Parco delle Colline Metallifere, la Toscana che non ti aspetti dove si fondono archeologia e paesaggio

In provincia di Grosseto, in un’area di oltre centomila ettari inserita nella Rete Mondiale dei Geoparchi Unesco, si trovano 34 siti minerari, 41 geositi e più di 250 minerali e rocce censiti

di RICCARDO BRUNI
5 maggio 2024

Le tipiche ’fumarole’ nelle aree geotermiche del Parco delle Colline Metallifere

Un viaggio tra storia e biodiversità, in un luogo magico in cui archeologia e paesaggio si fondono in uno spettacolo unico. Il Parco delle Colline Metallifere abbraccia un’area di oltre 108mila ettari, che si estende sul territorio di sette comuni della parte nord della provincia di Grosseto (Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo Marittimo, Roccastrada e Scarlino), ognuno dei quali è dotato di una ‘Porta del parco’ dove è possibile ottenere informazioni e organizzare itinerari, visite guidate, seminari e anche corsi di formazione.

Il Parco conta 34 siti minerari, 41 geositi, più di 250 minerali e rocce censiti, oltre 130 siti di interesse storico, archeologico, paesaggistico e, infine, centinaia di chilometri di sentieri a disposizione di chi vuole percorrerlo e scoprirlo. Qui è custodito il patrimonio ambientale, storico, culturale e tecnico delle Colline Metallifere, che riguarda soprattutto dell’esperienza mineraria, i cui siti dismessi sono oggi integrati in modo straordinario con i paesaggi naturali delle colline e con le architetture, soprattutto medievali, dei borghi che le abitano.

Una visita al geoparco, per esempio, offre la possibilità di vedere sorgenti termali, getti di gas e vapore, piscine termali per la produzione di elettricità. Il luogo ideale, insomma, per vivere in pieno quel turismo lento che ha voglia di riscoprire un territorio capace di raccontare tre secoli di lavoro nel sottosuolo. Un racconto appassionato, per il quale questo luogo è stato inserito nella Rete Mondiale dei Geoparchi Unesco, che ha conosciuto anche capitoli drammatici, come la sciagura di Ribolla di cui ricorre il settantesimo anniversario, in cui nel 1954 persero la vita quarantatré persone, a causa di uno scoppio nella miniera di lignite. Dopo la fine dell’epopea mineraria, negli anni Novanta è iniziato il progetto di recupero e valorizzazione dei siti a scopi culturali e turistici.

Getti di gas e vapore al geoparco
Getti di gas e vapore al geoparco

E oggi il Parco è un vero mosaico di habitat, che va dalle dune sabbiose e le coste rocciose del Golfo di Follonica, alle zone umide costiere, fino ai boschi sub montani delle Cornate di Gerfalco, del Poggio di Montieri e del Sassoforte. Nel parco sono presenti specie rare o poco comuni, simbolo della conservazione della flora e della fauna. All’interno dei suoi confini sono comprese ben quattro Riserve Naturali Regionali (di cui una ancora in itinere), cinque Riserve Naturali dello Stato (di cui una riserva integrale). Sono inoltre state individuate dieci aree della rete Natura 2000, una zona umida di importanza internazionale (Ramsar) e altri dieci Biotopi, per un totale di circa 19mila ettari di natura protetta.

Esistono diversi itinerari turistici, ognuno dei quali esplora una sezione diversa del parco. Ad esempio, l’Itinerario del Ferro che parte dalle ferriere Belagaio di Torniella e Gabellino (antiche fonderie medievali) e si conclude infine sulla costa della Maremma, dove sono ancora visibili le tracce di un impianto etrusco per la produzione del ferro e i ruderi di una villa romana. Per programmare una visita guidata, la cosa migliore è rivolgersi al sito (parcocollinemetallifere.it) e partire così alla scoperta di un territorio straordinario.