La pace francescana abita qui

di PATRIZIA PEPPOLONI
25 aprile 2021

Piediluco

In Umbria San Francesco si respira nell’aria, è nei sentieri affogati nel verde, nel profumo dei fiori, nel fascino della storia e dell’arte. E immaginando un percorso alla ricerca della pace francescana, il viaggiatore ha davvero tanto da scegliere e vivere. Per chi voglia partire da Nord e  magari  abbia già visitato il Santuario francescano sul Sacro Monte della Verna, in terra toscana (dove il Poverello ricevette le Stimmate nel 1224), entrare in Umbria significa dover scegliere tra tante tappe possibili, alcune delle quali irrinunciabili, in primis Assisi ovviamente. Ma prima di arrivare alla città natale di San Francesco patrono d’Italia, e di Santa Chiara, si può fare tappa a Citerna, in Altotevere, dove all’interno del piccolo borgo la chiesa di San Francesco conserva la meravigliosa Madonna con Bambino in terracotta di Donatello.

Ma anche Gubbio, città bellissima e ricca di storia, famosa per la Corsa dei Ceri, merita una sosta: non dimentichiamo che è proprio qui che San Francesco fece un patto di pace con il lupo.  E visto l’avvicinarsi della stagione estiva, sperando che la pandemia allenti presto la presa, di sicuro può attrarre un giro al Lago Trasimeno, con gli incantevoli paesini affacciati sull’acqua (da Castiglione del Lago a  San Feliciano, da Passignano all’incantevole Monte del Lago), senza rinunciare a visitare l’isola Maggiore. Nell’isola, tutta da vivere e girare a piedi, c’è anche  un monumento in onore di San Francesco e persino uno scoglio che potrebbe essere quello in cui il Santo approdò.

Riguadagnata la terraferma, dopo l’esplorazione del lago, puntare verso Assisi è inevitabile. Assisi è il luogo francescano per eccellenza, che accoglie la Basilica dedicata al Santo e custodisce le spoglie del Poverello.  La Basilica di Francesco  è  luogo di culto  per tutta la cristianità e da oltre otto secoli, ogni anno, le due chiese gemelle, la Inferiore e la Superiore, sono la meta di oltre 5 milioni di pellegrini e turisti, che dopo aver ammirato i cicli di straordinari affreschi di Giotto, Cimabue, Pietro Lorenzetti e Simone Martini, si perdono ammirati  tra le vie, gli scorci e le bellezze di questo autentico presepe a cielo aperto che è Assisi. Un luogo dove ovviamente si può trovare anche artigianato e buona tavola, tutti ingredienti di cui l’Umbria, terra anche di grandi vini (impossibile non citare il  Sagrantino di Montefalco), è davvero ricca. Ad Assisi c’è tanto da vedere, dalla chiesa di Santa Chiara, al Duomo di San Rufino, ma si può anche fare trekking alla chiesa di San Damiano o all’Eremo delle Carceri, un luogo incantato.

Poi, scendendo a valle, c’è la Basilica di Santa Maria degli Angeli, uno dei santuari più importanti d’Italia, che contiene la piccola cappella della Porziuncola. Proseguendo il viaggio, tra gli itinerari meno conosciuti ma di grande significato e fascino c’è il sentiero della Predica agli uccelli di San Francesco che si snoda dai luoghi francescani del centro storico di Cannara (dove la sosta ’profana’ obbliga ad assaggiare il prodotto tipico per eccellenza del territorio, la cipolla, tanto buona da entrare anche nella ricetta dei dolci) e arriva a Piandarca, il luogo  della predica, un’area incontaminata tra Cannara e Bevagna, altra chicca del territorio. Nelle vicinanze c’è Foligno, dove in piazza della Repubblica il Poverello si spogliò delle vesti per abbracciare la povertà e scendendo a Sud, nel Ternano, tra i tanti luoghi francescani c’è Narni, dove su un fianco del monte San Pancrazio c’è il convento dello Speco, uno dei più importanti santuari francescani. Ma i meravigliosi borghi del territorio sono davvero tanti, da Calvi dell’Umbria a Lugnano in Teverina, in un itinerario che invita a perdersi nel verde.

FOLIGNO

I panni del Santo

A Foligno, nella piazza dove San Francesco vendette le sue vesti e tutto quello che aveva, compreso il cavallo, e abbracciò la povertà, lo scorso anno è stato inaugurato un monumento, opera dell’architetto Pietro Battoni,  che ricorda il primo atto evangelico del Poverello di Assisi. Dal muro del Palazzo delle Canoniche spuntano due braccia che porgono i preziosi tessuti che Francesco vendette per raccogliere il denaro utile a riparare la piccola chiesa di San Damiano, ad Assisi: un elemento artistico che rende omaggio alla presenza a Foligno del Santo.

SPOLETO

Il festival e il Bosco Sacro

Quando si arriva in Umbria una delle tappe consigliate è Spoleto, città bellissima e ricca di storia, dove la risalita fino alla rocca è facilitata da un percorso meccanizzato di scale mobili e ascensori e dove anche quest’anno, nonostante la pandemia da Covid, è pronto -nel rispetto delle norme anti-Covid, un eccellente programma del Festival dei Due Mondi. Ma basta uscire dalle mura, prendere una strada in salita e arrivare al Monteluco e al suo Bosco Sacro, all’Eremo, per scoprire un altro dei meravigliosi luoghi francescani che l’Umbria può offrire. Un luogo pieno di prati, dove il verde dei boschi e il panorama sono mozzafiato.

PIEDILUCO

Vista sul lago e un salto alle cascate

Tra le bellezze dell’Umbria sud c’è anche il Lago di Piediluco, dove la chiesa di San Francesco, edificata in ricordo delle frequenti visite di San Francesco a Piediluco, si erge proprio di fronte al lago in cima ad una ripida scalinata in fondo a corso Salvati. Piediluco è una frazione di poco più di cinquecento abitanti, nel comune di Terni e si trova a breve distanza dalla cascata delle Marmore; dal 2016 fa parte del club de I borghi più belli d’Italia. Nello specifico la cascata delle Marmore è assolutamente un luogo che merita una visita: il salto dell’acqua, tra i più belli d’Europa e il contesto naturale sono spettacoli davvero unici.