Rouen, la bomboniera della storia in Francia
Il processo e il rogo di Giovanna d’Arco, la cattedrale dipinta trenta volte da Monet e una gastronomia premiata dall’Unesco. Cosa fare e cosa vedere nel capoluogo della Normandia
Claude Monet dipinse la sua maestosa Cattedrale ben trenta volte. Gustave Flaubert ambientò la sua Madame Bovary nella città e nei dintorni. E sempre qui crebbe Maurice Leblanc, il papà di Arsenio Lupin, e nacque Pierre Corneille. Non meravigliatevi dunque se ancora oggi Rouen parla di storia e di arte. Un museo a cielo aperto nel cuore della Normandia e a un’ora e mezzo di treno da Parigi, che lega la sua fama ai maestri dell’Impressionismo, di cui nel 2024 si celebrano i 150 anni, e al mito di Giovanna d’Arco.
Una città che in realtà è molto di più, con una proposta che spazia dalla gastronomia incoronata dall’Unesco alla maestosità della natura attraversata dalla Senna, da scoprire in bici o in traghetto.
La Cattedrale di Monet e degli altri
Affascinato dalla maestosa facciata, Monet decise di dipingerla nelle varie ore del giorno e in diverse condizioni climatiche, realizzando la serie delle “Cattedrali” tra il 1892 e il 1894. Lo fece da un osservatorio privilegiato, un negozio di vestiti per signore e lingerie affacciato proprio di fronte, dove lavorò dividendo la stanza al secondo piano con un camerino, separato da uno scuro. I dipinti a olio vennero poi completati comodamente nell’atelier del maestro dell’Impressionismo a Giverny e oggi sono sparsi tra i più famosi musei del mondo. Impossibile del resto resistere al fascino di questa imponente costruzione gotica (la più alta cattedrale di Francia) iniziata nel 1145 e terminata molto più tardi. E la facciata è la summa del gotico, secondo una storia dell’arte che si può leggere da sinistra a destra, passando dalla pura pietra per arrivare alla “Torre di Burro”, del XVI secolo, in stile gotico fiammeggiante, un nome ispirato dal colore più biondo del materiale usato o, secondo un’ipotesi più maliziosa, dal fatto di essere stata realizzata con i soldi delle indulgenze acquistate dagli abitanti pur di non fare penitenza nel periodo quaresimale rinunciando a cibi grassi.
Dentro la cattedrale è uno scrigno di tesori, con le tombe del capo vichingo Rollone, primo duca di Normandia, di Riccardo Cuor di Leone, re d’Inghilterra e Duca di Normandia, fino alla cappella dedicata a Giovanna d’Arco. Fuori, la sera, c’è lo spettacolo di luci Cathedral de Lumière.
Il centro storico
L’antica città gallo-romana di Rouen fu fondata dai romani sulla sponda destra della Senna. Nel 911 diventò capitale del ducato di Normandia sotto il governo del capo vichingo Rollone, primo duca della dinastia che comprende Guglielmo il Conquistatore e Riccardo Cuor di Leone. Nei secoli, la città si arricchì di palazzi sontuosi, chiese e campanili, ma anche delle originali case a graticcio, sopravvissute fino a oggi in più di duemila esemplari.
La seconda guerra mondiale qui è stata distruttiva a metà: da un lato della Senna c’è la città rinata dai bombardamenti, dal lato opposto la storia che si è conservata quasi intatta e che oggi si può ripercorrere grazie a un’audioguida in più lingue (italiano compreso) fornita dall’ufficio del turismo che consente di visitare la città in autonomia. Ventisette tappe che accompagnano in un percorso di due ore il visitatore dalla Cattedrale alla Torre del Grande Orologio, passando da chiese e abbazie, fino al Parlamento di Normandia e alla Maison Sublime, il più antico monumento ebraico di Francia scoperto durante i restauri dell’antico Palazzo di Giustizia, o ancora alla piazza del mercato vecchio, dove Giovanna d’Arco fu messa al rogo.
Giovanna d’Arco
La pulzella d’Orléans bruciata a Rouen come eretica nel 1431, riabilitata da un secondo processo e proclamata santa nel 1920, lega il suo nome a piazze, monumenti, cappelle e croci. La fanciulla vestita da soldato guidò la Francia durante la Guerra dei cent’anni contro gli inglesi, ai quali venne però venduta dai Borgognoni, finendo arsa viva dopo un processo per eresia dal quale fu riabilitata pochi anni dopo per volontà di papa Callisto III. Oggi la visita dell’Historial Jeanne d’Arc propone un percorso digitale unico e coinvolgente installato nello splendido Palazzo Arcivescovile: un tuffo nella storia della Pulzella fra testimoni e tradimenti.
La città da vivere
Itinerari ciclabili e battelli accompagnano il turista alla scoperta delle sponde della Senna, passeggiate lungo la Strada della Frutta o nel cuore della città fra locali antichi e terrazze dove è possibile gustare un bicchiere di sidro o di birra locale. Nella terra del sidro, del formaggio e delle capesante non poteva che arrivare il riconoscimento dell’Unesco, che ha inserito Rouen nella rete delle Città Creative in materia di gastronomia. Fra le specialità, lo “zucchero di Rouen”, la cui produzione si può seguire in un laboratorio-bottega, e l’anatra celebrata nella famosa ricetta del Canard à la Rouennaise.
Omaggio anche ai maestri dell’Impressionismo nelle vetrine della famosa pasticceria Maison Vatelier, con un dolce dal titolo evocativo: “Impression Soleil Levant”.
Il Museo delle Belle Arti
Tappa obbligatoria al Musée des Beaux-Arts, che ospita una delle collezioni pubbliche più prestigiose di Francia che riunisce dipinti, sculture, disegni e oggetti d'arte di tutte le scuole, dal XV secolo ai giorni nostri. Perugino, Gérard David, Clouet e Veronese costituiscono le prime grandi tappe di un percorso che prosegue con un'eccezionale collezione di dipinti del XVII secolo: comprende capolavori di Rubens, Caravaggio, Velázquez. Ma per la ricchezza della collezione, per l'ampiezza dei movimenti artistici rappresentati, per la presenza di opere di riferimento dei più grandi maestri da Ingres a Monet, il museo è soprattutto un tempio della pittura del XIX secolo: Géricault, Delacroix, Corot, Gustave Moreau, Degas e Monet vi sono rappresentati da alcuni dei loro capolavori, mentre la donazione di François Depeaux (1909) costituì a Rouen la prima collezione impressionista in Francia fuori Parigi. Ora, fino al 22 settembre ospita una grande mostra dal titolo “L’effetto farfalla” dedicata a James Abbott McNeill Whistler (1834-1903),l’artista americano affascinato dall’arte giapponese e influenzato da Coubert e Manet.
Info: www.france.fr, www.airfrance.it, www.atout-france.fr, www.visiterouen.com