Portogallo da amare dall’Alentejo all'Algarve
Un viaggio attraverso città ricche di storia e cultura, come Évora, grotte che catturano il cielo e paesaggi modellati dal mare e dal vento che profumano d’Africa. E a tavola è un’esplosione di sapori
Affacciati a una terrazza di Albufeira osserviamo il vento scuotere le chiome delle palme con una forza che porta via, mentre il sole sprofonda nell’Atlantico. Il rumore del vento e un panorama emozionante, qui, nel distretto di Faro, ci regalano un’istantanea indimenticabile del Portogallo, fra mare, terra e cielo, mutevole come l’oceano, a volte mite altre selvaggio.
Atterriamo a Lisbona con un volo Tap Air Portugal da Bologna e ci prepariamo ad attraversare un territorio per molti aspetti da scoprire, in un viaggio organizzato da Visit Portugal nelle province interne e costiere del Paese, che ci fa cogliere il cuore del carattere lusitano, dall’alba al tramonto, lentamente, oltre le apparenze. Non ci sono regole, tranne una: lasciarsi andare. Partite insieme a noi.
Évora
Prima tappa del tour e città più grande dell’Alentejo (Oltre Tago), Évora è un museo a cielo aperto. Patrimonio Unesco dal 1986, vanta la seconda Università più antica del Paese dopo quella di Coimbra e uno splendido tempio romano, datato I secolo d.C. e dedicato al culto imperiale (non a Diana, come invece vox populi). E’ stata scelta per essere capitale europea della cultura nel 2027, spiega Libânio Reis, nostra guida appassionata. L'edificio di riferimento del foro, con colonne corinzie e capitelli in marmo di Estremoz a formare un tempio esastilo periptero, apre a una serie di monumenti interessanti. La Basilica di Nostra Signora dell'Assunzione, datata 1186 e completata solo nel 1250, segna il passaggio dallo stile romanico al gotico, con tre maestose navate. Risalgono ai secoli XV e XVI il magnifico organo e l'arco della cappella di Nossa Senhora da Piedade, raro esempio di architettura ibrida plateresca del 1529. Poco distante sorge l’ex palazzo dell’Inquisizione, ora rigenerato in sede per eventi di arte contemporanea rivolti ai bambini.
Da non perdere
Rimarrete choccati dal numero di teschi, ma varcate la soglia della Cappella delle Ossa, monumento di stile penitenziale nel Convento di San Francesco. Eretta nel XVII secolo con l'obiettivo di provocare una riflessione sulla caducità della vita umana e l'impegno a una vita cristiana permanente. E prima di concludere la visita, guardate il bel palazzo aristocratico che appartiene ancora ai Duques de Cadaval, alla vostra destra mentre osservate il borgo sottostante.
Per la cena
Il nome è Dom Joaquim restaurante, dove gustare piano piano le specialità della cucina tradizionale di Évora. Chiedete il prosciutto Pata Negra e provate l’ottimo guanciale di maiale nero oppure le ‘Bochechas’, guance di maiale arrostite con puré di mela, da accompagnare con rinomati vini regionali e nazionali. Altra dritta è ordinare il coniglio alla San Cristovao e il Serra da Estrela Dop, re dei formaggi di queste parti.
Per la notte
Pernottamento al M`AR De AR Aqueduto, hotel di design con Spa che nasce dal restauro del Sepulvedas Palace, di cui si conserva la magnifica cappella del 1500. Bagno in stanza, poltrone Ball Chair di Eero Aarnio e colazione con assaggi di tipicità locali.
Alentejo
E’ ora di spostarci verso l’interno, assecondando lo spirito della regione che invita a prendere la vita con lentezza.. Sfumature di verde intenso a perdita d’occhio, distese di campi coltivati a uva e filari sorretti dalle caratteristiche viti a sperone sono il morbido contesto in cui siamo immersi. Qui, in mezzo alla campagna, la vita rallenta e ci si lascia alle spalle preoccupazioni e stordimenti urbani. Andiamo a fare la conoscenza della giovane chef Cristiana Baptista e della sua piccola brigata.
Wine Bar di Esporão
Ottima sosta per gustare piatti preparati al momento, fuori menu, assaporando consistenza e profumi delle tipicità alentejane. Una degustazione enologica sontuosa di ben sette case vinicole diverse – non perdete il bianco Talha 2022 e l’ Esporão Reserva 2019 - si abbina a taglierini di formaggi di capra e a una mousse di barbabietola rossa con dadini di ‘queijo’ di pecora, che aprono a noodles di pane, Bisque di gamberi e lucioperca. Un tocco di classe la briochina di maiale iberico, erbette e marmellatina al barbecue e da riempirsi le narici, e morsicare, la mousse al cioccolato, miso e pera, su cui si cola l’olio evo biologico dell’Esporão.
Vidigueira, Herdade do Sobroso
Ecco, ora siamo pronti per un’esperienza da ricordare. Un piccolo mondo antico dove si pratica agricoltura sostenibile e si cerca di preservare intatta l’atmosfera della vita di campagna. Questo è Herdade do Sobroso. Un luogo per respirare a pieni polmoni il caldo aroma dell’Alentejo e altri più esotici, provenienti dall’Africa con un tocco d’Oriente. Scrutando l’orizzonte, con nelle orecchie il verso di anatre e uccellini. Ma c’è una sorpresa che lo rende il plus della vacanza. La mattina, freschi e riposati, è il momento giusto per andare all’avventura. Mentre il solerte Julio, manager di questo wine&luxury boutique hotel, ci porta alla scoperta della proprietà da 1600 ettari, fra la catena del Mendro e l’argine dell’Alqueva, penso che sì, l’Africa è vicinissima, ma dovevo venire in Portogallo per partecipare al primo safari fotografico della mia vita. Cervi, daini e cerbiatti balzano davanti e ai lati della Jeep, per scomparire nella boscaglia mentre avanziamo sulla terra rossa e scorgiamo l’esperienza finale: un pic-nic sull’erba con vino ‘tinto’ e spiedini di mango, papaya e ananas, per fermare la bellezza del momento.
