Padiglione Italia a Dubai è frutto della nostra strategia di offrire agli chef stellati soluzioni di massima qualità, innovazione e performance al fine di garantire ai clienti l’esperienza di degustazione più autentica del nostro patrimonio italiano”, conferma Oscar Marchetto, presidente del Gruppo Somec. Davide Callegari, Group Director e #1 dei Sistemi e Prodotti per Cucine di Somec Gruppo aggiunge: “La sponsorizzazione del Padiglione fa parte delle strategie e delle scelte di investire per fare dell’azienda un player sempre più rilevante nel fornire soluzioni su misura alla ristorazione stellata, in una ricerca di qualità di prodotto che oggi accomuna tutti, chef, imprenditori e pubblico”

CISON DI VALMARINO Rolle Una cartolina inviata dagli Dei

Nella sua ultima raccolta di poesia, del 2009, Andrea Zanzotto parlava di un paesino, Dolle, come di una cartolina inviata dagli Dei. Al di là dell’assonanza, il poeta si riferiva a Rolle, la frazione di Cison di Valmarino che frequentava abitualmente e che in suo onore ha inciso il verso sull’antica fontana del paese. Nel 2004 è stato il primo (e resta l’unico) borgo tutelato dal Fai. Appena 35 abitanti, nasce come Arrollis, un toponimo che potrebbe riferirsi al latino Rubus, ovvero luogo ricco di rovi, oppure da Olla, per sottolineare la centralità di un’attività come la produzione di vasi di terracotta rimasta viva fino al secolo scorso. Ma la vera svolta del destino avvenne intorno al 1100 quando la Prebenda di Nonantola vi insediò un monastero benedettino (di cui oggi sopravvivono solo i lacerti) da cui partì con ogni probabilità la coltivazione delle viti. Già nei secoli della dominazione della Serenissima attraverso la famiglia Brandolini le sue tipiche dorsali a corde e il microclima rendevano infatti l’uva di Rolle molto richiesta e pregiata.

PIEVE DI SOLIGO Nella terra del poeta Zanzotto

A Pieve di Soligo il 10 ottobre 1921 veniva alla luce Andrea Zanzotto, uno dei più significativi poeti italiani del Novecento che ha sempre posto al centro della sua produzione proprio la terra dov’è nato e vissuto. Il suo universo comprende l’Alta Marca Trevigiana, il Quartier del Piave, dal Montello alle Prealpi, da Valdobbiadene a Vittorio Veneto. Per celebrare il centenario della nascita e il decimo della morte sono stati studiati nove itinerari cicloturistici e tre di trekking suddivisi in quattro macro-aree: Pieve di Soligo, Prealpi trevigiane, Valbelluna e Cadore. Tra Borgo Stolfi, via al Soligo e la Cal Santa di Pieve di Soligo è stato anche allestito il percorso fotografico ‘Zauberkraft è la mia contrada’ dedicato a Zanzotto con sei ritratti giganti di Danilo De Marco.