Voglia di viaggiare? Ecco 5 magnifici Paesi lontani tutti da scoprire

Dall’Africa all’Asia passando per i Caraibi: suggerimenti per una vacanza inusuale fuori stagione, quindi con prezzi più convenienti

di GLORIA CIABATTONI
1 marzo 2024
Paesaggio himalayano del Buthan

Paesaggio himalayano del Buthan

Dedicati a chi cerca una vacanza inusuale, approfittando di questo periodo che non è di alta stagione, quindi con prezzi più convenienti, ecco 5 Paesi da esplorare: alcuni sono poco noti, altri più conosciuti, ma all’interno di ciascun luogo c’è qualcosa di speciale, di non turistico, da scoprire.

Guinea Equatoriale

E’ l’Africa che non ci si aspetta, è la Guinea Equatoriale, un piccolo Stato (28,051 kmq) confinante a nord con il Camerun, a est e a sud con il Gabon, e vicino alla costa ci sono le isolette di Corisco e Elobey Grande e Piccola. E’ uno Stato che si affaccia adesso nel panorama turistico internazionale (il visto si può richiedere online), con caratteristiche diverse dall’Africa circostante: si parla spagnolo, portoghese e francese, la religione è cattolica, le strade sono ben tenute, la popolazione cordiale. E qui si parla italiano: a Djibloho – il nome vuol dire “meraviglia”-, la nuova città che diventa la nuova capitale- sorge il Grand Hotel Djiblho, fiore all’occhiello dell’hotellerie locale, e l’italiano Vincenzo Presti è il general manager che, con la sua équipe internazionale, gestisce la moderna struttura con 450 camere e 50 ville, campo da golf, piscine, cinque ristoranti, ed è base per escursioni. Dello stesso gruppo gestito da Presti fanno parte anche diverse strutture alberghiere nuovissime in tutto il Paese.

Cattedrale dell’Immacolata a Mongomo
Cattedrale dell’Immacolata a Mongomo

Ma c’è un’altra curiosità italiana: nel paese di Mongomo troviamo la Cattedrale dell’Immacolata, una copia ridotta di San Pietro di Roma, con i lunghi portici e i marmi italiani all’interno, la diocesi è stata eretta il 1 aprile 2017 da Papa Francesco. Cosa altro vedere? L’isola di Bioko, con l’aeroporto internazionale, ospita la capitale Malabo, una città moderna, qui è da visitare Finca Sampaka che produce un ottimo cioccolato fin dal 1906. Da vedere ancora la fitta foresta di Bioko, le spiagge di Arenas Blancas, le cascate, la cittadina di Moka, base per percorsi di trekking.

Da Bioko in aereo si arriva sulla terraferma, a Bata, una moderna cittadina con strutture occidentali, come il modernissimo Grand Hotel Bata, e il ‘Paseo maritimo’, un lungomare recente, lungo 15 km, e i mercati tipici africani. La Guinea Equatoriale è anche mare, come quello di Corisco, isola a 29 km dalla costa a sud-ovest dell’ estuario del fiume Muni che segna il confine col Gabon. Si raggiunge in traghetto dalla cittadina di Kogo. Ha belle spiagge con palme e una lingua di sabbia che si allunga in un mare incredibile.

Caraibi a bordo di un veliero

Una vacanza nei Caraibi è di per sé un sogno, ma per renderla ancor più speciale c’è un‘idea: godersela a bordo di un veliero. I tre velieri della flotta Star Clippers navigano fra i Caraibi del sud, in uno slalom tra le Antille, fino alla costa pacifica del Costa Rica, utilizzando le vele fino al 70% del tempo. Un’esperienza suggestiva, perché queste imbarcazioni hanno una storia speciale. Sono la realizzazione del sogno di un ragazzo svedese, Mikael Krafft, appassionato di velieri antichi, che dopo lunghi studi sulle navi del XIX secolo, nel 1989 fondò la compagnia di navigazione Star Clippers, realizzando tre copie perfette di navi clipper dell’Ottocento. Nel 1990 nasce Star Flyer e l’anno dopo la gemella Star Clipper, seguite nel 2000 dalla maestosa Royal Clipper, una copia rivisitata di un famoso cinque alberi, Preussen, lunga 134 metri. Il teak e l’ottone di ponti, cabine, biblioteca, ristorante, bar, ci riportano indietro nel tempo, ma non manca la modernità (come la piscina). Ma la parte più suggestiva sono le grandi vele magistralmente manovrate dall’equipaggio, l’ingresso in porto è davvero scenografico e attira sempre numerosi spettatori. Le contenute dimensioni delle navi permettono di approdare anche in piccoli porti, e il numero ridotto di passeggeri (166 e 74 membri di equipaggio per Star Flyer e Star Clipper, e 227 passeggeri e 106 persone di equipaggio per Royal Clipper) ci fa sentire ospiti coccolati.

