Grado da favola: la piccola Venezia è più di un'isola
Adagiata fra monti e mare, il Friuli Venezia Giulia soddisfa tutte le esigenze del turista, sia che ami le vette o che preferisca le onde. In quest’ultimo caso, sarà suggestivo scoprire questa terra dal mare andando di isola in isola o... isolotto. Una maniera insolita per approcciarsi a Grado e alla sua laguna, che si estende da Fossalon di Grado fino all’isola di Anfora, all’altezza della foce dei fiumi Ausa e Corno. Il Comune di Grado, in provincia di Gorizia, si adagia su una trentina di isole - sparse fra la foce dell’Isonzo e il mare Adriatico -, alcune molto piccole, altre visitabili: una corona di perle delle quali Grado è la regina. Sorge sull’isola Maggiore, una delle tre, insieme a Schiusa e Barbana, abitate. L’isola ha una rilevanza storica fin dal tempo dei Romani (fu il porto di Aquileia), poi passò alla Repubblica di Venezia, all’Impero Austriaco e nel 1918 all’Italia. Grado è suddivisa in quartieri e rioni e merita assolutamente una sosta consapevole: Gravo vecia, Borgo de fora, Isola della Schiusa, Colmata, Centro, Squero, Città Giardino, Valle Goppion, Grado Pineta, Primero. Spicca, nel campo dei Patriarchi, la basilica di Sant’Eufemia, voluta dal vescovo Elia (571 - 586), che, in fuga dai Longobardi, lasciò Aquileia e cercò rifugio proprio qui. Visitare questa ‘piccola Venezia’ (così è detta Grado) è fare un suggestivo salto indietro nel tempo, passeggiando nelle calli e magari gustando un gelato al tavolino di un bar. E cosa fare se vogliamo goderci questi luoghi dal mare? Possiamo rilassarci su una delle tante bellissime spiagge, ma anche noleggiare una barca, una canoa o affittare un kayak e andare alla scoperta della laguna sempre trafficata di barche a vela e yacht. Si può anche salire a bordo di una motonave (portando anche una bici), attraversare il Golfo di Trieste e poi visitare il capoluogo raggiungendolo così dal mare... e pedalando.
Ma torniamo a Grado, spostandoci di poco sull’isoletta di Barbana, nota per il suo santuario mariano tenuto dai monaci benedettini. La vocazione religiosa di questo luogo è antica, infatti già in epoca romana qui sorgeva un tempio dedicato ad Apollo Beleno. Altra isola: è quella della Schiusa, collegata a Grado da un ponte pedonale - e c’è chi dice che ricorda Rialto a sottolineare la ‘venezianità’ di questi luoghi - e da uno carrabile: sembra antica, ma in realtà è nata verso il 1957 a seguito di lavori di colmata della laguna. Non distante ecco l’isola di Anfora con Porto Buso, una bella meta per una gita in traghetto o in motonave. Anfora ha una storia legata alla prima guerra mondiale, infatti era presidio austriaco e segnava il confine con l’impero Austro Ungarico. Ma ci sono anche altre isolette per lo più nella laguna occidentale (detta ‘Palù de soto’) che collegava un tempo attraverso le vie d’acqua Grado ad Aquileia: l’isoletta di San Pietro d’Orio dove sorgeva un monastero, Ravaiarina dove ci sono delle valli da pesca, Gorgo dove c’era una chiesa e ospitò dal 1917 fino al 1930 una base aerea italiana. Oggi vi nidificano molte specie di uccelli, come aironi, garzette, cormorani.