Tokaj: il vino dei re, il re dei vini. Viaggio in Ungheria tra vigneti e cantine
Famoso in tutto il mondo, affonda le radici nella secolare tradizione vinicola magiara. La regione offre inoltre altre chicche: un paesino dove regna il ricamo, un altro in cui si respira l’aria del secolo scorso e un terzo con una biblioteca megagalattica
Situato nel nord-est dell’Ungheria, nella regione del Tokaj-Hegyalja, c’è un territorio caratterizzato da un microclima unico, dovuto alla presenza dei fiumi Bodrog e Tokaj, che creano le condizioni ideali per la crescita dei vitigni. Le colline vulcaniche, il suolo ricco di minerali e il clima temperato conferiscono ai vini una complessità straordinaria. La regione di Tokaj, che include la parte alta di Tisza e Nyírség, si estende lungo tre confini nazionali a Nord-est del Paese.
Si tratta di una regione estremamente diversificata, dove ci sono attrazioni e attività per tutti. La prima testimonianza scritta che menziona i vigneti di Tokaj-Hegyalja risale al 1251, e nel 1737 è stato introdotto nella zona un sistema di classificazione dei vini. Tokaj è un esempio unico di risorse naturali straordinarie, frutto della ‘collaborazione’ tra l’uva e l'uomo. Non c'è quindi da stupirsi se questa regione vinicola, Patrimonio dell'Umanità, ha dato vita al “vino dei re”.
Tokaj Aszú
Il Tokaj Aszú è uno dei vini dolci più conosciuti dell'Ungheria. A Tokaj, ci sono documenti risalenti al XVI secolo che descrivono come venivano prodotte queste famose bottiglie con uve affette dalla "nobile muffa" (Botrytis cinerea). Questa, che si sviluppa in condizioni di umidità, concentra gli zuccheri dell'uva, dando origine a vini di straordinaria dolcezza e complessità aromatica. Le uve utilizzate per il Tokaj includono principalmente il Furmint e l'Hárslevelű, che insieme creano un equilibrio perfetto tra dolcezza e acidità.
La famosa Essencia di Tokaj
Non è il vino Aszú a essere utilizzato nella produzione di vari prodotti per la cura della pelle, bensì l’essenza di Tokaj, un nettare contenente principalmente zuccheri e aminoacidi. Questo migliora notevolmente la circolazione e l'idratazione della pelle, rendendola di conseguenza più morbida e levigata.
Le cantine del Tokaj sono custodi di una tradizione che risale al XVII secolo. Molte di esse, come la storica Disznókő e la celebre Oremus, offrono tour e degustazioni, permettendo ai visitatori di immergersi nella cultura vinicola ungherese. Queste cantine non solo producono vini di alta qualità, ma sono anche impegnate in pratiche sostenibili, rispettando l'ambiente e la tradizione.
Il Tokaj ha ricevuto il riconoscimento come Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, a testimonianza della sua importanza culturale e storica. Grazie ai suoi sapori distintivi e alla sua storia affascinante, continua ad affascinare gli amanti del vino di tutto il mondo, rendendolo un simbolo della ricchezza vinicola ungherese. Una visita a questa regione è un'esperienza imperdibile per chi desidera scoprire i segreti di uno dei vini più pregiati al mondo.
Le Cantine, Un Viaggio nel Mondo degli Hobbit
La regione è famosa non solo per i suoi vini pregiati, ma anche per il suo paesaggio incantevole e le sue affascinanti cantine. Molte di queste cantine, scavate nel tufo vulcanico, ricordano le case degli hobbit descritte nei racconti di J.R.R. Tolkien. Con le loro forme arrotondate, gli ingressi bassi e i giardini rigogliosi, queste strutture sembrano uscire direttamente da un libro di fantasia.
Le cantine del Tokaj sono spesso scavate nella roccia, un metodo che risale a secoli fa. Questo approccio non solo offre un ambiente ideale per la conservazione del vino, ma crea anche spazi che sembrano veri e propri rifugi. Le pareti di tufo mantengono una temperatura costante e umidità, condizioni ottimali per l'affinamento dei vini.
Molte di queste hanno ingressi bassi e curvi, accompagnati da archi che ricordano le porte delle dimore degli hobbit. Gli interni sono spesso arredati con legno rustico e decorazioni ispirate alla natura, creando un'atmosfera calda e accogliente. La luce soffusa e le botti di legno, disposte lungo le pareti, evocano l'immagine di un mondo incantato.
In passato erano spesso utilizzate dai viticoltori per rifugiarsi durante il periodo della vendemmia. Questi spazi, progettati per essere funzionali e accoglienti, riflettevano la vita semplice e rurale degli agricoltori dell'epoca. Ancora oggi, molte cantine mantengono questo spirito, accogliendo visitatori e appassionati di vino con calore e ospitalità.
