Imperia, in Liguria tra il blu del Santuario delle balene e il viola della lavanda

Cosa fare sulle colline dei ‘Maixei’ protetti dall’Unesco e cosa gustare nel capoluogo che è capitale dell'olio mediterraneo, il tipico Evo taggiasco. E la ricetta dello stoccafisso imperiese

di LAURA DE BENEDETTI
11 febbraio 2024

La ciclabile di Imperia

Sanremo è di certo la città più famosa della provincia: è quasi impossibile competere con il luogo simbolo della canzone italiana, con il suo Festival in diretta tv dal palco dell'Ariston.  In realtà Imperia, che è capoluogo del territorio, non ha nulla da invidiare alla cittadina che nel mese di febbraio è il luogo più frequentato da big della canzone, vip, nuove promesse dentro e fuori il piccolo schermo. 

Oltre ad ospitare la Passeggiata degli innamorati, quanto mai di attualità il 14 febbraio giorno di San Valentino, Imperia vanta un parco urbano di 50mila metri quadrati che arriva fino a Oneglia, uno dei piccoli centri che insieme a Porto Maurizio e altri antichi borghi compongono il comune. Proprio aPorto Maurizio è caratterizzato dal centro arroccato e spettacolare di Parasio con un itinerario per coglierne tutti gli aspetti architettonici e paesaggistici. Nel mare di fronte a Imperia c'è il santuario dei cetacei che consente l'avvistamento delle balene, mentre nei pendii intorno alla città vengono coltivate secondo antiche tradizioni diverse varietà di lavanda che, nei momenti di fioritura, crea forti suggestioni visive. Le colline di Imperia sono anche riconosciute dall'Unesco per la particolarità dei terrazzamenti fatti con muri a secco dove si coltivano le olive taggiasche con cui si produce l'olio e le vigne da cui si estraggono vini dop come il Vermentino. Ecco dunque gli itinerari, gli eventi, i prodotti enogastronomici più tipici della città e del suo territorio,per concludere con la ricetta dello Stoccafisso all'imperiese.

Parasio, antico cuore di Porto Maurizio

Sul maestoso promontorio di Parasio sorge il centro storico di Porto Maurizio, un luogo quasi totalmente pedonale che si snoda attraverso intricati vicoli, con la via principale che serpeggia verso la cima e i viottoli che scendono verso il mare. Un'esperienza coinvolgente tra saliscendi, panorami mozzafiato, piazzette tranquille e il colore della bouganville in fiore, accompagnato dal profumo delle piante di capperi. Tra antichi palazzi nobiliari finemente decorati, come Palazzo Pagliari - Lercari, giardini fioriti e orti, il tutto racchiuso nella particolare struttura "a chiocciola" del centro storico, la visita da non perdere è quella al Duomo di San Maurizio, la più grande chiesa della Liguria, e alle Logge di Santa Chiara, da cui si godono panorami incantevoli verso il mare.

Il consiglio è di iniziare dalla piazza del Duomo e seguire il percorso "Gira Parasio", itinerario con pannelli informativi in quattro lingue. 

Il Whale Watching nel ‘Santuario’

Nel mare di fronte a Imperia c'è il Santuario Internazionale dei Cetacei, un'area marina protetta istituita nel 1999 in collaborazione con Francia, Monaco e Italia. Per osservare delfini, balenottere, capodogli, tartarughe e altri mammiferi marini che popolano le acque protette al largo della costa imperiese, da maggio a ottobre si consiglia di salpare su barche attrezzate per l'avvistamento dei cetacei, per escursioni guidate da esperti biologi marini.

