L’abbazia di Fiastra. Un tesoro in Appennino

L'Abbazia di Fiastra e il parco archeologico di Urbs Salvia, tesori delle Marche, in fase di restauro post-terremoto ma già visitabili. Urbisaglia svela la sua rocca cinquecentesca. Per info: www.abbadiafiastra.net, www.urbisaglia.com.

di CHIARA GIACOBELLI
11 ottobre 2024
L’abbazia di Fiastra. Un tesoro in Appennino

L'Abbazia di Fiastra e il parco archeologico di Urbs Salvia, tesori delle Marche, in fase di restauro post-terremoto ma già visitabili. Urbisaglia svela la sua rocca cinquecentesca. Per info: www.abbadiafiastra.net, www.urbisaglia.com.

"Ora et Labora", "Cruce et aratro": erano queste le semplici regole che per secoli hanno guidato l’ordine dei monaci cistercensi, nati in Francia da un distaccamento dei benedettini e poi giunti in Italia fondando alcune delle abbazie più belle del mondo. D’altra parte, nella filosofia dei religiosi è insito il concetto della rinascita, cogliendo le potenzialità di un luogo per renderlo una meraviglia piena di risorse. Tra queste, la più celebre e frequentata del centro Italia è l’Abbazia di Fiastra, in provincia di Macerata, nelle Marche: quello che un tempo era un sito paludoso poco adatto all’insediamento, con lavoro e fatica si è trasformato in un complesso architettonico di rara magnificenza.

Come molti dei monumenti collocati nell’Appennino centrale, anche l’Abbazia di Fiastra ha subìto i danni del terremoto, tuttavia il progetto di recupero – ampio, ambizioso e finanziato grazie al Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli – è già stato approvato. Nonostante vi siano alcuni ambienti attualmente inagibili, sono comunque molte le parti visitabili, meglio se accompagnati da una guida di Meridiana Experience, che si occupa dell’accoglienza. Si potranno quindi scoprire: uno dei chiostri più estesi e suggestivi d’Italia, la chiesa dedicata alla Vergine Maria, la Sala del Capitolo utilizzata in passato dai monaci per leggere la Regola di San Benedetto, il labirinto di grotte sotterranee in cui venivano conservate le derrate alimentari e persino un Museo del Vino.

Per rendere l’esperienza ancora più piacevole, il vasto complesso architettonico è stato dotato di alcuni ristoranti, bar, sale convegni, un punto informativo e uno shop con i prodotti qui realizzati. Nel 1984, per volere della Regione Marche e della Fondazione Giustiniani Bandini, oggi proprietaria dell’abbazia, è stata istituita un’ampia Riserva Naturale che va dal Parco della Vita, dove vengono piantati alberi in memoria di persone o eventi particolari, alla Selva di circa 100 ettari. Esiste anche un Centro di Educazione Ambientale, che organizza attività per persone di tutte le età (sin dall’asilo nido), finalizzate a un migliore rapporto tra uomo e ambiente.

Poco lontano, proseguendo in auto per qualche chilometro si raggiunge il parco archeologico di Urbs Salvia, il più importante e spettacolare sito di ritrovamento romano nelle Marche, insieme a quello di Castelleone di Suasa. Anche quest’area sviluppata in circa 40 ettari è in fase di restauro dopo il terremoto, ma è già possibile apprezzare l’Anfiteatro – dove talvolta vengono allestite feste, rievocazioni e iniziative di vario genere –, le mura, i resti del Tempio con Criptoportico dedicato alla dea Vesta e più in alto l’Anfiteatro.

Quest’ultimo può essere raggiunto anche dal borgo di Urbisaglia, una piccola perla nascosta dell’Appennino centrale; in pochi, infatti, conoscono la rocca cinquecentesca, perfettamente ristrutturata in parte sempre con i fondi del Commissario Straordinario, che si erge nella piazza centrale del paese ed è visitabile all’interno sin sulla cima del mastio. Da quassù si gode di un panorama sensazionale a 360 gradi, percorrendo il camminamento delle mura e d’estate assistendo ad eventi culturali. Info su www.abbadiafiastra.net, www.urbisaglia.com