Dalla fattoria alla tavola
Su questa idea di cucina si fonda il ‘Sobroso’, offrendo il meglio dei sapori dell’Alentejo, dai bocconcini di Bacalhau conditi con dadini di patate, olive, alloro, limone e peperoni, a una fetta di Azeitão in latte di pecora fino alla torta scomposta di pesca e albicocche, armonizzata con vini di produzione propria.
Il tocco finale
Sono i piccoli dettagli a trasformare il contingente nel sublime: un sigaro fumato davanti al camino, in coppia con un bicchiere di Arché, Aguardiente della casa, e si riaccendono i sensi.
Algarve
Forse non tutti sanno che Algarve, regione più meridionale del Portogallo, è l’ovest in lingua araba (Al – gharb al – Andaluz, Andalusia occidentale) e contende a Lisbona il primato della luce. Una luce che rapisce, pervasiva, panoramica, che ci trova ovunque ci nascondiamo. Inutile resisterle, l’unica è farsi abbracciare dal suo irradiarsi che incontra la brezza dell’Atlantico e coccolarci nel suo tepore mentre esploriamo le meraviglie naturali di Lagos. Procedete verso le scogliere per ammirare le falesie a picco sul mare, un mare smeraldo da cui si vedranno spuntare le barche che approdano nelle minuscole spiaggette di São Gonçalo de Lagos, accessibili solo così, e da cui si dipartono per fare slalom tra le formazioni rocciose nell’acqua. Come una rivelazione appaiono la spettacolare Ponta da Piedade e Praia do Camilo, arenile sabbioso da vivere appieno in estate, mentre lo sguardo corre agli archi naturali e la costa frastagliata si tinge di ocra.
Cibo di mare
A pranzo il consiglio è Don Sebastião a Lagos, per mordere il profumo del mare, dal branzino allo spada al tonno, piatto forte dell’Algarve che potrete mangiare in favolose bistecche alla griglia. E per dolce non fatevi sfuggire la pera affogata nel vino ‘tinto’ con foglio arrotolato di cioccolato fondente e pasticcini mandorle e uvetta.
Visita alle caverne
Per chi scrive, il top del tour in questa parte di Algarve è la bellissima gita pomeridiana alle caverne, che si trovano a Lagoa, nota per le spiagge immacolate e questo sito archeologico (grazie alla guida João Pedro, che mi ha portato fin qui!). Algar de Benagil è il nome della sensazionale grotta che ha per soffitto un buco rotondo che trattiene le rifrazioni del blu del cielo e si trova adiacente la magnifica Praia do Benagil, alla quale si accede dopo un breve cammino sul miradouro sovrastante, con la terra rossa illuminata al tramonto. Alla praia distendete i nervi e riconciliatevi con la vita, davanti alla sua spettacolare lingua di roccia dorata.
Albufeira, evento Gala Michelin 2024
Al NAU Salgados Palace, centro congressi circondato da piscinette e lussureggianti giardini, si tiene il Gala della Guida Michelin 2024, per la prima volta interamente dedicata al Portogallo. L’Antiqvvm di Porto è la novità che fa salire a 8 i ristoranti a due stelle, 4 nuovi locali sono insigniti di una stella e 2 si fregiano di una ecologica stella ‘verde’.
Lisbona
Un ampio libro illustrato di grande ricchezza cromatica. Questa è la capitale, scelta come approdo invece che punto di partenza. Ci tuffiamo a Baixa, suo cuore pulsante, per respirarla e osservarla da ogni angolazione, nei suoi quartieri cangianti, dal Bairro Alto allo smisurato porticato su tre lati di Praça do Comercio, che allarga la prospettiva diventando un davanzale sull’oceano. C’è un elemento attrattivo nell’architettura lusitana e di Lisbona di cui non abbiamo ancora parlato, ed è l’azulejos. La piastrella riveste superfici dei palazzi o è elemento decorativo a sé stante, con temi che spaziano da episodi storici, scene mitologiche, iconografia religiosa e una vasta gamma di forme geometriche e vegetali, applicate a pareti, pavimenti e soffitti di case, giardini, chiese e conventi. In Portogallo è diventato un importante supporto per l'espressione artistica in oltre cinque secoli.
Pranzo al Bairro do Avillez
Nel quartiere di Santa Maria Maior il Bairro do Avillez, ristorante multifunzione in cui abbiamo testato uno sfornato di riso bianco passato nel burro e fagiolini neri in sughetto (vera delizia). L’invitante taberna offre anche crêpes di polenta con straccetti di tonno arrosto e verdurine. Poi, un caffè (bevanda nazionale) nel convivialissimo mini bar del cortile.
Per la notte, Lumen
Non è un caso se questo hotel, Lumen, in centro storico prenda nome dall’unità di misura del flusso luminoso. Ogni elemento qui celebra la luce di Lisboa, dal giallo canarino delle stanze alle immense finestre – quadro, da cui si può vedere ed essere visti. Da non perdere il fantasmagorico show di video mapping per un’esperienza immersiva. Salutiamo quindi il Portogallo pieni della morbidezza dell’accento, soffice come un pastel de nata e non ancora danza, come il brasiliano.