Ras Al Khaimah, l’emirato della Natura
Mare, deserto e montagna: il più orientale tra gl Emirati Arabi Uniti ha definito la propria vocazione turistica ed offre esperienze uniche sulle acque del Golfo Persico, tra le dune sabbiose e sulle ‘montagne rocciose’ al confine con l’Oman
Mare, deserto e montagna. Tutti e tre (quasi) incontaminati e a portata di poco più di un’ora tra il picco più alto (quasi a 2mila metri), dove per buona parte dell’anno si può campeggiare in tenda sotto il cielo stellato, alle acque più a sud del Golfo Persico, attraversando appunto il deserto.
Ras al Khaimah, o Rak, il più a nord est tra i sette Emirati Arabi Uniti, è una delle nuove mete del turismo internazionale, pronto a ‘competere’ con la cosmopolita e avveniristica Dubai e le sue torri che fanno il solletico al cielo, le sue isole artificiali che sfidano l’immaginazione e già hub globale per affari e cultura. Rispetto alla capitale degli EAU, Abu Dhabi, e a Dubai sede di Expo 2020, Ras al Khaimah (che dall’arabo Ras al Khaymah significa ‘capo della tenda’), infatti, gioca le sue carte migliori e punta sul turismo naturalistico, di chi cerca sole, mare, ma anche cultura e storia, vuole vivere esperienze uniche, come trovarsi in ville esclusive, volendo anche col maggiordomo, dotate di ogni comfort, con ristoranti gourmet a portata di golfcar, oasi immerse tra le ‘onde’ del deserto, oppure provare esperienze adrenaliniche come ‘volare’ a 120 km orari appesi ad un cavo tra due montagne sulla zipline più lunga del mondo.
In mezzo ci sono gli incontri a tu per tu con gli animali, le corse su e giù per le dune, l’ebbrezza del sorvolo aereo nella linea senza confine tra mare e lagune, le perle che escono fuori dalle loro ostriche ‘madri’, città e alberghi, i palmeti, la roccaforte inviolata, che ha resistito persino ai cannoni inglesi e tanti sapori ed eventi che oscillano tra tradizione e futuro.
Il deserto Al Wadi a Ras Al Khaimah
Il deserto evoca caldo, il fuoristrada che si muove come un rollercoaster tra le colline di sabbia e roccia, scenari spettacolari. Ma a portare a contatto diretto con la natura sono gli animali. Tra i più spettacolari e rari del deserto Al Wadi, nell’Emirato di Ras al Khaimah, c’è l’orice arabo (al maha), dalle corna lunghe e appena arcuate, come sciabole. Ha il pelo bianco, che aiuta a riflettere la forte luce solare, ma gli esemplari più giovani, alla nascita, hanno il colore dorato della sabbia, per mimetizzarsi nell’ambiente e sfuggire ai predatori. Questi splendidi animali hanno rischiato l’estinzione a causa della caccia ma ora, grazie alle riserve, negli Emirati (come la Dubai Desert Conservation Reserve) e negli stati confinanti, sono stati salvati. La loro immagine è riprodotta sui gadget turistici e i cartelli stradali avvisano della loro presenza i guidatori.
Nei resort che si trovano nel deserto, come il Ritz Carlton Al Wadi Desert, immerso in una riserva naturale protetta di 500 ettari, infatti, è tutt’altro che raro veder passeggiare al mattino presto o alla sera, gli orici più giovani nei pressi delle ville. + video oricino (o in instagram) Negli ampi spazi si trovano anche un centro ippico e dromedari che vengono allevati per partecipare alle corse competitive nel deserto.
A Rak è forte anche la tradizione della falconeria. Il momento più spettacolare per i turisti di ogni età è, tra le luci calde del tramonto, non solo ammirare i voli che il falconiere comanda ai suoi esemplari dall’aspetto regale e predatorio, indecisi se obbedire a chi li nutre o se rispondere al richiamo della natura e fiondarsi sugli uccelli che si ammassano stridenti tra le fronde di un boschetto, ma anche provare l’esperienza di porgere il braccio, l’appiglio, ad uno splendido esemplare di gufo o di falco: l’emozione è forte e lo scatto di una foto che coglie l’attimo vale come un trofeo.
Tra le esperienze che è possibile provare c’è anche il sorgere del sole sul deserto da una mongolfiera, ammirando il ‘risveglio’ delle dune, l’acqua che luccica sulla costa e la maestosità delle montagne sullo sfondo.