Campi di Lavanda, il mare viola 

Campi di lavanda sulle colline di Imperia
Campi di lavanda sulle colline di Imperia

Sulle colline di Imperia, a pochi minuti a piedi dal borgo di Massabovi, sono coltivate tre varietà di lavanda, tra giugno e luglio: due, dal profumo inteso e fiore piccolo, sono destinate alla produzione di essenze e profumatori d’ambiente; la terza, dedicata a “Imperia” dalla quale prende il nome, è una lavanda officinalis simile a quelle che crescono spontaneamente sulle Alpi Liguri, ha fiori grandi, di un viola acceso, profumo delicato ed è perfetta per arricchire piatti della tradizione o infusi e tisane. Un tempo la lavanda era coltivata e distillata nell’Imperies, in diverse valli del Ponente ligure e in paesi dell’entroterra come Pietrabruna. Le famiglie di contadini e pastori integravano le loro attività principali con la raccolta dei fiori viola. Alcuni contadini dell’entroterra andavano a lavorare in Provenza durante la raccolta per imparare le tecniche della distillazione, con serpentine ed alambicchi, e ricavare dalla lavanda il pregiato olio essenziale

L’attività, fiorente e redditizia fino al Dopoguerra, oggi è rivalutato grazie al progetto Lavanda della Riviera dei Fiori, che unisce ben 25 comuni della provincia di Imperia con attività legate alla coltivazione, alla cosmetica, all’enogastronomia, alla ricerca, alle visite guidate dei turisti, e agli eventi, come la Festa della lavanda in Valle Argentina e Col di Nava, il località Pornassio, a luglio.

Storia Millenaria dei Maixei, i Muri a Secco

I muri a secco, patrimonio UNESCO di Imperia
I muri a secco, patrimonio UNESCO di Imperia

Le colline di Imperia sono segnate da lunghe file di muri a secco, testimonianza di una storia millenaria di fatica e coltivazioni. Queste tradizionali costruzioni, chiamate "Maixei" in dialetto ligure, risalgono all'età del ferro e hanno plasmato il paesaggio, consentendo lo sviluppo dell'agricoltura in terreni impervi. Oggi, i muri a secco, chiamati così perché non c’è calce a un semplice incastro tra le pietre, sono Patrimonio Unesco e rappresentano una ricchezza culturale per la provincia e l’intera regione.

Villa Grock, nel mondo del clown

Villa Grock, la dimora del leggendario clown Grock, è un luogo affascinante e bizzarro immerso nel verde. Con la sua architettura eclettica e i giardini fiabeschi, venne progettata e arredata proprio da Adrien Wettach, consacrato "Re dei clown" nel Teatro Olympia di Parigi nel 1919, un artista talentuoso, giocoliere, equilibrista, acrobata, in grado di suonare ben 14 strumenti musicali e di parlare 8 lingue. Dalle terrazze, si apre una vista davvero unica su Imperia.

All'interno, la villa ospita il Museo del Clown con percorsi interattivi: ogni stanza è dedicata a un aspetto caratteristico, dal trucco alle magie e alla storia di Grock, grazie al recupero di oggetti originali e di dettagli biografici.

Parco Urbano e Passeggiata degli innamorati 

Il Parco Urbano di Imperia, dedicato al patrono della città San Leonardo, si estende su un'area verde di quasi cinquantamila metri quadri, ed è percorribile a piedi, in bicicletta o con il risciò. 

Ad ovest del parco, percorrendo poco più di un chilometro, si raggiunge il caratteristico Borgo Marina, da cui si può accedere alle spiagge sabbiose della zona o alla cima del Molo Lungo.

Non lontano si trova il lungomare Moriani, conosciuto anche come la Passeggiata degli Innamorati, che offre un suggestivo panorama fino al pittoresco Borgo Foce.

Se ci si dirige verso il centro di Oneglia dal parco, si può percorrere la ciclabile di Calata Cuneo lungo la banchina del porto commerciale, caratterizzata da case colorate di pescatori e portici d'epoca. Proseguendo si raggiunge l'ampio lungomare di Borgo Peri, costeggiato da spiagge libere e attrezzate fino alla celebre spiaggia "Galeazza" e poi alla strada pedonale "Incompiuta", che collega Imperia a Diano Marina e offre accesso a spiagge più isolate e meno affollate.

