Garda Trentino: a spasso sulle orme di pittori, scrittori e poeti
L’autunno, con la sua luce dorata, è il momento per apprezzare la calma dei luoghi del Garda Trentino: meta prediletta dagli amanti della vita attiva, conserva centri e borghi storici, castelli e fortezze, musei che lo rendono una insolita meta culturale.
Grazie alle sue bellezze paesaggistiche, che alternano panorami alpini e mediterranei, e al clima mite, dovuto agli influssi del lago, le sponde a nord del lago di Garda sono state nei secoli il fulcro di un fervido scambio culturale. In particolare dalla fine del Settecento erano meta della nobiltà mitteleuropea e ancor più nel secolo successivo sono diventate 'muse ispiratrici' per pittori, scrittori e poeti che qui, dinnanzi alla bellezza della natura, sentivano crescere il proprio estro creativo.
Gothe e il viaggio in Italia
Il poeta Goethe, arrivato a Torbole nel 1786, rimase colpito dagli scorci di questo pittoresco porticciolo di case variopinte e dai suoi venti, da lui stesso descritti come uno spettacolo incantevole e suggestivo. La permanenza lo affascinò a tal punto da raccontarla nel 'Viaggio in Italia', l’opera in due volumi composta tra il 1813 e il 1817 contenente il resoconto del suo grand-tour. Per celebrare la presenza del poeta sul territorio, una passeggiata segue la strada da lui percorsa che collega Nago a Torbole. La lunghezza del percorso è di 2 km, per una durata di circa 40 minuti: un ottimo modo per godersi la bellezza del paesaggio e scoprire passo dopo passo le varie citazioni del poeta, presenti lungo tutto il cammino.
Le parole di Goethe spinsero, anche in epoche successive, altri poeti e artisti a visitare le sponde del Lago di Garda; come i fratelli Heinrich e Thomas Mann che arrivarono a Riva del Garda per motivi salutistici quali pazienti del Sanatorio von Hartungen – un istituto ospedaliero fondato dal medico viennese Christoph IV von Hartungen, nel 1888 – ma che ben presto si immersero completamente nella cultura e nell’arte italiana. Durante le sue visite, ben 20 volte a partire dal 1893, Heinrich compose diverse opere, come “Fanciulle”, “Eroine”, “Piccole Città”, ambientate proprio sul Lago di Garda.
La montagna incantata di Thomas Mann
Qualche anno dopo, anche il fratello Thomas Mann scrisse qui parte di uno dei suoi capolavori, “Tonio Kroger”, e visitò più volte la Cascata del Varone, rimanendone profondamente impressionato. Sul suo taccuino appuntò le sensazioni provate, che restituì in uno dei suoi romanzi più famosi, “La Montagna Incantata”.
Il fascino di questa perla del lago, aveva conquistato perfino Franz Kafka che, dopo una vacanza a Riva del Garda nel 1909, ha ambientato proprio qui il racconto “Il cacciatore Gracco”. Nella seconda metà dell’Ottocento, anche un’altra cittadina dell’Alto Garda, Arco, divenne famosa in tutto l’Impero Austro-Ungarico e oltre ai confini dello stesso, per il clima salubre e ventilato, che permise alla piccola città di affermarsi come luogo di cura e soggiorno per una clientela selezionata. Tra questa, anche Rainer Maria Rilke, scrittore e drammaturgo austriaco di origine boema, considerato uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo. Vi soggiornò diverse volte tra il 1897 e il 1901 e si ispirò a queste zone per numerose sue liriche. Una passeggiata letteraria ai piedi del castello di Arco tocca i diversi luoghi che sono menzionati nella sua corrispondenza con l’amica Nora Goudstikker, fra questi l’Eremo di San Paolo, da non perdere, situato lungo la stradina che da Prabi porta a Ceniga.
La fama di Arco continuò pure nel ‘900, quando Vasco Pratolini soggiornò nei sanatori Villa delle Rose e Villa Bellaria della cittadina trentina. Lo scrittore fu uno dei massimi rappresentanti del neorealismo del secondo dopoguerra e racconta i mesi della malattia in alcune pagine del suo “Diario sentimentale”.
Sentieri voi testi degli scrittori
Una passeggiata dal centro di Arco a Varignano riporta invece sui passi di un artista: il pittore Albrecht Dürer che, incantato da questi luoghi, dipinse l’acquerello “Venediger Klausen”, oggi esposto al Louvre di Parigi. Dürer visitò la cittadina gardesana di ritorno dal suo primo viaggio in Italia. Il percorso della Dürer Promenade segue l’ipotetico tragitto del pittore di Norimberga attraverso l’olivaia di Arco verso i luoghi di cui dipinse con dettagli fotografici le rocce della rupe, il borgo fortificato e il colore argenteo delle foglie d’ulivo. Il sentiero è accompagnato da alcuni testi di scrittori italiani dell’epoca (Nicolò d’Arco, Jacopo Vargnano), che lasciano immaginare lo stupore con cui il viaggiatore del nord osservava per la prima volta una località con l’atmosfera mediterranea
L'olio del Garda
Dall’incontro tra gli influssi del Lago di Garda e quelli delle montagne più a nord prende vita il particolare microclima del Garda Trentino, che contribuisce alla qualità dei sapori del territorio; autentiche eccellenze enogastronomiche. Non è un caso quindi che il Garda Trentino sia la zona più settentrionale al mondo per la produzione tradizionale dell’olio extravergine d’oliva: le temperature miti che lo contraddistinguono favoriscono la lavorazione artigianale di numerose varietà di olive, fra le quali spicca la Casaliva, una specie autoctona molto pregiata, da cui si ricava un olio EVO dal colore verde-dorato e dal profumo d’erba, carciofi e mandorle verdi.
Frantoi Aperti
Proprio alla tradizione dell’olivicoltura nel Garda Trentino è dedicato l’evento Frantoi Aperti, il 4 e 5 Novembre, che si snoda fra i comuni di Nago - Torbole, Arco, Tenno e Riva del Garda. Un’occasione per scoprire le eccellenze che hanno ottenuto la certificazione Dop Garda Trentino; addentrarsi tra i terrazzamenti di ulivi, accompagnati da chi si occupa della loro coltivazione; intingere il pane nell’olio e provare nuovi abbinamenti con prodotti locali… e tanto, tanto altro ancora grazie a visite guidate e percorsi sensoriali in sette frantoi del territorio, ciascuno con esperienze esclusive.