I velieri della flotta Star Clippers
I velieri della flotta Star Clippers

Tre velieri dell’ Ottocento nei Caraibi non possono che andare sulle tracce dei pirati, che hanno ispirato la rotta di Star Flyer: partendo da St. Maarten, in sette notti di navigazione si esplorano le isole di Anguilla, Jost van Dyke, che prende il nome dal famoso corsaro olandese che qui aveva rifugio. Le curve dell’isola vulcanica di Tortola, affacciata sul Sir Francis Drake Channel, accompagnano l’attraversamento del canale dedicato al corsaro della Regina Elisabetta I, che osò sfidare l’Impero spagnolo nel XVI secolo. Ed ecco Norman Island, l’Isola del Tesoro per eccellenza, che ha ispirato allo scrittore scozzese Stevenson il suo famoso romanzo. Prima del rientro a St. Martin, si passa dai the baths di Virgin Gorda, da St. Kitts e St. Barth

Buthan

Il Bhutan è l’ultimo regno buddista himalayano, un piccolo Stato (47.000 km², circa 760.000 abitanti nel 2015), che confina a nord con la Cina e a sud con l’India. E’ una monarchia costituzionale dal 2007, la capitale è Thimphu, il re è Jigme Khesar Namgyel Wangchuck. Il Buthan si è aperto al turismo da una ventina d’anni e regala al visitatore miti e leggende, paesaggi straordinari con cime imbiancate e foreste incontaminate. Vi sono più di 2.000 monasteri, conventi, templi buddisti e dzong, le fortezze- monastero sedi allo stesso tempo del potere religioso, politico e economico, incastonati tra le montagne e arroccati sulla cima delle colline, alcuni accessibili solo col trekking, quasi tutti sono aperti ai visitatori. Marzo e aprile sono ideali per visitare il Buthan perché il clima è mite, si possono ammirare le spettacolari fioriture dei rododendri e dei numerosi alberi di cotone di seta rossa, i campi sono verdi e la neve ricopre ancora le vette più alte.

L’idea in più? Visitare il Paese quando c’è uno dei famosi festival religiosi, come il Paro tsechu (danza in maschera), che si svolge quest’ anno dal 21 al 25 marzo, presso il Rinpung Dzong a Paro, il quartiere dove si trova l’’aeroporto internazionale. Durante il festival monaci e persone locali si cimentano in canti e danze tradizionali bhutanesi, il momento clou è lo spiegamento dell’immenso throngdrel (arazzo) raffigurante le otto manifestazioni di Guru Rinpoche, nell’ultimo giorno, quando la popolazione si accalca per ricevere benedizioni.

Festival Paro tsechu in Buthan
Festival Paro tsechu in Buthan

Altro evento suggestivo sarà, il 13-14 aprile, il Festival del Rododendro al Parco Botanico Reale di Lamperi, a circa 35 km dalla capitale Thimphu, che segna l’inizio della stagione primaverile e mette in mostra le specie di rododendri in fiore del parco, su un’area di circa 50 mq. Il Bhutan ha identificato 46 specie di rododendro, di cui quattro endemiche e questo Parco ne ospita 29. Il festival comprende giochi, spettacoli culturali tra cui musica tradizionale bhutanese e danze delle comunità locali, bancarelle di tessuti e souvenir, e cibi e bevande a tema rododendro. I visitatori possono fare il bagno nella foresta lungo il sentiero escursionistico Lungchutse, a circa due ore di cammino dal Passo Dochula, un bellissimo sentiero alberato che durante il festival sarà splendido con i rododendri in piena fioritura. Il Bhutan richiede il visto per i visitatori, che possono richiederlo online, o tramite un tour operator o un hotel.

