La cittadina umbra al centro dei cammini spirituali vede la riapertura del suggestivo Ponte delle Torri. La struttura medievale danneggiata dal sisma del 2016
Il 2025, anno del Giubileo, vedrà una Spoleto rinnovata al centro dei cammini spirituali e non solo, grazie anche alla...
Il 2025, anno del Giubileo, vedrà una Spoleto rinnovata al centro dei cammini spirituali e non solo, grazie anche alla recente riapertura del Ponte delle Torri, danneggiato dal sisma del 2016 e finalmente restituito sia alla cittadinanza che ai turisti dal sindaco Andrea Sisti. Si tratta di un capolavoro d’ingegneria medievale che si erge con maestosa imponenza tra il Colle Sant’Elia e Monteluco.
Nel suo aspetto attuale, a seguito degli interventi realizzati tra il XIII e il XIV secolo, il ponte fungeva da acquedotto e da viadotto – come d’altra parte è ancora oggi, sebbene sia pedonale/ciclabile – combinando così funzionalità e armonia estetica. Lungo circa 230 metri e alto 80, è composto da dieci slanciate arcate costruite con pietra locale che sembrano quasi sospese nell’aria: camminare sulla sua sommità è un’esperienza da provare, anche perché si trova proprio lungo la Via di Francesco, che vede in Spoleto una tappa chiave.
Da un lato è visibile il Fortilizio dei mulini eretto per vigilare sul ponte da Oriente, che, nelle intenzioni del Comune, diventerà una struttura destinata all’accoglienza di camminatori e pellegrini interessati al turismo slow, mentre dalla parte opposta svetta la Rocca Albornoziana, imponente fortezza un tempo usata come carcere, dalla cui altezza lo sguardo abbraccia l’intera bellezza del territorio. Il tratto che conduce fino alla sommità è anch’esso annoverabile tra i percorsi pedonali, sebbene sia possibile utilizzare un ascensore che sale sin qui dalla parte più bassa della città.
Spoleto è una riuscita fusione di storia e spiritualità, cultura e avanguardia, con una visione internazionale e un’attenzione all’eco-sostenibilità. Sebbene una sola giornata non sia sufficiente per visitare a fondo la città, tra i monumenti imprescindibili menzioniamo la splendida Cattedrale di Santa Maria Assunta, gioiello romanico abbellito dal ciclo di affreschi ’Le Storie della Vergine’ di Filippo Lippi; all’esterno la facciata, con il portico rinascimentale del Barocci e un grande mosaico, è rivolta verso un’ampia e graziosa piazza, da dove si accede anche al Teatro Caio Melisso. Spoleto è strettamente legata alla figura di San Francesco, a cominciare dalla lettera autografa del santo a frate Leone conservata nel duomo. Lungo la Via di Francesco, che attraversa il territorio, è possibile scoprire luoghi di intenso raccoglimento, come il Bosco Sacro di Monteluco, montagna cara agli spoletini in realtà fin dall’epoca preromana.
Turismo slow non significa, però, soltanto cammini religiosi o legati al Cai. Uno degli aspetti più moderni e funzionali della città è rappresentato dalla Metropolitana Pedonale, un sistema di mobilità innovativo che collega diverse zone: questo progetto, basato su praticità ed eco-sostenibilità, è composto da scale mobili, tapis roulant e ascensori che conducono i visitatori dal parcheggio della Posterna o di Spoletosfera fino al centro, toccando luoghi chiave come la Rocca e il Duomo, Piazza della Libertà – in fase di rinnovamento, anche grazie ai fondi del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli –, Piazza del Mercato e Piazza Garibaldi. Un’iniziativa che valorizza il patrimonio culturale della città, rendendolo accessibile a tutti. Senza barriere.