Nova Gorica, una terra di frontiera: viaggio nella Capitale europea della cultura
La città di confine, nata nel Dopoguerra nel settore assegnato alla Jugoslavia, è oggi un vivace centro urbano sloveno. Che condivide la prestigiosa nomina con la ‘sorella’ Gorizia
![Veduta dall'alto della città slovena di Nova Gorica Veduta dall'alto della città slovena di Nova Gorica](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/YjgxYzQ2MzgtMWNiMy00/0/la-citta-slovena-di-nova-gorica-che-quest-anno-e-capitale-europea-della-cultura-insieme-a-gorizia.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Veduta dall'alto della città slovena di Nova Gorica
La città slovena di Nova Gorica, unica in Europa oggi ad essere attraversata da un confine che la ‘divide’ formalmente dall’italiana Gorizia, in realtà viene chiamata solo Gorica dagli abitanti che, invece, chiamano Stara Gorica, ossia Gorizia Vecchia, la parte ‘made in Italy’.
Questione di punti di vista. Di sicuro Gorizia, città di confine, ha una lunga storia mentre quella che noi chiamiamo Nova Gorica è nata solo nel secondo Dopoguerra, per dare un capoluogo a tutta quell’area del Goriziano che nel 1947, dopo la Seconda guerra mondiale, era stata assegnata alla Jugoslavia.
![Go2025: Gorizia- Nova Gorica sono insieme Città europea della Cultura](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MDhjYjEwMjUtMWViOC00/0/go2025-gorizia-nova-gorica-sono-insieme-citta-europea-della-cultura.webp?f=3%3A2&q=1&w=1280)
Quindi sul lato italiano si trova il centro storico medievale, dominato da un castello sulle colline che costellano la destra orografica del fiume Isonzo; la parte slovena, invece, sotto la supervisione del governo del maresciallo Tito, divenne manifesto del modernismo socialista, con caseggiati in cemento armato e proiettata a un’idea di futuro forse mai del tutto compiuta. Edifici che si sommano a quanto costruito qualche decennio prima dagli Austriaci, artefici della ferrovia Transalpina che collegava, in epoca asburgica, quella che oggi è Nova Gorica a Trieste e Salisburgo, allora tutte parte dello stesso Impero. Oggi, però, che i muri (quelli tra blocco occidentale e orientale della Guerra Fredda post bellica) sono caduti (proprio come è avvenuto a Berlino) e tra le città di Nova Gorica e Gorizia restano solo le foto ormai ingiallite del filo spinato e una targa a Piazza Transalpina – TRG Evrope, si guarda insieme verso il futuro. Con le celebrazioni dell’8 febbraio 2025 di chiusura degli eventi inaugurali di GO!2025, tramite un collegamento tra le stazioni delle due città e musica in piazza Transalpina (con Daddy G dei Massive Attack e Andy Smith), infatti, l’anno delle cultura entra nel vivo.
Terre di confine: Isonzo e Brda
![Ziberna, Go!2025 prima volta di capitale europea borderless](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NDhiMjM1ODAtZmE5Yy00/0/ziberna-go-2025-prima-volta-di-capitale-europea-borderless.webp?f=3%3A2&q=1&w=1280)
La nomina di Nova Gorica, insieme a Gorizia, a Capitale Europea della Cultura 2025 è un’occasione di scoperta non solo per le due città, ma anche per tutti i territori di confine che le circondano tra cui Brda, regione di frontiera che prende il nome dai colli che ne tratteggiano il profilo (nella parte friulana si chiama, non a caso, Collio) e che è stata inserita dalla Cnn tra le 11 regioni vinicole da scoprire nel mondo.