La ciclabile e la galleria di Prarola

La ciclabile di Imperia
La ciclabile di Imperia

La Ciclabile di Imperia è una pista ciclopedonale di recente realizzazione che collega San Lorenzo al Mare a Imperia-Borgo Prino, dove si trovano bar, ristoranti e servizi di noleggio bici. Lungo il percorso si attraversa la Galleria di Prarola, resa suggestiva dalla musica e dai giochi di luce. La galleria prende il nome dalla torre di Prarola, simbolo della città di Imperia. 

Aromatica, dal 3 al 5 Maggio 2024

Aromatica, col suo principale protagonista, il basilico, presenta una vasta gamma di erbe tipiche della macchia mediterranea e degli orti locali, tra cui menta, rosmarino, salvia, timo. L'evento si sviluppa in tre intense giornate che animano il centro pedonale di Diano Marina, in provincia di Imperia, tra stand, cooking show, laboratori, cene a quattro mani, menù a tema nei ristoranti per valorizzare sempre di più la produzione agricola locale.

Infiorata del Corpus Domini

Infiorata del Corpus Domini (Ph Comune di Diano Marina)
Infiorata del Corpus Domini (Ph Comune di Diano Marina)

L'Infiorata del Corpus Domini, il 2 giugno 2024, rappresenta l'evento più suggestivo della tradizione di Diano Marina, in provincia di Imperia, tra fede e folklore. La sera e la notte precedenti il Corpus Domini, vengono tracciati con gessi i disegni dei soggetti da realizzare; nel corso della notte vengono distesi circa un milione petali colorati. Il tappeto floreale che copre l'intera strada, visibile alle prime luci dell'alba, fa accorrere i turisti. Tra gli altri eventi del territorio ci sono da metà luglio a fine agosto il Cervo Festival - Festival Internazionale di Musica da Camera, con i più grandi interpreti del genere musicale, e Mediaggiaesca & Expo Valle Argentino, a metà maggio, nel centro storico di Taggia, una due giorni di festa per celebrare l'oliva taggiasca, il Moscatello di Taggia e tutti i prodotti enogastronomici della tradizione locale.

Inevitabile, dunque, parlare di enogastronomia. 

Olio Evo Taggiasco

Le olive taggiasche nella macina per la produzione del pregiato olio
Le olive taggiasche nella macina per la produzione del pregiato olio

Imperia è rinomata in tutto il mondo sin dall'antichità per la produzione di un olio extravergine di oliva ottenuto dalle olive Taggiasche. La coltivazione ha plasmato il paesaggio con i suoi mulini, i tipici muri a secco e i campi terrazzati, dando origine a aziende storiche e a una tradizione che continua nel tempo, con un focus sulla qualità.

Nell'ultimo secolo, la produzione e il commercio dell'olio d'oliva hanno reso Oneglia e poi Imperia le capitali dell'olio mediterraneo, famose in tutto il mondo e persino oltre l'oceano, con aziende storiche come Sasso, Berio, Isnardi, Merano e Carli, insieme a numerosi mulini storici. 

La produzione di olio extravergine di oliva a Imperia (dove si coltivano solo olive taggiasche) e in tutta la Liguria (dove si utilizzano anche altre varietà di olive come Colombaia e Pinola) favorita dal clima temperato, influenzato dalla brezza marina, e dalla varietà Taggiasca, che si è ben adattata al territorio fin dal III-IV secolo d.C., grazie ai monaci benedettini. Ha un gusto fruttato maturo, molto dolce al palato, con note appena percettibili di amaro e piccante. La nota di mandorla è molto pronunciata. La Liguria è la prima regione italiana ad aver ottenuto il riconoscimento europeo come Dop (Denominazione di Origine Protetta): esiste un consorzio per la protezione della Dop Riviera Ligure Riviera dei Fiori, riservato all'olio extravergine di oliva ottenuto nella zona di Imperia dalle olive Taggiasca.

I vini: Pigato, Vermentino, Ormeasco

La storia delle coltivazioni vitivinicole nella zona affonda le radici nella Grecia medievale e nelle antiche colonie genovesi del mar Egeo, da cui deriva il termine "carassa", che indica il palo utilizzato per la vite. 

