‘Guercino. L’era Ludovisi’. Arte, potere e papato alle Scuderie del Quirinale

Il pontificato di Gregorio XV Ludovisi, breve ma rivoluzionario, viene esplorato nella mostra "Guercino. L'era Ludovisi" alle Scuderie del Quirinale, evidenziando il legame tra arte e potere nella Roma barocca.

di Redazione Itinerari
1 dicembre 2024
Il pontificato di Gregorio XV Ludovisi, breve ma rivoluzionario, viene esplorato nella mostra "Guercino. L'era Ludovisi" alle Scuderie del Quirinale, evidenziando il legame tra arte e potere nella Roma barocca.

Il pontificato di Gregorio XV Ludovisi, breve ma rivoluzionario, viene esplorato nella mostra "Guercino. L'era Ludovisi" alle Scuderie del Quirinale, evidenziando il legame tra arte e potere nella Roma barocca.

Il papato di Gregorio XV (al secolo Alessandro Ludovisi) durò appena 26 mesi, fra il 1621 e il 1623, eppure – sottolineano gli esperti – fu decisamente rivoluzionario "per il cambio repentino di paradigma culturale, artistico e politico che produsse": fondò la Congregazione di Propaganda Fide, nel 1622 canonizzò cinque campioni della Controriforma fra cui Ignazio di Loyola e Filippo Neri, creò la splendida Villa Ludovisi sul terreno dei leggendari Horti Sallustiani e la arricchì di straordinarie collezioni d’arte.

E non appena asceso al soglio pontificio, chiamò a lavorare a Roma un giovane artista emiliano che avrebbe conquistato tutti, Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino. In parallelo, negli stessi anni si affermò anche la figura del nipote del Papa, il cardinale Ludovico Ludovisi, giovane e potente, anch’egli appassionato di arte rinascimentale, veneta ed emiliana.

Proprio il rapporto fra arte e potere, e in particolare il legame fra l’artista e la dinastia bolognese, è al centro della grande mostra ’Guercino. L’era Ludovisi’, allestita fino al 26 gennaio 2025 alle Scuderie del Quirinale a Roma. "Il pontificato Ludovisi non fu una fugace parentesi fra le ‘dinastie’ Borghese e Barberini, anzi ha rappresentato una stagione dai tratti distintivi e originali, tanto da ‘fare epoca’ a sé", spiegano le curatrici Raffaella Morselli e Caterina Volpi. Per raccontare quell’eccezionale periodo sono state riunite in mostra firme eccezionali di maestri, da Annibale e Ludovico Carracci a Guido Reni, Domenichino, Lanfranco, Bernini e Van Dyck. E dal Museo nazionale Romano arrivano i ‘marmi Ludovisi’ che testimoniano il gusto antiquario della famiglia.

"La sfida – sottolinea Raffaella Morselli – è stata quella di raccontare due anni magici attraverso le molteplici traiettorie di importantissimi protagonisti che, insieme a Guercino, fecero corteggio al Papa fondando il nuovo linguaggio artistico della Roma barocca".

Su tutti svetta appunto la figura del giovane Guercino, convocato da Papa Ludovisi, con la sua arte "fatta di esplosioni di colore, vertiginoso dinamismo compositivo, suggestivi effetti di luce". Il percorso espositivo offre alcune ‘perle’ come il ’Mosè’, di recente attribuito al Guercino, proveniente dalla Rothschild Foundation di Waddesdon (Gran Bretagna) e un inedito confronto fra Guercino e Guido Reni: per la prima volta sono visibili, una di fronte all’altra, le due pale raffiguranti la ’Trinità dei Pellegrini’ di Reni (dall’omonima chiesa romana) e la ’Crocifissione’ del Guercino dalla Basilica della Beata Vergine della Ghiara di Reggio Emilia.

Un’intera sala è poi dedicata al tema di ’Marte, Venere e Cupido’, nel segno del capolavoro di Guercino concesso in prestito dalle Gallerie Estensi di Modena. In via del tutto eccezionale, il sabato e la domenica, vengono organizzate anche visite guidate ad alcuni ambienti del Casino di Villa Ludovisi, fra cui la sala con la celebre Aurora del Guercino. Ogni altra info sulla mostra sul sito www.scuderiequirinale.it