I 6 rifugi panoramici di montagna più belli d’Italia

di Redazione Itinerari
9 dicembre 2021
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Baite storiche o ambienti ultramoderni, eremi di montagna raggiungibili solo a piedi o strutture in cui arrivare comodamente in macchina, attraversando strade sterrate. I rifugi ad alta quota italiani sono tanti e molti con un ottimo punto in comune: la vista panoramica mozzafiato. Scopriamo 6 tra i rifugi panoramici di montagna più belli d’Italia.  

1. Rifugio Re Alberto I, Val di Fassa (Trentino Alto-Adige)

Le 7 Torri del Vajolet fanno parte del gruppo dolomitico del Catinaccio e si trovano tra la provincia di Trento e quella di Bolzano: in una delle conche naturali sorge il Rifugio Re Alberto I, in Val di Fassa e proprio all’ombra delle Torri. Si trova a circa 2.621 metri di altezza, è raggiungibile solo a piedi attraverso un itinerario attrezzato e offre una vista privilegiata e fuori dal comune sulle Dolomiti. Lo scenario diventa ancora più affascinante all’alba e al tramonto quando le cime si colorano di rosa. Questo avviene grazie al tipico fenomeno dell’enrosadira: quando i raggi colpiscono queste superfici montuose, costituite principalmente da dolomite (carbonato di calcio e magnesio), nascono riflessi che toccano diverse sfumature rosate. Osservare il tutto dal Re Alberto è davvero uno spettacolo.  

2. Rifugio Luigi Brioschi, Prealpi Lombarde (Lombardia)

Sulla Grigna nelle Prealpi lombarde, a 2.410 metri di altezza, si trova il rifugio Luigi Brioschi. La prima struttura venne realizzata 126 anni fa e allora si chiamava Capanna Griga Vetta. Nel 1926 il rifugio venne ampliato da Luigi Brioschi e da allora porta il suo nome (sebbene nel 1944 venne distrutto e ri-edificato quattro anni dopo). Il rifugio offre una vista panoramica sulle vette del Pizzo dei Tre Signori ma anche sul Monte Rosa e il Monviso. Spesso viene utilizzato come tappa intermedia per chi percorre l’itinerario della Traversata Alta che conduce fino alla Grigna Meridionale: consente anche il pernottamento di 36 persone contemporaneamente.  

3. Baita Gimont (Piemonte)

Nel comune di Cesana Torinese, a 2.035 metri d’altezza, la Baita Gimont è la soluzione ideale per chi ama la montagna e porta con se anche degli escursionisti inesperti o dei bambini. Il rifugio, infatti, si raggiunge facilmente in auto dalla ss. 24 del Monginevro o in motoslitta da Claviere. Al suo interno, oltre alle stanze per pernottare, si trovano anche una zona bar e un ristorante in cui assaggiare i piatti tipici della cucina piemontese. Il rifugio, che si specchia in un piccolo lago, offre una spettacolare vista panoramica sul Monte Chaberton.  

4. Capanna Gervasutti, Monte Bianco (Valle d’Aosta)

Ecosostenibile e ultramoderno: sono queste le principali caratteristiche della Capanna Gervasutti, a Courmayeur, che dai suoi 2.835 metri di altezza offre una visuale suggestiva sul Grandes Jorasses e la Val Ferret. Oltre che per la vista panoramica, il rifugio intitolato all’alpinista Giusto Gervasutti è rinomato perché realizzato con materiali e tecniche all’avanguardia nel 2011 (sostituendo al struttura preesistente). Gli esterni sono realizzati in vetroresina e Pvc; gli interni invece, suddivisi in quattro differenti ambienti, tra cui due camerate per un totale di 12 posti letto, sono alimentati grazie a un sistema fotovoltaico. Si può anche compilare un diario di bordo virtuale in cui poter annotare i dettagli della propria esperienza di soggiorno per consigli e suggerimenti ai prossimi visitatori.  

5. Rifugio di Terraegna, Parco nazionale d’Abruzzo (Abruzzo)

Tra Pescasseroli e Bisegna, si trova il rifugio di Terraegna, una struttura realizzata seguendo il tipico arredamento della montagna abruzzese. Legno e pietra sono infatti i materiali principalmente utilizzati in questa struttura che, vista la posizione geografica, permette una totale e silenziosa immersione nella natura (con tanto di scarso segnale telefonico). Il rifugio è raggiungibile seguendo quattro diversi sentieri attrezzati, sia a piedi che, nelle stagioni che lo consentono, in mountain bike. Dotato di una camera matrimoniale e una camerata che può ospitare fino a 8 persone, è aperto solo nei weekend ma, su prenotazione, prevede aperture straordinarie. Oltre alla vista panoramica sugli Appennini, la località abruzzese permette anche di avvistare – mantenendosi a debita distanza – i lupi e l’orso bruno della Marsica.  

6. Casello Margherita, Parco Nazionale della Sila

Ospitato in una vecchia casa cantoniera realizzata più di 100 anni fa, questo rifugio di montagna è stato interamente ristrutturato e, della sua destinazione originale conserva solo il rosso degli esterni. A gestione familiare e immerso nella natura selvaggia – ma non troppo distante dai centri abitati di Celico, Camigliatello Silano e Spezzano della Sila – il rifugio Casello Margherita sorge a 1.424 metri di altezza. È raggiungibile in auto, attraversando il valico di Montescuro, e oltre ad offrire delle viste spettacolari sulle vallate del Parco Nazionale della Sila è anche il punto di partenza per diverse escursioni e ciaspolate (anche notturne) per i boschi circostanti organizzate dai gestori. La struttura può ospitare fino a 14 persone contemporaneamente ed è dotata di un ristorante che permette di assaggiare tutte le specialità gastronomiche della montagna calabrese.