Il piccolo borgo del Comune di Tresana è noto per ’Il Falò’ dedicato alla Madonna. Nuova vita dopo i lavori di riqualificazione

Un tuffo al cuore. Per un borgo che lascia senza fiato per la bellezza, il paesaggio, la storia, i panorami,...

di MARIA NUDI
2 marzo 2025
Un tuffo al cuore. Per un borgo che lascia senza fiato per la bellezza, il paesaggio, la storia, i panorami,...

Un tuffo al cuore. Per un borgo che lascia senza fiato per la bellezza, il paesaggio, la storia, i panorami,...

Un tuffo al cuore. Per un borgo che lascia senza fiato per la bellezza, il paesaggio, la storia, i panorami, la suggestione del luogo e per quelle atmosfere che trasportano in un’altra dimensione lontana dal frastuono e dai rumori. Siamo in Lunigiana e siamo a Corneda (Comune di Tresana) 152 metri di quota. Il toponimo Corneda deriva dalla collina morenica che sovrasta il piano di Barbarasco e che era detto il Cornale.

Corneda si allunga sulla strada che conduce a Bottria e, nella parte interiore del borgo formato da una via lastricata, conserva il fascino del passato. Il borgo è stato recentemente riqualificato e si snoda tra portali decorati con figure stilizzate e maestà, fino alla chiesa di San Francesco, piccolo gioiello il cui oratorio risale al XVIII secolo e si affaccia su una piccola corte. Nella chiesa si conserva una formella in marmo che raffigura la Vergine del Rosario con San Francesco. La chiesa ha permesso al borgo di godere dei finanziamenti europei per il suo recupero e il ritorno all’antico splendore.

Il primo nucleo risale ai secoli XVI e XVII. La luminosità del sasso posato con cura durante le operazioni di riqualificazione conferisce al borgo una nuova luce naturale che nelle ore serali è riprodotta da un sofisticato impianto di illuminazione al Led. Il recupero del borgo ha favorito un progressivo recupero dei fabbricati a opera dei privati. Recupero che rende le stradine e i vicoli suggestive e ricche di atmosfera. A Corneda sopravvive una tradizione secolare ’Il Falò’ dedicato alla Madonna di Maggio che inizia in un luogo delizioso l’oratorio di San Francesco e rinnova la tradizione di appendere alla porta di casa una fascina di legna da ardere. Il falò inizia a bruciare e al calore delle fiamme si unisce il sacro al profano, con la degustazione di vino e prodotti locali.

A Corneda era presente l’Hostaria del buongustaio creata dal mitico oste Fabio Morelli dove si potevano conoscere i sapori e i vini della Lunigiana. In questo piccolo locale era di casa Luigi Veronelli, spesso anche Indro Montanelli e un paio di volte sedette ai suoi tavoli il pluricampione del mondo di moto GP Giacomo Agostini. Andare a visitare Corneda è una occasione per conoscere la Lunigiana e non solo perché possibile rivivere la tradizione del Capodanno Toscano che questo si celebra a Corneda il 6 aprile e riporta al 1749. In quell’occasione, il borgo si vestirà d’antico: dame, cavalieri, tamburi, con esposizioni di oggetti di antiquariato e artigianato (nella foto sotto). Nel cuore della storia.

Maria Nudi