Al Jazeera Al Hamra, il villaggio e il forte
Anche visitare il centro Al Jazeera Al Hamra, permette di calarsi nella vita del deserto, ma coi piedi per terra. Si tratta infatti dei resti, oggi in parte oggetto di recupero architettonico-archeologico, di un villaggio risalente al XVII secolo con l’architettura classica e lo stile di vita tipico delle popolazioni del Medio Oriente. Case costruite con pietre in cui sono sedimentati resti geologici marini, piazzette, cortili interni che racchiudevano la vita di intere famiglie, il forte con le sue mura e la sua torre di avvistamento e difesa, imbarcazioni tipiche.
Anche il Rak national museum è racchiuso in una tipica cittadella con la corte interna e le mura difensive. Nei vari ambienti si spazia dall’esposizione di armi tipiche, sciabole, fucili e oggetti di uso comune tra gli emiri, gioielli, fino ai primi segni del Novecento, con oggetti che noi definiamo semplicemente ‘vintage’. C’è anche un pezzo Made in Italy: una pistola Beretta.
Meta dei turisti, tra deserto e montagna, è anche il Dhayah Fort, l’unico rimasto negli Eau tra i fortilizi arroccati. Il sito era usato come luogo sicuro sin dal 1500 a.C., ma i tipici mattoni di fango con cui sono state realizzate le due semplici torri difensive sulla collina più alta, sono della fine del XIX secolo. Ci si arriva da una ripida scalinata che risale il fianco dello sperone roccioso e le temperature non aiutano ma due cortili offrono una panoramica pressoché a 360 gradi su Ras al Khaima, con lo sguardo che spazio dal mare alle montagne.
La montagna tra camping e zipline
Il massiccio montuoso, infatti, è subito lì alle spalle per gli amanti del trekking, delle arrampicate, del campeggio più ‘estremo’, con un accampamento di tende, senza acqua e servizi, dove si cucina o si scalda qualcosa sul fuoco, come il 1770 Camp, il più alto negli Emirati: un luogo di una quiete assoluta. Un vero e proprio accampamento in stile emiratino, con panche, cuscini e tappeti su cui rilassarsi, sempre frequentatissimo.
Il turismo ‘coi numeri’ si ferma poche centinaia di metri più in basso dove ci si può lanciare nel vuoto a volo d’uccello, ma alla velocità di un mezzo in autostrada, sulla Zipline più lunga del mondo, scendere la montagna con un bob su una via ferrata, gustare i piatti al ristorante 1484 by Puro, anche in questo caso il ristorante che si trova all’altezza più elevata negli Eau.
Il mare a Ras al Khaimah, visto dal cielo
Non pensate a barriere coralline e snorkeling. Il mare Persico di Ras al Khaimah va visto dal cielo. Tra le ‘esperienze’ da fare alle porte della città c’è infatti il sorvolo aereo su un piccolo biposto dove i comandi li ha la pilota e voi. L’Al Jazeera Aviation Club, infatti, nasce innanzitutto come scuola di volo dove, con costi accessibili, è possibile seguire il corso e prendere il brevetto.
Ci si può limitare, ovviamente, a 20 minuti di volo panoramico per ammirare (e fotografare) dall’alto il tratto costiero, con le lingue di mare che tendono a formare splendide lagune ancora ‘immacolate’, e lasciarsi sorprendere dalle penisole geometricamente perfette costruite, come già a Dubai, per creare nuove terre, paradiso simil vero, fatto su misura per hotel e turisti. Tra questi il nuovo imponente palazzo dove sorgerà, nel 2027, l’atteso casinò.
Ma, mentre si è ancora in volo, è facile lasciarsi convincere a impugnare la cloche, provare un paio di virate ‘controllate’ e sperimentare in prima persona l’emozione di guidare un aereo. I 6 piloti, 3 uomini e 3 donne, partecipano a show in Bahrein e in Arabia Saudita, vivono di turismo e di insegnamento. Tengono infatti corsi per il brevetto: una volta conseguito è possibile spostarsi in aereo ad esempio fino a Dubai, portando anche un passeggero. C’è anche chi, tra i 1300 soci del club, acquista un aeromobile (100-150mila mila dollari).
