Il tesoro nascosto di Tomelloso: le 4.000 cantine sotterranee

di Redazione Itinerari
23 maggio 2023

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Conosciuta come "L'Atene della Mancia" per aver dato i natali a illustri pittori e scrittori, Tomelloso, piccolo centro situato nel cuore della regione della Castilla La Mancha, terra di Don Chisciotte e più precisamente nella provincia di Ciudad Real, si distingue anche per l'importanza della coltivazione della vite. La produzione di un vino squisito e la sopravvivenza dei valori tradizionali costituiscono il suo enorme fascino. La pratica dell'enoturismo è un fattore chiave ancora oggi, visto che Tomelloso ospita una delle più grandi cooperative vinicole del mondo. Fin dalla metà del '700 l'economia di questo piccolo centro fu convertita dalla coltivazione dei cerali a quella della vite. Nel tempo poi la produzione vinicola è aumentata, fino a diventare, all'inizio del '900, il primo produttore mondiale, posizione che detiene ancora oggi.

La particolarità di Tomelloso

La città ospita uno dei segreti meglio custoditi e preservati di tutta l'architettura spagnola: le sue grotte sotterranee. Nel sottosuolo di Tomelloso ci sono infatti circa 4.000 cavità che vanno in profondità fino anche a 15 metri, una particolarità unica al mondo. Lo scopo? Produrre e conservare il vino visto che questi luoghi hanno qualità ottimali per poter ospitare i vini nella quiete, mettendoli al riparo dagli sbalzi climatici. Ed è proprio la cultura del vino di Tomelloso che, prima di essere industrializzata, si è sviluppata in queste grotte scavate a piccone e a braccia da uomini, detti “picaores”, aiutati da donne soprannominate “terreras”, incaricate di estrarre la terra dall'interno verso la superficie, in molti casi utilizzata in seguito per pavimentare o costruire le proprie case. Così, con grande maestria e fatica, furono innalzate le profonde ed estese cavità, rinforzate poi con archi a tutto sesto. Un'altra caratteristica di queste cavità è la presenza delle “lumbreras”, aperture verso l'esterno che termina con delle griglie visibili dai marciapiedi della città, che servivano per consentire il passaggio della luce e per eliminare l'anidride carbonica che si generava durante la fermentazione del mosto. La loro copertura è formata da uno strato duro di roccia grezza di spessore dai 2 ai 5 metri, che in queste terre viene chiamato crosta o tufo. Tutte le grotte visitabili hanno conservato il loro fascino antico ed è possibile osservare ancora tutti gli strumenti necessari per la produzione artigianale e familiare del vino, grandi anfore di terracotta, bilance, filtri e pompe.

Oltre alle cantine cosa visitare a Tomelloso

Oltre il grande patrimonio enologico a Tomelloso, c'è molto di più da vedere, a partire dalle tipiche costruzioni del luogo i “bombos”, edifici a pianta circolare e con copertura a forma di falsa volta, furono realizzati nella seconda metà dell'Ottocento con la tecnica della pietra a secco. Queste costruzioni erano utilizzate come abitazione e rifugio per i contadini. All'interno erano molto ben attrezzati, poiché avevano caminetti, cuccette, armadi e una specie di stalla per gli animali. Un'altra caratteristica tipica di Tomelloso sono quelle che da queste parti vengono chiamate “chimeneas”, ovvero ciminiere. Si tratta dei resti delle antiche fabbriche di alcolici e oggi sono magnifici monoliti che decorano il paesaggio urbano della città. All'apice dell'attività della produzioni di alcol, più di un centinaio di questi camini erano in funzione. Con un'altezza di oltre 45 metri, servivano per sfogare i fumi delle grandi caldaie che fornivano la giusta temperatura per il funzionamento della serpentina di distillazione delle vecchie fabbriche di alcol. Dal punto di vista storico e architettonico in città da non perdere c'è sicuramente la Posada de los Portales, la Parrocchia dell'Assunzione di Nostra Signora, il Municipio, il Museo Antonio López Torres e il Museo del Carro y Aperos y Labranza: un vero e proprio viaggio nel tempo dove apprendere come i contadini lavoravano la terra e producevano vino fino ad alcuni decenni fa.