Fede e arte nei Sacri Monti di Piemonte e Lombardia

di Redazione Itinerari
5 luglio 2023

sacro

Da dieci anni iscritti alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco i "Sacri Monti di Piemonte e Lombardia" rappresentano un'attrattiva importante per i due territori. Si tratta di particolarissimi percorsi devozionali dall'inestimabile valore artistico, simbolico e spirituale, dedicati a differenti aspetti della fede cristiana. Situati in angoli incontaminati in una sorta di maestosa scenografia naturale, i Sacri Monti creano un legame magico con la natura che li circonda, costituendo un tesoro unico al mondo, un luogo per un turismo sensibile all'arte, allo spettacolo della natura e ai valori della spiritualità. In tutto sono nove i complessi disseminati sulle montagne delle due regioni, sette in Piemonte (Varallo, Crea, Orta, Ghiffa, Oropa, Domodossola e Valperga) e due in Lombardia (Ossuccio e Varese). Questi complessi comprendono numerose cappelle e altre strutture architettoniche, realizzate tra la fine del XV e l'inizio del XVII secolo. 

La nascita dei Sacri Monti

Il fenomeno dei Sacri Monti è iniziato a cavallo tra il XV e il XVII secolo con lo scopo di creare luoghi di preghiera in Europa in alternativa alla Terra Santa, visto che l'accesso in quei territori era diventato sempre più difficile per i pellegrini a causa della rapida espansione della cultura musulmana. Inizialmente, erano state proposte tre località diverse per diventare la "Nuova Gerusalemme": Varallo in Valsesia, Montaione in Toscana e Braga nel Portogallo settentrionale. La scelta ricadde su Varallo e proprio in quel luogo fu fondato il primo Sacro Monte, dove il frate francescano Bernardino Caimi, alla fine del Quattrocento, riprodusse alcuni luoghi della Terra Santa legati alla vita di Cristo. Contribuirono al successo del progetto artisti di primo piano nel panorama culturale piemontese e lombardo. Il Sacro Monte di Varallo divenne così rinomato, da ispirare una nuova generazione di santuari nelle Alpi occidentali.

I Sacri Monti piemontesi

L'ideale percorso alla scoperta dei Sacri Monti in Piemonte non può non iniziare dal primo, il Sacro Monte di Varallo Sesia. Come detto sul finire del XV secolo fu l frate francescano Bernardino Caimi a progettare una piccola Terra Santa, concependo un complesso di edifici che riproducevano i principali luoghi di Gerusalemme legati alla vita di Cristo, rievocando al loro interno gli episodi che vi erano accaduti, con statue e pitture. A partire dal 1565 la struttura del Sacro Monte fu profondamente modificata dal progetto di Galeazzo Alessi, che disegnò un ambizioso piano di rinnovamento del complesso. Il risultato che ammiriamo oggi è una cinquantina di cappelle con circa 4000 figure che compaiono negli splendidi affreschi di artisti del calibro Gaudenzio Ferrari, Giulio Cesare Luini, Giovanni e Melchiorre d'Enrico, Michele Prestinari e i fratelli Rovere. Realizzato su emulazione di quello di Varallo, il Sacro Monte di Orta si trova a 400 metri d’altezza, sulla selva di San Nicolao, in splendida posizione dominante sul Lago d’Orta e l’Isola di San Giulio. Tra tutti i Sacri Monti della zona è l’unico ad essere dedicato ad un santo, precisamente San Francesco, anziché alle storie della vita di Gesù o Maria. Il progetto iniziale dell’architetto Cleto da Castelletto Ticino del 1590 prevedeva più di trenta cappelle, ma ne furono realizzate solo venti. Tra le colline e i vitigni del Monferrato si erge il Sacro Monte di Crea, la cui fondazione si fa risalire al 1589 su iniziativa di Costantino Massino, priore del Santuario della Madonna Assunta, su un luogo di antico culto mariano. Il complesso è composto dal Santuario, da 23 cappelle e da 5 romitori. Spostandosi nel Canavese si trova invece il Sacro Monte di Belmonte, il più recente tra i Sacri Monti, che sorge a 700 metri d'altezza nella riserva naturale di Belmonte a Valperga. Fu il frate francescano Michelangelo da Montiglio a progettare la costruzione di un nuovo percorso per illustrare la Passione e morte di Cristo. Le tredici cappelle si snodano lungo un percorso circolare tra querce e castagni secolari, in un'area densa di testimonianze storiche dalla tarda età del Bronzo al periodo romano e longobardo. Le Alpi invece fanno da splendida cornice al Sacro Monte Calvario di Domodossola, la cui costruzione iniziò nel 1656 su iniziativa dei padri cappuccini Gioacchino da Cassano e Andrea da Rho per riprodurre la passione e morte di Cristo. Il complesso è formato da dodici cappelle con decori ed affreschi in stile barocco rappresentanti la Via Crucis. In cima al colle a 360 metri è posto il santuario ottagonale della Santa Croce. A pochi chilometri da Verbania sul Lago Maggiore, la Riserva naturale speciale del Sacro Monte della SS. Trinità di Ghiffa, regala scorci unici del lago e delle montagne. E' il più piccolo dei Sacri Monti e comprende tre cappelle dedicate all'Incoronata, a San Giovanni Battista e ad Abramo, il santuario e il settecentesco porticato della Via Crucis. Il fulcro del complesso è il Santuario della Trinità, costruito tra la fine del Cinquecento. Hanno completato l'opera le tre cappelle, costruite tra il 1647 e i primi anni del Settecento. L'ultimo è il Sacro Monte di Oropa, in provincia di Biella, un complesso costituito da 19 cappelle situate al di fuori delle mura del celeberrimo santuario di Oropa. Le prime dodici cappelle, costruite a partire dal 1620, raccontano la vita di Maria con statue in terracotta e affreschi di Giovanni d’Enrico. Le altre cinque cappelle sono dedicate invece ai santi e alla tradizione del santuario.

I Sacri Monti in Lombardia

Spostandosi in Lombardia due sono i Sacri Monti inseriti nella lista dell'UNESCO. Il più noto e più grande è il Sacro Monte di Varese, complesso devozionale eretto sul monte di Velate fra 1604 e 1698, ma luogo di pellegrinaggio praticato già dal Medioevo e noto fin dai tempi dei Celti. E' composto da una Via Sacra lunga circa 2 chilometri che nasce nel rione di Sant’Ambrogio con 14 cappelle, che si conclude nel Santuario di Santa Maria del Monte. La progettazione fu dell’architetto Giuseppe Bernascone anche grazie a l sostegno economico della comunità. Nei pressi di una delle cappelle si trova anche un affresco di Renato Guttuso dipinto nel 1983. Al Sacro Monte di Varese lavorarono in tempi più antichi importanti artisti lombardi, dal Morazzone a Francesco Silva, fino ai fratelli Recchi, Dionigi Bussola e Stefano Maria Legnani detto il Legnanino. Il secondo Sacro Monte lombardo si trova a Ossuccio, sulla sponda occidentale del Lago di Como. Il complesso vanta una splendida vista sull’Isola Comacina e sugli ulivi della Zoca de l’Oli. Il complesso è composto da quattordici tempietti distribuiti lungo un tracciato attraverso un paesaggio suggestivo tra lago, campi, piantagioni di ulivi e boschi, fino ad arrivare alla sommità dove sorge il Santuario della Madonna del Soccorso.