La magia della perla che spunta dall'ostrica
Il mare, tra un tuffo e l’altro, offre anche l’opportunità di salire su un’imbarcazione tipica locale e, tra lingue di terra su cui riposano dromedari e acque ‘imprigionate’ tra le mangrovie (tra le quali è possibile avventurarsi con la canoa), sorseggiando un caffè o un tè emiratini, raggiungere il Suwaidi Pearls.
Si tratta di una piattoforma a due piani, sul mare, poco distante dalle boe che indicano la presenza di un allevamento di perle. Il centro didattico di Suwaidi Pearls dice molto della storia delle popolazioni locali: generazioni di persone hanno vissuto letteralmente intere giornate sott’acqua alla ricerca di ostriche perlifere: la possibilità di trovarne una con all’interno una perla, in natura, era dell’1%. Oggi, invece, la ‘coltivazione’ consente di trovare perle in almeno una conchiglia su due.
Il processo, infatti, resta naturale e casuale ma viene ‘forzato’. Raggiunta una certa dimensione le conchiglie, che crescono attaccate ad una rete, vengono infatti collocate in contenitori bui che ‘convincono’ l’animale a rinchiudersi nel proprio guscio, continuando a pulire e filtrare l’acqua di mare, e a produrre, in molti casi, perle. Una piccola sfera preziosa che può essere di dimensioni e sfumature di colore talmente diversi da determinarne il valore sul ‘mercato. Il mollusco ‘muore’, la perla viene venduta o usata per l’alta gioielleria, ma l’interno delle valve, con le sfumature di madreperla, serve per molte lavorazioni, più alla portata di tutte le tasche, dall’oggettistica alla bigiotteria di pregio.
Novità in arrivo a Ras al Khaimah
Sono tante le novità in arrivo nell’Emirato che, imboccata la strada della vocazione alla natura tra montagna, deserto e mare, ora affina la propria offerta per dare un valore aggiunto al turista che proviene in gran parte da tutto il Medio Oriente, ma anche dall’Europa (dall’Italia ci sono voli diretti che raggiungono l’aeroporto internazionale di Dubai in 7 ore; da lì con 1 ora di auto – ci sono anche mezzi pubblici – si raggiunge Ras al Khaimah).
La cucina gourmet nel deserto
Farmhouse by Chef Syrco: cena pluristellata Michelin nel deserto
Nella riserva naturale protetta all’interno del resort Ritz Carlton Al Wadi Desert, ma fruibile anche da clienti che non risiedono nelle ville, essendo in un edificio indipendente, è appena stato aperto il ristorante Farmhouse by Syrco, guidato dallo chef con due stelle Michelin Syrco Bakker. Ispirato dall'ambiente naturale, il menu del ristorante abbraccia sostenibilità, tracciabilità e ingredienti locali. Nella stessa area, ed aperto dal 24 ottobre 2024 solo per un periodo limitato, si trova anche l’esperienza pop-up Zuma. Il ristorante Zuma, di fama mondiale, ospita un esclusivo pop-up presso il resort, per consentire ai clienti di sperimentare l’iconica esperienza izakaya giapponese moderna, come il merluzzo nero marinato al miso con vista sul deserto.
Al debutto a fine 2024 anche le Signature Villas, segno di un trend del turismo mondiale che vede in costante crescita la richiesta di esperienze uniche e di lusso tra clientela alto-spendente, al The Ritz-Carlton Al Wadi Desert. Celate tra le dune, con una privacy assoluta, queste residenze di 900 mq, in grado di accogliere intere famiglie, con grandi vetrate sul deserto, patio con piscina privata e persino un cannocchiale per ammirare il cielo notturno, così lontano e così incredibilmente vicino, aria condizionata e caminetto, sono l’ultima frontiera dei viaggi da prima classe, con servizi esclusivi come il maggiordomo. Sempre nel deserto di Al Wadi, tra orici e gazzelle, c’è il Sonora camp dove è invece possibile cenare sotto le stelle.