Le cantine più famose
1. Cantina Disznókő: Questa storica cantina è una delle più celebri della regione. Fondata nel 1992, Disznókő è conosciuta per i suoi vini dolci e complessi, tra cui il Tokaji Aszú. La cantina offre visite guidate che portano i visitatori attraverso i suoi labirinti sotterranei, dove possono degustare i vini e scoprire la storia della produzione vinicola.
2. Cantina Oremus: Situata in una posizione panoramica, Oremus è famosa per il suo approccio innovativo alla viticoltura, pur mantenendo vive le tradizioni. La cantina è un ottimo esempio di architettura moderna che si integra perfettamente con il paesaggio circostante. Oremus offre degustazioni di vini in un ambiente incantevole, con vista sui vigneti e sulle colline.
3. Cantina Szent Tamás: Immersa nel cuore della regione, questa cantina è conosciuta per i suoi vini biologici. Szent Tamás combina tecniche tradizionali con metodi sostenibili, offrendo un’esperienza autentica ai visitatori. Le sue cantine, scavate nel tufo, sono un luogo ideale per scoprire i segreti della viticoltura biologica.
4. Cantina Keresztúry: Questa piccola cantina a conduzione familiare è un vero gioiello nascosto tra le colline di Tokaj. Fondata da generazioni di viticoltori appassionati, la Cantina Keresztúry unisce tradizione e innovazione, con una particolare attenzione alla cura dei vigneti e alla qualità del prodotto finale. Qui, ogni bottiglia racconta la storia del territorio e delle persone che lo abitano, con una selezione di vini che spazia dai Tokaji secchi fino alle esclusive versioni Aszú, il celebre vino dolce ungherese. La cantina organizza visite guidate che permettono di esplorare le suggestive grotte sotterranee, dove i vini invecchiano lentamente, immersi nell’atmosfera umida e fresca delle antiche rocce tufacee. Durante la degustazione, i proprietari condividono le storie e i segreti della produzione, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica e appassionante. Si può degustare una gamma di vini, come il Furmint e l’Hárslevelű, caratterizzati dalle particolari note minerali tipiche del suolo vulcanico. La Cantina Keresztúry non è solo un luogo per scoprire il vino, ma un portale verso la cultura e la tradizione del Tokaj.
Tard: il paese del ricamo
Per trascorrere una giornata indimenticabile, nel tratto di strada che collega la regione Tokaj a Budapest, una tappa fondamentale è Tard, chiamata anche Matyo-Land: un sito patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, sede di tradizioni, arte popolare e del marchio di moda contemporanea chiamato Maytodesign. Visitare il piccolo villaggio ungherese di Tard significa vivere un'esperienza autentica della vita di campagna. Qui, si può godere della cultura locale, del cibo tradizionale, come il Gulasch, e scoprire il segreto delle persone che ci vivono: il ricamo Matyo.
Sárospatak
Il Collegio di Sárospatak è stato il centro culturale dell'Ungheria nord-orientale per molti anni. Nel corso del tempo, le collezioni scientifiche si sono sviluppate in quattro dipartimenti: la Grande Biblioteca, il Museo, l'Archivio e il Deposito.
La Grande Biblioteca, con circa 600.000 volumi e splendidi affreschi, possiede una collezione straordinaria, composta in gran parte da opere di filosofia e studi religiosi, oltre che di letteratura, arte e scienze sociali. L'edificio storico del Museo, nel cortile del Collegio, è stato costruito maestosamente dalla fine del XVIII secolo. Si tratta di un edificio a un piano con sei stanze e un portico su entrambi i piani. La sua collezione è ricca di materiale didattico, ecclesiastico, di storia naturale, archeologico, numismatico, etnografico, industriale e di belle arti. La mostra ecclesiastica comprende le più belle tovaglie ricamate del cortile di Lorántffy.
Gli archivi sono un paradiso per i ricercatori, con circa 460 metri di documenti e registri, il cui nucleo centrale è costituito dal materiale Zsoldos catalogato tra il XIX e il XX secolo. Significativa è anche la raccolta di archivi della parrocchia. Il Data Repository è la collezione più giovane del Collegio, creata tra le due guerre mondiali, che contiene una ricca raccolta di libri, manoscritti e fotografie sulla comunità ungherese del bacino dei Carpazi e sul destino degli ungheresi emigrati, oltre a documenti di storia ecclesiastica, etnografia e storia locale.
Sárospatak, centro religioso e di potere della regione, era un tempo conosciuta come “Atene sul Bodrog” per il suo forte patrimonio spirituale, artistico, intellettuale ed educativo - e sta meritando sempre più questo titolo, grazie alla fioritura della scena intellettuale e accademica.
Hollókő
Hollókő, nel nord dell'Ungheria, è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Questo piccolo villaggio è meta di turisti da tutto il mondo per la sua fama paesaggistica che ricorda il paese degli Hobbit e poiché è attualmente l'unico insediamento ungherese in cui gli abitanti utilizzano ancora l'ambiente costruito come avveniva nel secolo scorso. Una passeggiata nelle sue vie riporta al passato, dove tutto si faceva a mano.