Mauritius

Gemma preziosa incastonata nell’oceano Indiano, l’isola di Mauritius è perfetta per vacanze tutto l’anno, in particolare fra aprile e giugno, infatti da novembre ad aprile è estate, calda umida e piovosa, mentre l’inverno va da maggio a ottobre con temperature fra 17 e 26 gradi e clima più secco. Gli eleganti resort e il mare bellissimo invitano a bagni fra i delfini, immersioni, gite in catamarano all’Isola dei Cervi, ma c’è molto altro da scoprire. A Port-Louis, la capitale, si intrecciano molte culture, e la cucina risente di influenze creole, indiane, cinesi ed europee. A Poirt-Louis c’è tanto da vedere: il Museo Aapravasi Ghat, la Cittadella, il Mercato Centrale, Mount Thumb o la Place d’Armes. Ma oltre al mare c’è molto altro: l’orto botanico di Pamplemousses nel nord dell’isola, istituito nel 1735 su 37 ettari (che conserva specie esotiche e specie tipiche della flora mascarena), le piantagioni di tè e di vaniglia, l’interno con foreste tropicali, altopiani, cascate e vulcani.

Spiaggia alle Mauritius
Spiaggia alle Mauritius

Mauritius nasconde un’anima romantica: nell’isola ci si imbatte in alcune statue di due giovani (una è a Pamplemousses): sono Paul e Virginie, e a loro è dedicato un monumento a Poudre d’Or, sulla costa nord-orientale. Qui naufragò il Saint Géran, che ispirò nel 1788 a Jaques-Henri Bernardin de Saint Pierre il romanzo “Paul e Virginie”. Il giovane Paul aspettava il ritorno dell’ amata Virginie dalla Francia, dove era stata mandata per allontanarla da lui, di umili origini. Vide arrivare la nave, la vide naufragare, si tuffò per salvare la ragazza, ma inutilmente: lei annegò e lui morì di dolore. Agli sfortunati giovani è riservata una parte del Blue Penny Museum, a Caudan Waterfront a Port Louis, museo dedicato alla storia dell’isola, dove si trovano anche i preziosi francobolli Blue Penny e Red Penny del 1847. 

Giordania

La Giordania è una meta molto amata dai turisti italiani, che sono al vertice degli arrivi mondiali nel mese di novembre, per un totale di 125.000 italiani che hanno visitato la Giordania da gennaio a novembre 2023, stabilendo un nuovo record storico per l’talia. Questo Paese, vicino e facilmente raggiungibile, piace per la varietà dell’offerta turistica, che spazia dalla capitale Amman al mare (è un’esperienza unica quella di galleggiare nel Mar Morto), al Wadi Rom il deserto di Lawrence d’Arabia, alle vestigia greco-romane di Jerash, ai castelli dei crociati, fino a quella meraviglia incomparabile che è Petra.

Ma c’è un luogo affascinante e meno conosciuto, che si affaccia sul panorama turistico: è Madaba, sorta sull’antico sito biblico di Medba o Medaba lungo la Via dei Re, a circa 35 km a sud ovest di Amman, che conserva raffinati mosaici bizantini. Eretta verso l'850 a.C. dal re moabita Mesha, dopo varie vicende prosperò sotto i Bizantini, che eressero edifici adornati di mosaici, quello più famoso rappresenta la mappa della Terra Santa, un’opera d’arte del VI secolo custodita nella Chiesa di San Giorgio. L’edificio fa parte del Parco Archeologico, diviso in due aree che comprendono le chiese bizantine, i resti della strada romana, il Palazzo Bruciato e la Chiesa dei Santi Martiri, che oltre a un impressionante mosaico con scene di caccia conserva colonne e capitelli di epoca romana.

La tourist Street di Madaba
La tourist Street di Madaba

Ci sono nuovi itinerari che permettono di conoscere le tradizioni giordane e le persone del posto. In centro, si passeggia lungo la Tourism Street, dove ci sono negozi, laboratori di artigianato, caffetterie e ristoranti. Oltre al Visitors Centre, in un edificio storico, il punto di riferimento è Beit Al Beiruti, una casa di fine XIX secolo dove si possono fare esperienze legate al patrimonio culturale e all’artigianato, come realizzare un mosaico, provare a tessere, vestire abiti tradizionali e imparare a cucinare piatti tipici. Laboratori di mosaico si tengono anche al Madaba Institute of Mosaic Art and Restoration (MIMAR), fondato nel 2007 grazie a un progetto internazionale al quale ha partecipato anche il governo italiano.