Il paese ligure è conosciuto anche per il processo dell’Inquisizione contro alcune donne del luogo accusate di essere seguaci di Satana
Nel cuore della Liguria, il borgo medievale di Triora, noto come il "Paese delle streghe", racconta la sua tragica storia del Cinquecento. Oltre alle leggende, offre ai visitatori arte sacra, natura incontaminata e prelibatezze culinarie locali. Un luogo da esplorare con attenzione e rispetto.
Se avete in programma di trascorrere qualche giorno di vacanza in Liguria, oltre a vivere l’esperienza del mare non fatevi sfuggire la possibilità di visitare gli splendidi borghi medievali dell’entroterra. E nella Riviera Ligure di Ponente, arroccato a 800 metri d’altitudine nella splendida Valle Argentina e raggiungibile percorrendo sulla statale 548 poco più di 30 chilometri da Arma di Taggia, Comune della provincia di Imperia limitrofo a quello di Sanremo e all’uscita dall’autostrada A10 Genova-Ventimiglia, spicca uno dei borghi più caratteristici: Triora, il Paese delle streghe.
Con poco più di 200 abitanti e un’estensione territoriale molto vasta che comprende numerose frazioni e dal 2007 parte del Parco naturale regionale delle Alpi liguri, Triora deve il suo nome a ’Tria-Ora’ (tre bocche), indicante i tre principali prodotti del luogo: grano, vite e castagno. Ma è per la tragica storia accaduta tra il 1587 e il 1589 che viene conosciuta ancora come ’Paese delle streghe’. Nel 1588 in questo antico borgo che affonda le sue radici in tempi lontanissimi, testimoniata da case in pietra, vicoli ciottolati e la cinta muraria, alcune donne furono accusate di essere seguaci della eretica setta delle streghe diaboliche. Fu così che finite sotto i ferri prima dell’Inquisitore e poi del Commissario Giulio Scribani, si scoprirono adoratrici di Satana.
Le signore delle erbe, levatrici e guaritrici sfuggirono al rogo ma condannate come streghe all’acqua santa degli esorcismi. Quello che fu uno dei più significativi processi alle streghe del Cinquecento si può rivivere nel Museo del borgo che ha un settore proprio dedicato alla stregoneria e si può visitare tutti i giorni tranne il lunedì (biglietto d’ingresso intero 6 euro, ridotto 3, informazioni su trioradascoprire.it, tel. 0184.94164).
Chi risale la Valle Argentina per arrivare a Triora non può non dedicare qualche ora alla visita del centro storico, partendo dalla piazza dedicata al beato Tommaso Reggio, arcivescovo di Genova, e delle antiche chiese. Dagli affreschi magnifici della Chiesa di San Bernardino, aperta dal venerdì alla domenica, alla maestosa collegiata dell’Assunta al cui fianco si trova l’oratorio del Precursore che, terminato nel 1677, sostituì quello tetro ubicato sotto l’attuale parrocchiale dove i Battuti pregavano e si flagellavano a espiazione dei peccati.
Ma sono tante, anche lungo la strada che dai Molini sale a Triora, chiesette e cappelle da visitare godendo di un paesaggio dove si possono praticare escursioni, trekking, equitazione e canyon da esplorare con le guide locali attraverso discese in corda doppia, percorsi a nuoto e camminate in acque limpide e rinfrescanti. E per ritemprarsi non mancano ristoranti dove gustare i piatti tipici della cucina dell’entroterra ligure, dalle classiche trenette al pesto al coniglio senza dimenticare il famoso Pane di Triora, i formaggi, la dolce Cubaita e la capra e fagioli.