Laghi e cascate chiare, fresche dolci acque
L’hanno definito l’occhio azzurro del cielo. Merita la definizione il Lago Trasimeno, perché è uno specchio dove si riflettono le nuvole passeggere, i tramonti dorati, l’annuncio dell’alba. Da qui il viaggio verso le vie d’acqua umbre, non poche e legate per di più a culti antichissimi. Il lago più volte ha ispirato l’arte, tra gli altri il futurista Gerardo Dottori che ne fatto un simbolo pieno di poesia. Non a caso, perché bellezza e armonia della natura abitano proprio qui tra castelli. torri, insediamenti incantevoli tutt’attorno con una danza di colline e la Val di Chiana a lambire il confine nord. Un gioiello che profuma di incanti ripetuti come escursioni, spettacoli, sport, tour culturali, gastronomia. Per questo la creazione del Parco di oltre tredicimila ettari ha il compito di preservare un equilibrio naturale molto delicato. Tre le isole, la Polvese adattata a zona scientifica, la Maggiore abitata tutto l’anno, e la Minore. L’Umbria è attraversata dai fiumi più estesi dell’Italia centrale. Il Tevere trafigge il territorio da Todi fino all’oasi di Alviano, una cinquantina di chilometri attraverso la gola del Forello, le alture vicino ad Orvieto poi il lago artificiale di Corbara. Rive e zone adiacenti sono un percorso archeologico con reperti degli antichi Umbri, Etruschi e Romani per i quali il Tevere era un’arteria pulsante di vita e di traffici. Ci si sposta per incontrare i corsi del Nera e del Velino. Il primo si incunea nella Valnerina tra pareti scoscese di enorme fascino. E si arriva alla celebre Cascata delle Marmore, tre salti di 165 metri a sette chilometri da Terni con una meravigliosa potenza, fantastico arcobaleno di colori. Fu il console Curio Dentato nel 271 a.C. a crearla raccogliendo le acque del Velino che stagnavano nella Sabina. Vicino si stende il lago di Piediluco d’intatta armonia. Tra le cose memorabili il borgo dei ruscelli, Rasiglia, atmosfera ritrovata delle cose antiche, serpeggianti strade d’acqua, sottofondo di suoni pari a musiche ancestrali. E le Fonti del Clitunno, poco oltre Foligno: laghetto limpidissimo, riflessi smeraldini, sorgenti sotterranee cantate da Virgilio, Properzio, Plinio, Byron, Carducci. Per concludere: 14 sono le sorgenti di acque termali e 17 minerali, queste lungo la dorsale appenninica. Ottime per un brindisi.