Il rinascimento di Ferrara

di ANJA ROSSI
29 agosto 2021
The Monumental Cemetery of Certosa - Ferrara, Italy

The Monumental Cemetery of Certosa - Ferrara, Italy

Le linee delle sue architetture, la luce calda che irradia sui suoi celebri mattoni, arancioni come le pareti arancioni di molti suoi edifici che si stagliano sull’azzurro del cielo. E poi il verde, tanto verde, spesso nascosto e che si intravede dai cancelli di alcune abitazioni nel centro cittadino (ai più curiosi, consigliamo di sperimentare la visione dall’alto su Google Maps) e che si estende per chilometri appena fuori le mura che ancora oggi delimitano la città. E poi l’acqua e la sua costante gestione, la lotta continua dell’uomo per trasformare in terra ciò che prima era palude. Ferrara è a tutti gli effetti città del Rinascimento, è luce e ombra, è gestione dell’uomo sulla terra e sull’acqua alla continua ricerca di un equilibrio, è tradizione, conoscenza, sapere. Così è stata riconosciuta anche dall’Unesco, che ha incluso le sue bellezze nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità in due momenti distinti. Al centro storico, il prestigioso riconoscimento è stato conferito nel 1995, racchiudendo tutta la sua intrinseca bellezza come un unicum, quale “mirabile esempio di città progettata nel Rinascimento, che conserva il suo centro storico intatto e che esprime canoni di pianificazione urbana che hanno avuto una profonda influenza per lo sviluppo dell’urbanistica nei secoli seguenti”. Ferrara è tutta città d’arte e di cultura. Basta passeggiare e lasciarsi trasportare dalla bellezza dei suoi cortili, dalle infinite chiese, dalle piazze e dalle vie. Palazzo dei Diamanti, sede di ben due musei: delle mostre temporanee di arte moderna e contemporanea curate dalla Fondazione Ferrara Arte, ma anche della Pinacoteca Nazionale, istituita nel 1836, dove si possono scoprire dei veri tesori dal Duecento al Settecento. Il primo nucleo di opere proviene infatti da alcune chiese della città. Tra le molte, sono presenti - oltre ai lavori di Mantegna, del Garofalo e di Carlo Bononi, di epoca cinquecentesca - anche le opere di Cosmè Tura ed Ercole de’ Roberti, tra i principali artisti ferraresi del Quattrocento. L’opera dell’Officina ferrarese è riscontrabile anche nei celebri affreschi di palazzo Schifanoia. Oltre al Salone dei Mesi, inaugurato nel 2020 con una nuova e suggestiva illuminazione, si sommano ora altre dieci sale del palazzo quattrocentesco, alcune delle quali mai viste prima. A pochi metri dal Castello Estense, anche sede museale - con il fossato ancora attivo, anche fruibile con un giro in barca - immancabile è una visita al Teatro Comunale dedicato a Claudio Abbado, direttore artistico per molti anni e fortemente legato a Ferrara. L’Abbado è un gioiello del Settecento, costruito su progetto di Antonio Foschini e Cosimo Morelli. Capolavoro mozzafiato è la Rotonda Foschini (sempre per i più curiosi, consigliamo una sbirciatina su Instagram), parte integrante dell’architettura del teatro. Un piccolo cortile ovale, inizialmente progettato per il transito delle carrozze. Dall’ovale si può vedere il cielo e forse, il senno dell’Orlando di Ariosto finito sulla luna.   UN CONSIGLIO In alto i calici. Proprio a due passi dalla cattedrale, si trova il locale ‘Al Brindisi’, meta di turisti e ferraresi. Attestato fin dal lontano 1435, di fatto, può essere definito come l’enoteca più antica del mondo  
I SAPORI
Il Delta e le delizie estensi Dopo il riconoscimento di Ferrara città del Rinascimento, solo quattro anni dopo, nel 1999, il conferimento è stato esteso anche al territorio del Delta del Po e alle Delizie estensi - come le visitabili Castello di Fossadalbero, Delizia del Verginese, Villa della Mensa - che caratterizzano più luoghi della provincia ferrarese. Si tratta delle residenze realizzate dai duchi d’Este, che dominavano il territorio, e per l’Unesco illustrano in modo eccezionale l’influenza della cultura del Rinascimento sul paesaggio naturale. Infine il Delta del Po, con tutti i suoi colori, specchi d’acqua che riflettono una natura variopinta, dove si possono ammirare (e cavalcare) i cavalli bianchi di razza Camargue Delta e dove nidificano i fenicotteri rosa. Il Delta del Po è indicato come una delle cinque colonie più importanti d’Italia. Per vederli da vicino, esiste “La Finestra dei Fenicotteri” (per prenotazioni: servizio informativo del Parco del Delta del Po 346.8015015), in uno dei luoghi più belli dell’area protetta, Valle Campo.  
LA NOVITà
Benvenuto al biscotto Brazadlin Il “Brazadlin”, particolare biscotto casereccio ferrarese, è il primo prodotto pilota a marchio territoriale del nuovo brand ferrarese De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine). Il brand - nato solo qualche settimana fa - ha lo stemma identitario del Diamante, chiaro richiamo alla forma degli oltre 8.500 blocchi di marmo che compongono il bugnato di Palazzo dei Diamanti. La brazadela è un dolce tipico della città di Ferrara, ed è una ciambella realizzata con pochi e semplici ingredienti, dall’irresistibile profumo di limone. Friabile e piuttosto compatta, ha una consistenza simile a un biscotto morbido, ideale da inzuppare nel latte, nel caffè, e anche nel vino. Da essa deriverà ora il brazadlin.  
IL PERCORSO
Jogging e bici sulle mura Percorribili a piedi e in bicicletta, con il cane a guinzaglio o chiacchierando con gli amici, le mura di Ferrara sono un toccasana per chiunque ami fare jogging o voglia rilassarsi. Eleganti e imponenti, da più di 500 anni custodiscono la città metafisica. Per secoli hanno svolto un’importante funzione militare e difensiva, ora regalano un percorso a cielo aperto di nove chilometri che cinge quasi interamente la città, con piste ciclabili tracciate e la possibilità di fare equitazione. Rimane anche un luogo da ammirare: l’antico sistema difensivo è uno dei circuiti murari tra i più completi e vari che esistano in Italia. Lo stesso Michelangelo le studiò, nel 1529, quale alto esempio di arte militare. Immersi nel verde, visibili sono anche alcuni dei torrioni rimasti intatti: i quattrocenteschi a nord, i baluardi del XVI secolo ad est e a sud, i due bastioni della seicentesca Fortezza pontificia. Per gli amanti del jazz uno di loro, il torrione di San Giovanni, ospita il prestigioso Jazz Club.