Oltre alla cultura enogastronomica che ha dato vita a marchi come Brdalicious, Brda si distingue anche come destinazione escursionistica d’élite (da qui passano 2 tappe del Alpe Adria Trail, 2 tappe del Juliana Trail e il Sentiero della Pace sul monte Sabotino), nonché come meta perfetta per gli appassionati di cicloturismo, che potranno misurarsi qui con la nuovissima TransDinarica e con la Juliana Bike
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Valle del Vipava
Appena fuori dall’abitato di Nova Gorica si apre la Valle del Vipava (Vipacco), terra di vini pregiati dove a dominare è il bianco autoctono Zelèn, contraddistinto da riflessi verdolini e note fruttate di mela e pera: Vipava è il luogo perfetto da esplorare a piedi o in bicicletta tra le sue dolci colline.
Insospettabilmente, qui riposa, nel monastero francescano di Kostanjevica, insieme alla sua famiglia, l’ultimo Re di Francia della dinastia borbonica: Carlo X, deposto dalla rivoluzione del 1830 in maniera meno cruenta, rispetto alla sorte toccata al suo fratello maggiore Luigi XVI. Fu infatti proprio a Gorizia che gli ultimi eredi della famiglia del Re Sole si stabilirono durante l’esilio e, oltre a Carlo X, hanno trovato sepoltura a Kostanjevica anche membri illustri, tra i quali il figlio Luigi XIX e sua moglie Maria Carlotta.
Il più grande ponte ferroviario in pietra del mondo
Tra i simboli di questa terra, è immancabile la vista sulla valle e sul fiume Isonzo dal ponte di Salcano, il più grande ponte ferroviario sospeso in pietra del mondo. Oltre alla funzione originaria di lasciar transitare i treni sopra questo fiume smeraldino, il ponte di Salcano diventa in estate anche l’unico luogo in Slovenia dove è possibile praticare il bungee-jumping. Per chi, invece, vuole vedere più da vicino le produzioni locali, oltre ad assaporare le produzioni di due diverse cantine, nella valle del Vipava si diventa astronauti del vino: Winestronaut è l’esperienza che unisce la bellezza naturalistica delle colline alla conoscenza diretta di ben due vignaioli, che per l’occasione apriranno al pubblico le loro cantine (esperienza disponibile tutti i mesi dell’anno).
Eventi da non perdere
Tour del contrabbando - TIC Nova Gorica (fino al 1° gennaio 2026)
Il Tour del contrabbando è un’immersione nel tempo del contrabbando di ogni genere oltre confine. Si svolge lungo il percorso tra Piazza Transalpina e il museo del contrabbando di Pristava, attraversando più volte la frontiera. I partecipanti diventano contrabbandieri, cercando di "far passare" ogni tipo di merce dall’altra parte. Riusciranno a essere più furbi del doganiere?
Eta Sadar Breznik: Cogliere la tempesta - Rotunda SNG Nova Gorica (fino al 18/09/2025)
Dopo essersi laureata alla Facoltà di Architettura dell'Università di Lubiana, Eta Sadar Breznik si è dedicata interamente all'arte tessile. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Łódź, in Polonia. Dal 1978, le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive nel campo dell'arte tessile in Europa, Asia e America, e sono state incluse in numerose collezioni pubbliche e pubblicazioni autorevoli. Eta Sadar Breznik è anche vincitrice del premio di bronzo al Festival internazionale dell'arazzo di Beauvais e del premio del Fondo Prešeren.
Le Giornate delle Cantine Aperte | I feel Slovenia (15-16 giugno) Una volta l'anno, alle porte dell'estate, quando il sole piacevolmente riscalda il terreno fertile e i vigneti di Brda (il Collio sloveno), 37 viticoltori aprono le loro cantine per offrire ai visitatori un'esperienza indimenticabile.
Gusti senza frontiere (26-28/09/2025) Il progetto si compone di due parti: l'organizzazione dell'evento Borderless Beer e la collaborazione con uno dei più grandi festival enogastronomici della regione, Gusti di Frontiera a Gorizia. Borderless Beer si tiene tradizionalmente nel Piazzale della Transalpina – trg Evrope, dove un bar è diviso esattamente a metà dal confine tra Slovenia e Italia, a dimostrazione di quanto i birrifici locali di entrambi i lati del confine siano un esempio di buone pratiche di cooperazione transfrontaliera.