Le 13 porte Vico Equense, una nuova idea di turismo in Campania
‘Le 13 porte’ è il nome di un progetto turistico per far conoscere Vico Equense da un altro punto di vista, camminando fra i suoi quartieri. Un’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale della cittadina campana (che fa parte della città metropolitana di Napoli). Scopriamo quali sono gli itinerari e cos’altro si può fare in questo splendido angolo di riviera sorrentina.
I 13 itinerari di Vico Equense
I 13 itinerari si sviluppano tutti all’interno del territorio comunale di Vico Equense, collegando il mare alla montagna e incrociando anche i vecchi casali che si trovano nella cittadina. La nuova iniziativa vuole mostrare in un unico percorso le bellezze naturalistiche insieme a quelle culturali, portando i visitatori alla scoperta delle tradizioni locali.
L’app per prenotare le escursioni
Tutte le escursioni del progetto ‘Le 13 porte’ sono gratuite, gestite grazie a una app dedicata. Si può prenotare la visita scegliendo orario e giorno e specificando il sentiero che desidera percorrere. I diversi itinerari si differenziano infatti anche per il grado di difficoltà: alcuni sono semplici e adatti anche ai bambini, altri più complessi e dedicati ad escursionisti con esperienza. Ogni visita sarà inoltre supervisionata e condotta dalle guide turistiche locali, che si sono messe a disposizione del progetto. I diversi sentieri sono, inoltre, segnalati con colonnine di riconoscimento realizzate con materiali riciclati, un particolare che dona una sfumatura green all’iniziativa.
Cosa vedere a Vico Equense
Ma Vico Equense non offre ai turisti solo sentieri immersi nella natura. Per chi arriva in città è anche possibile visitare il Museo mineralogico campano, aperto nel 1982 e tuttora considerato una delle strutture scientifiche più importanti della regione; oppure ‘The wall of fame’, che è il primo e unico vero monumento dedicato al cinema italiano: un muro su cui sono poste le firme dei più grandi attori e registi contemporanei del nostro Paese. Non può mancare, ovviamente, anche un tour enogastronomico: è assolutamente obbligatorio assaggiare la pizza vicana che, rispetto a quella napoletana, è più croccante. E anche il cosiddetto ‘riavullillo’, un formaggio dalla forma simile a quella di un piccolo caciocavallo, ripieno di olive nere e peperoncino, che si serve alla piastra o fresco.