Gran Canaria, cosa vedere oltre le spiagge: 4 posti sorprendenti da non perdere
Un continente in un’isola. Così la raccontano i suoi abitanti: forse esagerano un po’, ma di sicuro gran Canaria è molto di più di spiagge e resort all inclusive. Basta allontanarsi di poco dalla costa per scoprire un mondo di natura selvaggia, parchi, riserve naturali, siti archeologici, villaggi minuscoli dove il tempo sembra essersi fermato. Scoprirlo a piedi è il modo migliore, percorrendo la rete di sentieri che percorre tutta l’isola, magari tenendo come riferimento la rotta del Cammino di Santiago delle Canarie, 66 km che collegano le spiagge del sud a quelle del nord attraversando tutti gli ambienti concentrati in questa isola.
Gran Canaria oltre le spiagge: 4 cose da vedere per scoprire il suo lato selvaggio
L’isola dell’arcipelago spagnolo si è stratificata nei millenni a furia di eruzioni vulcaniche che ne hanno cambiato di continuo la forma, e ha un picco che sfiora i 2 mila metri (Pico de las Nieves). Ecco perché contiene ambienti così diversi, che vanno da quello desertico (a sud) a quello montano (al centro), alla foresta tropicale (a nord). Con il clima che può cambiare in pochi chilometri (ed è una buona idea mettere in valigia qualcosa di pesante). Ecco 4 luoghi da vedere assolutamente durante un viaggio a Gran Canaria, per scoprire la vera bellezza dell’isola.
1. Fataga e deserto roccioso
Allontanandosi dalle famose dune di Maspalomas si entra in un altro mondo, lontanissimo da quello dei resort e delle cene a buffet. Si avanza dentro il cuore dell’isola lungo un canyon rosso e brullo, un territorio originato dalle eruzioni vulcaniche che, fino all’ultima 2 mila anni fa, hanno plasmato Gran Canaria. Si può fare trekking sull’altopiano fino alla cittadina di Fataga, o più in là fino a Tunte, su un sentiero popolato da cardones (i tipici cactus canari aperti come una mano) circondato dalle pareti corrugate di pietra rossa. È tutta una riserva naturale, compresa la Necropoli di Arteara, con i tumuli disseminati alle falde delle pareti.
2. Roque Nublo e la foresta di pini
Il picco del Roque Nublo si trova più o meno nel centro dell’isola ed è il simbolo di Gran Canaria. Un camino di pietra che si staglia sulle creste vulcaniche, spesso coperto dalle nuvole. Si arriva attraverso un antico cammino pre ispanico (il Camino de la Plata) che passa per una foresta di pini e offre la vista che spazia fra l’oceano e il verde del parco nazionale Riscos de Trajana, nella caldera che divide l’isola in due. Vale la pena fare due cose: osservarlo dalla Ventana del Nublo, un arco naturale che inquadra il picco, e poi avvicinarsi tramite un sentiero che ti porta sopra le nuvole, per vedere il panorama fino a Tenerife e sentirsi su un altro pianeta.
3. Risco Caido e la Tempesta Pietrifricata
Il cuore ancestrale di Gran Canaria si trova nella zona archeologica di Risco Caido, che si trova fra la città di Artenara, le creste e le foreste del centro isola. Al di là delle grotte troglodite dei primi aborigeni, si passeggia in un ambiente maestoso e sorprendente, un mix di formazioni monumentali che portano alla mente quelle dolomitiche o quelle di certe zone della catena dell’Atlante marocchino (il blocco continentale più vicino). La chiamano la Tempesta Pietrificata, perché è davvero come se dall’alto fossero piovuti blocchi di pietra e si fossero conficcati nella valle. Ad Artenara si può ammirare tutta l’area dall’alto dal Mirador de la Cilla, e conoscere meglio la cultura primitiva locale con una visita nel Centro de Interpretación del Paisaje Cultural de Risco Caído y Montañas Sagradas.
4. Gàldar e dintorni
Gàldar è l’antica capitale prima della conquista spagnola, una cittadina sulla punta nordovest di Gran Canaria in cui si respira un’atmosfera da Sudamerica coloniale. La piazza principale infatti (Plaza de Santiago), insieme a quella di Las Palmas, ha fatto da modello alle piazze delle cittadine che gli spagnoli costruirono nel continente americano dal XVI secolo in poi. Alberi di araucaria, fontana, edifici colorati e la chiesa in tufo che è il punto finale del cammino di Santiago. Il borgo si sviluppa fra un iconico vulcano spento e la costa frastagliata: al tramonto andate fino al faro di Punta Sardina, un luogo dove le onde si infrangono sulle rocce vulcaniche dando vita piscine naturali; sullo sfondo ci sono le scogliere a picco sul mare, fra le più alte e belle d’Europa.