LA LOMBARDIA. TUTTI I CARNEVALI. SI PORTA VIA
Si avvicina il periodo più goliardico dell’anno, il Carnevale, tra carri, musica e dolci tipici. Le origini del Carnevale in...
Si avvicina il periodo più goliardico dell’anno, il Carnevale, tra carri, musica e dolci tipici. Le origini del Carnevale in Lombardia risalgono all’antichità, tra riti pagani e celebrazioni cristiane. Le maschere – simbolo che varia da città a città– raccontano vicende di personaggi leggendari. Meneghin con la moglie Cecca tipiche della capoluogo lombardo; nel bergamasco invece spazio a Brighella e Arlecchino col suo bizzarro costume variopinto. Spiccano anche le specialità culinarie soprattutto quelle dolci come i chisulì valtellinesi, frittelle ripiene di uvetta e grappa; i tortelli cremaschi, fritti e spolverati di zucchero, e infine la classica “chiacchiera” nota anche come frappe o bugie. Il carnevale inizia giovedì 27 febbraio e termina il martedì grasso, 4 marzo.
A Milano e nella maggior parte dei comuni, che fanno parte dell’Arcidiocesi milanese, si festeggia il carnevale Ambrosiano, che si prolunga di quattro giorni rispetto al resto d’Italia. Il Gran Carnevale di Crema, la cui tradizione risale al XV secolo – quando la città era sotto il domino della Serenissima – oggi accoglie numerosi turisti. L’imponente sfilata di carri allegorici si apre con Gagèt col suo Uchèt, personaggio diventato dal 1955 il simbolo e maschera tradizionale del Carnevale cremasco, giunto ora alle sua 37esima edizione. Gaget è la rappresentazione allegorica del contadino in arrivo dalla campagna con abiti umili e incedere impacciato. È l’insieme di tali elementi a conferire comicità al personaggio. Nelle domeniche del 23 febbraio, 2 e 9 marzo, si svolge la tradizionale sfilata dei grandi carri allegorici di cartapesta, realizzati grazie all’impegno dei volontari. Ogni anno i carri offrono un messaggio, traendo ispirazione dall’attualità. Quest’anno, i temi si ispirano all’ intelligenza artificiale, alla multiculturalità e integrazione tra i popoli di etnie diverse, cambiamenti climatici, cervelli in fuga.
Il Carnevale di Mantova o Carnevale del Re Trigol è una festa popolare che ha al centro della narrazione una fiaba. La leggenda locale tramanda una vicenda incantata i cui protagonisti sono un mago, una fata e una strega, simbolo dei tre laghi che circondano la città. Re Trigol nasce dall’unione del mago con la fata ed è il simbolo della ’castagna del lago’ o castagna d’acqua. La caratteristica del carnevale di Cantù è invece la sfilata dei carri allegorici, alti sino a 13 metri, di particolare pregio e grandezza. La maschera tipica è il Truciolo, un garzone di bottega distratto e maldestro, in omaggio alla tradizione della falegnameria, attività cardine dell’economia locale.
Quello di Bagolino, in valle Sabbia, noto anche come ’Carnevale bagosso’ si distingue per i suoi Balarì – ballerini e suonatori – e per le grottesche Maschér, maschere. Nel carnevale di Bormio o ’Carnevale dei Matti’ durante la festa viene eletto il Podestà dei Matti, un uomo che per un giorno sostituisce simbolicamente il sindaco del paese.