L’etimologia della festa deriva dal latino ‘carnem levare’. Se a Venezia i costumi sono all’insegna dell’eleganza in altri luoghi della Penisola le tradizioni si rifanno a usanze più popolari e satiriche

Le feste di Carnevale sono una tradizione consolidata da Sud a Nord, con commistioni sacre e profane e con le...

di Redazione Itinerari
2 febbraio 2025
Le feste di Carnevale sono una tradizione consolidata da Sud a Nord, con commistioni sacre e profane e con le...

Le feste di Carnevale sono una tradizione consolidata da Sud a Nord, con commistioni sacre e profane e con le...

Le feste di Carnevale sono una tradizione consolidata da Sud a Nord, con commistioni sacre e profane e con le radici di ogni popolo sempre in prima fila. La metafora è che la purificazione che segue il divertimento avviene in chiesa il Mercoledì delle Ceneri (quest’anno il 5 marzo) che segue il Martedì Grasso dedicato al Santo Volto di Gesù e in cui appunto si può mangiare ’di grasso’ prima dell’inizio della Quaresima.

E in fondo l’etimologia stessa del Carnevale è ’eliminare la carne’ (dal latino carnem levare). Quindi una ’baldoria’ che precede la riflessione, il periodo di 40 giorni prima della Pasqua. E infatti la festa è principalmente osservata nei paesi con rito cristiano-cattolico. Una tradizione antica e sentita in cui la maschera toglie dall’individualismo e pone tutti sullo stesso piano. E se a Venezia i costumi e i travestimenti sono molto raffinati, altrove la tradizione è molto più popolare e satirica, come ad esempio a Viareggio dove i grandi carri sfilano raffigurando e prendendo in giro la realtà attuale (quest’anno si attendono tanti Trump per esempio).

Una serie di manifestazioni, dicevamo, in tutta la penisola e alcune di esse accompagnano l’aggettivo ’storico’ al Carnevale. Altre sono scintillanti feste e ad esempio l’evento di Cento è gemellato con il più famoso al mondo, quello di Rio de Janeiro. Dove la festa prosegue senza alcuna interruzione dal Giovedì al Martedì Grasso e poi tutti insieme vanno a prendere le Ceneri dopo avere gozzovigliato ed ecceduto in ogni vizio possibile. Mentre a Ivrea ci si tirano le arance.

Gli eventi durano un po’ di più dei canonici sei giorni carnascialeschi e servono per dare un po’ di gioia soprattutto ai bambini che sono molto attratti dalla prima volta in maschera: che siano quelle di Pierrot o Zorro o i classici Arlecchino, Pulcinella e Colombina conta ben poco, l’importante è che coriandoli e stelle filanti dai mille colori abbondino, così i dolcetti della tradizione. Ma la stessa gioia vale per gli adulti, sennò perché si direbbe ’semel in anno licet insanire’.