Elegante, solenne, maestosa. Ma anche vivacissima, giovane, attenta all’ecologia e alla sostenibilità.
Vienna si presenta nell’estate della ripartenza con
un’offerta turistica straordinaria che vive di
tradizione e meravigliose certezze arricchite da
grandi novità sul fronte dell’arte, dell’accoglienza, del commercio. Aprono nuovi alberghi, ristoranti, negozi, il senso di rinascita e vitalità si respira ovunque in una città che vanta più di mille parchi e 1300 chilometri di piste ciclabili, tanto da essere la seconda capitale in Europa continentale per il verde. Sul fronte turistico
dal primo luglio c’è anche una
nuova rotta aerea, il volo diretto Perugia-Vienna, per due volte a settimana, il lunedì e il venerdì con
Ryanair.
I distretti creativi
Non resta allora che immergersi alla scoperta della capitale asburgica. Un
itinerario alternativo alle attrazioni più celebri prende le mosse da quell’area ricca di fermenti che si snoda tra
il sesto e il settimo distretto, area pedonale e commerciale considerata l’incubatore della nuova creatività viennese: i due distretti vivono di progetti molto particolari di giovani artigiani e designer innovatori tante nuove attività scelgono di partire da qui, negli eleganti palazzi fioriscono negozi e boutique di moda, abiti, cappelli, design e vintage e aumentano a vista d’occhio i viennesi che qui cercano casa. Vicoli e strade si snodano intorno alla
Mariahilfer Strasse, la più grande e dinamica
via dello shopping viennese. E qui nell’autunno del 2021 ha aperto in un grande edificio storico, l’Hotel Motto che Bernd Schlacher, ristoratore e gastronomo alla moda, ha realizzato unendo la tradizionale architettura viennese con l’Art Deco e il glamour della Parigi degli anni Venti. Seguendo i profumi della storia si arriva al '
Naschmarkt', il mercato più famoso di Vienna, con 200 bancarelle e locali, un’offerta alimentare strepitosa che spazia dalla cucina viennese a quella indiana, vietnamita e italiana, luogo di incontro per giovani e anziani. Occhio all’incredibile mercato delle pulci, luogo di culto, rigorosamente il sabato. E poi c’è
Karlsplatz, una delle più armoniose piazze della città, dove fioriscono le testimonianze dello stile Liberty: da qui si ammirano i meravigliosi e “rivoluzionari“ edifici realizzati da Otto Wagner, maestro dell’architettura e sul lato nord svetta la struttura che creò come stazione della metropolitana. All’estremità nord ovest del Naschmarkt ecco
la 'Secessione', edificio espositivo considerato uno dei monumenti più rappresentativi di Vienna, con la sua inconfondibile cupola rivestita di foglie d’oro. Sosta d’obbligo, a questo punto, a un tipico caffè, come lo Sperl, modello classico per eccellenza del caffè tradizionale viennese, in stile ottocentesco, tradizionale punto d'incontro di artisti e intellettuali.
Le novità culturali
L’offerta di Vienna come città d’arte è incredibile e ricchissima con
musei e collezioni di livello mondiale. Eppure anche qui non mancano le sorprese: in pieno centro è stato inaugurato il 3 giugno un nuovo museo che ospita la spettacolare
collezione privata (una delle più importanti in Europa) di
Heidi Horten, mecenate e appassionata collezionista, scomparsa a 82 anni a pochissimi giorni dall’apertura della sua creatura. Il Museo è stata creato ristrutturando in appena due anni
l’edificio Stöckl, un palazzo situato tra l’Opera di Stato, l’Albertina e il Burggarten e ora si snoda in quasi 1.500 metri quadrati di superficie espositiva in un meraviglioso open space che si snoda in tre piani. Fino al 2 ottobre c’è da vedere
la mostra inaugurale 'Open' che si concentra sull’architettura del nuovo museo e su posizioni, installazioni e sculture ricercate con opere di Damien Hirst, Basquiat, Picasso e Fontana, tra i tanti. In un’offerta d’arte e cultura davvero senza limiti che spazia tra capolavori e collezioni d’ogni tempo, da non mancare una passeggiata al
Castello del Belvedere, fastoso palazzo barocco che ospita una delle più importanti collezioni austriache con opere di Gustav Klimt, Egon Schiele e Oskar Kokoschka. Tra i capolavori del museo, conosciuti in tutto il mondo, svettano
“Il bacio” di Klimt e “Gli amanti” di Schiele. E se la maggior parte dei musei e delle gallerie si trovano nel centro storico, c’è anche un animato mondo dell’arte fuori dai circuiti tradizionali. Nel quartiere di
Landstrasse, merita davvero una visita (e qui la fotografia è d’obbligo)
l’Hundertwasserhaus, un vorticoso puzzle di case popolari colorate, ecologiche e strambe create dall’architetto e artista visionario Friedensreich Hundertwasser.
Il centro storico
E poi ovviamente si impongono tutte le grandi, eccezionali attrazioni. Il
Duomo di Santo Stefano con i suoi sei milioni di visitatori l’anno e una grande scala luminosa, allestimento d’arte contemporanea che svetta fino al campanile, prorogata a grande richiesta. E
Il Palazzo Imperiale, la Hofburg con i suoi 250mila metri quadrati, i 18 palazzi, le 2.600 stanze, il Museo di Sissi e la celebre Scuola di equitazione spagnola. Proseguendo,
il Teatro dell’Opera e la Casa di Mozart e da qui, nelle strade dietro il Duomo, ci si può addentrare in libertà in un dedalo di labirinti e vicoli: basta aprire un portone e passeggiare nei cortili condominiali aperti al pubblico che collegano le strade e ospitano negozietti e giardini. Dal Duomo si snoda
Graben, una delle strade commerciali più frequentate di Vienna, dove storiche aziende coesistono con i moderni templi dello shopping, come “Knize“, celeberrima sartoria a cui si rivolgono i reali di tutta Europa e il negozio di biancheria della signora Hanni Vanicek, autentica istituzione cittadina, tra i più vecchi fornitori imperiali. I brand di lusso si snodano lungo
Kohlmarkt, il quartiere d’oro tra il monumento della Peste fino al Palazzo imperiale. Qui sorge la
pasticceria Demel che si contende la migliore torta Sacher di Vienna con
l’Hotel Sacher e dove la
principessa Sissi si recava ogni giorno per gustare il
sorbetto alla viola. A proposito di gusti e sapori, l’offerta gastronomica viennese è sconfinata e spazia tra innovazione e tradizione. Cucina elevata e creativa che punta sull’agricoltura biologica e su prodotti selezionati del territorio regionale si trova ad esempio al
Labstelle, l’autentica e più tradizionale cucina viennese è in un tipico “Wienner Beisl“ come il
Gmoakeller, fuori dai circuiti turistici. Si può pranzare lungo il canale del Danubio in posti suggestivi come il “Motto am Fluss“ oppure fare una sosta in un caffè dallo spirito moderno, come il Bellaria, a pochi passi dal
Naturhistorisches Museum, il Museo di Storia Naturale. Fuori dalla città, in mezzo ai vigneti, è imperdibile una serata da trascorrere in un autentico Heuriger, dove viene servito esclusivamente vino viennese accompagnato dai piatti tipici della tradizione.