Il Pigato, vitigno autoctono della Riviera di Ponente, è caratterizzato da un colore brillante giallo paglierino, al naso si distingue per le note floreali e fruttate che si mescolano agli odori della macchia mediterranea. Al palato, rivela una struttura equilibrata, con un finale di mandorla e spezie che lo rende perfetto in abbinamento alla cucina imperiese. 

Il Vermentino, dal colore giallo paglierino e dal profumo delicato di erbe e fiori di campo, offre al palato un equilibrio tra sapidità e morbidezza, con un piacevole retrogusto amarognolo. Ideale per accompagnare piatti tipici della cucina ligure, il Vermentino è un compagno perfetto per antipasti di mare, primi piatti e pesce fresco.

Il Dolcetto piemontese trova la sua massima espressione nella varietà Ormeasco, un vino rosso intenso con riflessi granati che si affina con il tempo. Con note vinosi e fragranti, accompagnate da sentori di frutta matura e resine boschive, l'Ormeasco conquista il palato con la sua morbidezza e vena tannica ed è perfetto in abbinamento a piatti di carne e formaggi.

Pizza all'Andrea, omaggio all'ammiraglio Doria 

La pizza all'Andrea, conosciuta anche come pissalandrea, è una prelibata specialità della gastronomia ligure il cui nome è un omaggio al celebre ammiraglio Andrea Doria (1466-1560), nativo di Oneglia, che oltre a essere un valoroso marinaio, era anche un appassionato gourmet. Si narra che tra i suoi piatti preferiti vi fosse questa deliziosa focaccia preparata con cipolle e una gustosa pasta di acciughe nota come "machettu".

L'ingrediente segreto che conferisce alla pizza all'Andrea il suo caratteristico sapore è il "machetto" o "pissala", una salsa a base di acciughe o sardine macerate per diverse settimane con olio extravergine di oliva. La pizza all'Andrea è un'icona culinaria della provincia di Imperia ma ogni città ha la sua interpretazione, con varianti come la "pisciaràda" a Bordighera e la "sardenaira" a Sanremo.

Stoccafisso all'Imperiese, con le olive

Il gustoso Stoccafisso all'Imperiese
Il gustoso Stoccafisso all'Imperiese

La storia dello stoaccafisso è legata al capitano veneziano Pietro Querini, il quale, naufragato vicino alle isole norvegesi di Lofoten nel 1432, apprese il metodo di essiccazione del merluzzo sotto sale (baccalà) dagli abitanti locali. Questo sistema, che permetteva di conservare il pesce per lunghi periodi, divenne presto popolare tra i Genovesi, che ne incrementarono l'utilizzo e il commercio. Lo Stoccafisso all'Imperiese è preparato secondo una ricetta tipicamente onegliese, arricchita dall'uso di ingredienti locali come l'olio extravergine di oliva e le olive taggiasche: viene cotto in una pentola speciale chiamata "Giuvanina".

Ricetta dello Stoccafisso all'Onegliese

Ingredienti:

700 g di stoccafisso ammollato

1 cipolla, 1 carota, 1 gambo di sedano, prezzemolo, aglio e peperoncino

500 g di pomodori pelati

3 acciughe

pinoli, una manciata di olive

1 bicchiere di vino bianco locale (Vermentino o Pigato)

½ bicchiere di olio extravergine d'oliva di olive taggiasche

qualche patata

Preparazione

Rosolare per circa 10 minuti un trito di cipolla, carota, sedano, aglio, al quale aggiungerai le acciughe pulite e una manciata di pinoli. Aggiungere lo stoccafisso ammollato e tagliato a pezzi, facendolo rosolare. Versare il vino bianco e lascialo evaporare. Metti incorporare i pomodori pelati passati, le patate, le olive e il peperoncino e lasciare cuocere per circa tre ore e mezza. Servire  aggiungendo prezzemolo fresco e un filo d'olio extravergine d'oliva.