Il teatro in Sicilia, dai classici ai pupi

di LOREDANA FICICCHIA
30 maggio 2021

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Negli ambienti dello spettacolo le chiamano “le papesse”, un po’ stizziti perché venute da fuori a dirigere i teatri siciliani. Simona Celi, Laura Sicignano e Pamela Villoresi, rispettivamente soprintendenti dei teatri “Vittorio Emanuele” di Messina, “Stabile” di Catania e “Biondo” di Palermo, in realtà si danno un gran da fare per garantire la ripartenza post covid. Il Teatro Biondo, dopo 7 mesi di chiusura, riapre il sipario il 4 giugno per la stagione estiva a Palazzo Chiaramonte Steri con la prima nazionale di A noi due, ovvero “Le menzogne della notte” di Gesualdo Bufalino. La drammaturgia siciliana ancorata a nomi altisonanti come Luigi Pirandello, Giovanni Verga, e Andrea Camilleri rimane tradizionalmente legata al teatro antico, quello di Siracusa in primis. A tal proposito vale la pena ricordare che la Sicilia è stata un crocevia delle civiltà mediterranee, tra cui i greci. I quali, quando fondavano una città, ci costruivano anche un teatro.

In pietra, scavati nella roccia e rivolti al mare, 2500 anni fa erano molti di più a emozionare il pubblico con i gradi classici, i miti, la poesia. A segnare la ripartenza della stagione teatrale, dal 3 luglio al 21 agosto, è il Teatro Greco di Siracusa dove tornano le rappresentazioni classiche con Coefore e Eumenidi di Eschilo, diretta da Davide Livermore, le Baccanti di Euripide per la regia di Carlus Padrissa, e Le Nuvole di Aristofane con la regia di Antonio Calenda.Prenotazioni a: [email protected].

Partenza sprint anche al teatro antico di Taormina ( dal 9 giugno al 2 ottobre) con Taormina Festival Book, Taormina Film Festival e Nastri d’Argento. La stagione prevede numerosi spettacoli di opere liriche, musica jazz, concerti e manifestazioni culturali. Mentre al teatro Stabile di Catania fervono i preparativi del progetto teatrale dedicato a Turi Ferro in occasione del centenario della nascita dell’attore siciliano, dal 10 al 20 giugno va in scena La nuova colonia di Luigi Pirandello con l’adattamento e la regia di Simone Luglio. Afflitta da beghe societarie la Fondazione Pirandello di Agrigento non scioglie ancora la riserva sulla ripartenza degli spettacoli nell’omonimo teatro della città e alla Valle dei Templi dove il pubblico predilige le performance all’alba. Un’emozione unica.

E faremmo torto al teatro siciliano se dimenticassimo il proscenio popolare: Il teatro delle marionette siciliano, meglio noto come Opera dei Pupi (in siciliano Pupo vuol dire marionetta o bambino), una rappresentazione teatrale antica i cui protagonisti si ispirano a personaggi di romanzi, poemi e canzoni del ciclo carolingio. Anche l’aristocrazia aveva il suo teatro, talvolta in casa. Un vero e proprio gioiello barocco, all’interno di un palazzo patrizio di Ragusa Ibla, è il Teatro Arezzo-Donnafugata, uno dei più piccoli teatri di tutta Europa con i suoi 99 posti a sedere, già insignito del premio Eurispes “Le cento eccellenze italiane”. Dodici anni fa lo hanno rilanciato le sorelle Costanza e Vichy di Quattro, ultime rampolle della famiglia che nel Palazzo Donnafugata ancora vive.

NON SOLO PIRANDELLO

Nelle case dei grandi

Da Pirandello a Verga o a Bellini, momenti di vita cristallizzati nel tempo. Sono le case museo in Sicilia, tra cui la casa natale di Salvatore Quasimodo, a Modica, acquista di recente dalla Regione per un milione di euro. A un’ora di macchina un’altra realtà che vale una visita, a Caos, nelle campagne di Agrigento, è la casa natale di Luigi Pirandello. Da vedere oggetti personali, fotografie, recensioni, lettere, manoscritti e prime edizioni di libri con dediche autografe, locandine delle opere piu famose del grande scrittore agrigentino e il vaso greco servito per traslare le sue ceneri dal cimitero del Verano a Agrigento.

RAGUSA

“Genti di Sicilia” al teatro Donnafugata

È a cura di Costantino D’Orazio la mostra di terracotte “Genti di Sicilia” inaugurata il 31 maggio nel foyer del piccolo teatro di Ragusa Ibla. La preziosa collezione di figuranti di Caltagiorone racconta la storia e la tecnica di Buongiovanni Vaccaro che nel secondo dopoguerra impastando la terracotta soleva rappresentare scene di vita quotidiana, mimando la gestualità popolare. Smorfie e guizzi di mani, capaci di superare la babele linguistica della moltitudine di popoli che in Sicilia aveva messo radici. Una testimonianza storica ben documentata di chi siamo stati nei secoli scorsi per comprendere ciò che siamo.

TAORMINA

Il ritorno della festa del cinema

Dal 27 giugno al 3 luglio al teatro antico di Taormina, riflettori accesi sulla 67° edizione della rassegna “Taormina film fest”. Con i suoi 4.500 posti, il teatro antico di Taormina si configura come uno dei cinema all’aperto più grandi e più affascinanti del mondo, tempio delle arti e ideale luogo di incontro fra cinema e glamour, cultura e spettacolo. Sarà la regista Susanna Nicchiarelli a presiedere la giuria di questa edizione: un concorso internazionale composto da sei film, una selezione ufficiale riservata a opere prime e seconde che si alterneranno a incontri con autori e celebrities.

AGRIGENTO

Il teatro della regina

Il Teatro Luigi Pirandello è un teatro di Agrigento, costruito nel 1870 dall’ingegnere Dionisio Sciascia e dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile.Nel 1863 la giunta municipale di Agrigento deliberò la costruzione del teatro. Nel 1870 iniziarono i primi lavori. Durante i lavori, a causa di alcune controversie tra costruttori ed amministratori, i quali affermavano che l’arco armonico fosse riuscito sordo, fu chiamato come consulente l’architetto Giovan Battista Filippo Basile, disegnatore - progettista del teatro Massimo di Palermo. Nel 1880 il teatro fu aperto al pubblico. Il 12 gennaio del 1881, durante una visita ad Agrigento della Regina Margherita, le autorità municipali decisero di dare il nome della sovrana al teatro, che prese quindi il nome di “Regina Margherita”. Durante la Seconda guerra mondiale il teatro fu adibito a sala di proiezioni cinematografiche.