Rak, hotel di alta gamma e futuro
Ras Al Khaimah vanta lunghi tratti di spiagge incontaminate di sabbia bianca, che ospitano numerose strutture fronte mare ed hotel nel centro città. Molti i brand internazionali presenti nell’Emirato come Waldorf Astoria, Hilton, Rixos, Rotana, Ritz-Carlton, Radisson nonché il più grande Hampton Resort by Hilton al mondo. Aperti nel 2022 l’InterContinental Mina Al Arab è una celebrazione dell’ospitalità mediorientale moderna unita alla bellezza dei paesaggi naturali circostanti, mentre il Mövenpick Resort Al Marjan Island vanta una spiaggia di 300m e il parco acquatico galleggiante più grande di Ras Al Khaimah. Anantara Mina Al Arab Ras Al Khaimah Resort è l’ultima struttura che si aggiunge al portfolio di resort sulla spiaggia di Rak. Inaugurato a gennaio 2024, il resort ha introdotto nell’Emirato un concetto di lusso di ispirazione maldiviana offrendo le prime ville overwater dell’emirato su una penisola privata con ampio deck esterno con piscina privata a sfioro, vista sul Golfo e sulla laguna naturale di mangrovie e una cabana riservata sulla spiaggia.
A maggio 2024 ha aperto Sofitel Al Hamra Beach Resort con 292 camere e suite caratterizzata da un design accurato che cattura l’essenza del luogo: dalle ampie vetrate che inondano gli spazi di luce naturale alle viste mozzafiato sul paesaggio di Ras Al Khaimah. Tra gli eventi, oltre allo speciale capodanno con fuochi d’artificio da Guinness, dal 31 gennaio al 28 febbraio 2025, l’Emirato ospita ad Al Jeezera l’ormai tradizionale RAK Art Festival dedicato, il prossimo anno, al tema inedito della memoria, incoraggiando gli artisti ad addentrarsi nei regni della nostalgia, della storia personale e dell'identità collettiva.
Al Sofitel Al Hamra Beach Resort, infine, tra i diversi ristoranti del villaggio vacanze è da non perdere l’esperienza del Veritas, un locale alquanto riservato cui si accede, in maniera singolare, facendo ruotare una libreria lungo una parete dell’ampia hall. Si tratta di un ‘Secret restaurant’, noto anche come lounge bar Speakeasy, che richiama i locali che esistevano all’epoca del proibizionismo e che ora sono tornati in voga in tutto il mondo come club in cui gustare vini e liquori e alcuni piatti semplici in un’atmosfera intima. Al Sofitel Al Hamra Beach resort c’è anche un grande parco acquatico, meta prediletta di famiglie con bambini che vengono da tutto il mondo. Banan Beach è un glamping resort situato ad Al Marjan Island, caratterizzato da un’atmosfera rilassata, perfetto per una fuga al mare no stress. Il resort dispone di tende tepee situate attorno a un focolare centrale, chalet privati, attrazioni per famiglie e aree barbecue. Mentre Longbeach Campground unisce il concept del campeggio tradizionale con servizi di lusso e attività, creando un’esperienza di glamping coinvolgente. Inoltre, ad Al Marjan Island a Capodanno si tiene uno straordinario spettacolo di fuochi d’artificio in riva al mare, che negli ultimi cinque anni ha stabilito diversi Guinness World Record, attirando visitatori da tutto il mondo.
Best workplace form Women
Lo scorso settembre 2025 Ras Al Khaimah Tourism Development Authority (Raktda) è stata nominata vincitrice per la seconda volta nella categoria piccole aziende nell'elenco "Best Workplaces for Women™ – GCC 2024". Il nuovo status di "Best Workplaces for Women™" segue da vicino la certificazione di Raktda come Great Place to Work® per il quarto anno consecutivo, oltre a guadagnarsi un posto nella stimata lista "Best Workplaces in the Middle East™ 2024". Nel 2024, il team eterogeneo dell'autorità è composto da oltre 80 membri che rappresentano 27 nazionalità, con un rapporto di genere quasi equilibrato di 43 donne e 39 uomini. Le donne inoltre ricoprono cinque delle 10 posizioni di leadership ai vertici di Raktda. Un riconoscimento che conferma quanto è possibile vedere di persona. Donne nelle posizioni apicali un po’ ovunque, anche nei grandi alberghi di lusso a carattere dunque internazionale. Anche le nazionalità sono molto differenziate: se da un lato è molto positivo che non ci siano preclusioni per chi proviene dall’estero, anche se in buona parte pvviamente da paesi in cui si parla l’arabo, dall’altra è difficile invece imbattersi nelle emiratine. Tra le tante donne incontrate in posizioni di vertice abbiamo raccolto la storia di una palestinese, Dania Alaker, sposatasi giovanissima, già con figli, che si è poi laureata in Farmacia, ha preso il brevetto di pilota ed ora si occupa di voli e di marketing all’Al Jazeera Aviaton Club Flight.